Problema esposizione orale

Ho 24 anni e da 5 mi sono diplomato al liceo, fino a questa scuola, nonostante la mia timidezza di alto livello, quando andavo alle interrogazioni ero un fiume in piena, e non perché parlavo di nozioni imparate a memoria, bensì perché facevo mie queste nozioni, sapevo elaborarle e non vedevo l''ora di condividerle.
Fino all''anno scorso ho avuto poco a che fare con la gente e un anno a questa parte posso dire di aver abbattuto la timidezza, probabilmente con la palestra e frequentando persone, ma ho notato che faccio fatica a fare discorsi più o meno lunghi, quelli che vanno oltre il "ciao, come va?", "che caldo che fa!", "hai ascoltato l''ultimo album dei blabla?", perché non riesco a collegare quel che penso con quel che dico, talvolta sbagliando verbi, parole, banalmente e il culmine è stato ieri sera, quando dovevo presentare un argomento dinanzi a una decina di persone e mi sono bloccato in certi punti e ho semplificato e dimenticato certe parti di questa esposizione, facendole perdere valore.

Può essere che la colpa sia del mio distacco dalla gente per diverso tempo, quindi della mia non abitudine a parlare tanto e anche a una mancanza di pratica per quanto riguarda il discorrere?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Sì, perché si apprende a parlare in pubblico.
Se poi si aggiungono eventuali insicurezze e timori, si fa ancora più fatica.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
l'episodio che racconta e i sintomi che descrive fanno supporre che sentimenti e pensieri disturbanti/interferenti si attivino ancora in molte sue relazioni sociali.

Nonostante ovviamente anche eventi di vita e relazioni possano giovare, è molto difficile che siano terapeutici in grado tale da correggere una forte o discreta timidezza; perchè ciò avvenga è necessario l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta che pertanto è consigliabile consultare.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#3]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Gentile utente,
può certamente aver influito in quanto evitando situazioni sociali non si ha la possibilità di affinare le proprie abilità comunicative.

Tuttavia sarebbe importante capire cosa nell'ultimo episodio riferito non le abbia permesso di avere una prestazione ottimale: era preoccupato di dare una cattiva immagine di sè? Al giudizio degli altri, a quello che avrebbero pensato vedendola che si bloccava o sbagliava una parola? Tutto questo non fa altro che aumentare i livelli di ansia e a rendere più spiacevole e dolorosa l'esperienza sociale.

Cordiali saluti

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

[#4]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo con i Colleghi , ed aggiungo , quando deve parlare in pubblico, faccia come facciamo tutti, si prepari una scaletta , per punti, scritta grande, per cui perdere il fIlo del discorso è impossibile e averla lì in mano è rassicurante,.. con un Collega de visu combatterà le sue timidezze , la paura di sbagliare , imparerà che ci sono dei piccoli.. trucchi, guardare una persona o un gruppo di persone piuttosto che nel vuoto.. tutti hanno avuto paura all'inizio, coraggio , poi si impara..
Restiamo in ascolto

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Sicuramente insicurezze e timori si aggiungono prima e durante le esposizioni, infatti ero preoccupato di dare una cattiva immagine di me, temo oltre tutto che questo possa ripercuotersi quando frequenterò da ottobre prossimo l'università, in esami orali sicuramente, e poi per il giudizio degli altri, a quello che avrebbero pensato vedendomi che mi bloccavo o sbagliavo parole, creando addirittura un effetto domino, cioè: mi blocco, la paura che gli altri pensino male di me, mi fa bloccare ancora di più, diventando come una valanga, da un masso più piccolo a uno più grande.
Avevo pensato di prepararmi una scaletta, ma non l'ho più fatto, l'ho creduto inutile.
Per quanto riguarda la visita da uno psicologo, non lo so, mi sembrava superfluo per queste cose, ma potrei cambiare idea se necessario, non vorrei che questa rimanenza di timidezza mi limiti ancora l'esperienza sociale e incida sulla mia futura carriera universitaria.
Da quando ho capito da voi infatti, ho ancora problemi di timidezza, solo che sembra invertita. Forse la mia timidezza nel normale colloquio si è riversata su questo tipo di esposizione.
[#6]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Utente,
il colloquio con uno Psicologo non va immaginato come una visita medica ma come l'incontro con un professionista con il quale condividere il proprio vissuto per essere compresi, accettati e non giudicati. L'atteggiamento giudicante nei nostri confronti spesso interferisce nelle relazioni interpersonali "inquinandole" con pregiudizi che appartengono a noi ma finiamo per attribuire all'altro.
La timidezza non è una patologia ma solo un modo con il quale esprimiamo una forma d'insicurezza che diminuisce la possibilità di accedere alle nostre risorse interiori.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it