Cistoscopia per cistiti

Cari Dottori,
sono una ragazza di 32 anni e ieri ho effettuato una cistoscopia con strumento rigido a causa di cistiti ricorrenti.
L'esame dice: papille uretrali in sede, nomali, eiaculanti boli urinosi limpidi. Non localizzazioni sospette per eteroplasia. MODESTO ACCENNO DI LEUCOPLACHIA TRIGONALE.
E' la leucoplachia la causa delle cistiti frequenti? è un fenomeno irreversibile? può essere dipeso dall'uso per anni della pillola anticoncezionale? (assunta dai 17 ai 30 anni). Ho iniziato a soffrire di cistiti nel 2010 due all'anno circa....ora sono molto più frequenti. Conosco tutte le norme igieniche , comportamentali, mirtillo rosso prima di coricarmi , l'anno scorso ho fatto anche la cura con urovaxom.
ora putroppo sto abusando di antibiotici un po per via di una bronchite nel febbraio, poi un operazione a marzo e a giugno antibiotici per e. coli e ora altro ciclo per via dell'esame cistoscopico.
L'urologo mi ha consigliato una cp di CHIMONO 400MG il giorno prima dell'esame fino ai tre successivi. praticamente una confezione.
Inizio ad avere dolori intestinali pur prendendo Enterolactis plus. Ho fatto l'esame ieri 21 Luglio e oggi 22 luglio sono alla 3° compressa.
Devo per forza finire la scatola o posso interrompere? Sviluppo delle resistenze se interrompo? Posso non essere coperta in caso di infezione da esame cistoscopico?
Non vedo l'ora di cercare di disintossicarmi da questi 4 cicli di antibiotici nell'arco di 6 mesi.
Attendo vostra opinione a riguardo.
grazie
cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La cistoscopia diagnostica non è certamente da considerare una procedura "sporca", pertanto la somministrazione protratta di antibiotici viene oggi messa in discussione, in particolare i chinolonici. Se vi sono degli evidenti effetti collaterali, meglio interrompere. La presenza della leucoplachia vescicale è difficile da intepretare, in quanto non è costantemente correlata alla presenza di disturbi irritativi. L'interpretazione più corrente è quella secondo cui la leucoplachia (o metaplasia pavimentosa) si manifest qualora vi sia un squilibrio negli ormoni femminili, in particolare una carenza di progesterone. La vescica della donna è sensibile agli ormoni per la contiguità con gli organi dell'apparato genitale, il corretto equilibrio permette di mantenere il corretto trofismo dei tessuti. Quando questo equlibrio manca, la vescica diventa più sensibile all'attacco di batteri, perlopiù di origine intestinale. Non esistono terapie specifiche di sicuro effetto dal punto di vista urologico, lo stile di vita e la funzione intestinale hanno comunque un importante significato.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta Dott. Piana.
dunque la pillola anticoncezionale non ha giocato un ruolo sulla formazione di questa metaplasia ?
Quindi se interrompo alle terza compressa di antibiotico non vado incontro ad aggressività/resistenza del batterio nel caso si dovesse ripresentare?
in fase di esame mi hanno un po spaventata dicendo che avrebbero proceduto anche all'instillazione di urina nel rene per controllare se ci sarebbe stato un reflusso e questo avrebbe potuto comportare una nuova infezione come una pielonefrite (da cistite trascurata che già ebbi nel febbraio 2015)
L'urologo inoltre mi ha suggerito una cp di Chimono una volta alla settimana per 3/6 mesi. Pensa sia un mantenimento valido per l'esclusione della recidiva o pensa che nel tempo io possa addirittura peggiorare la situazione? a fine cura di 3/6 mesi intendo...
grazie di nuovo
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Noi non siamo in linea di massima concordi sulle terapie antibiotiche protratte, se non in situazioni particolarmente gravi. Ma è una nostra opinione, certamente altri Colleghi possono avere abitudini differenti. Noi riteniamo che la massima attenzione vada rivolta allo stile di vita ed alla corretta funzione intestinale, ottenuta mediante tutte le attenzioni possibili. Se il coinvolgimento orimonale è evidente, talora vale la pena di confrontarsi con un ginecologo per una terapia progesteronica di supporto.
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Utente
Utente
Grazie mille per la risposta Dottore e mi scusi per il ritardo nella mia.
Non appena l'urologo che mi ha in cura tornerà dalle ferie gli mostrerò l'esame cistoscopico e sulla base dei Suoi consigli, chiederò anche come procedere sul fronte ginecologico e se bisogna fare degli esami del sangue particolari per capire se c'è un disequilibrio ormonale.
Ciò che mi provoca sconforto è che nell'ultimo anno ho davvero regolarizzato l'intestino (prima di allora è sempre stato un completo disastro con annessi problemi di emorroidi interne di 2° grado ancora presenti) quindi non capisco per quale motivo ogni due /tre mesi sono a combattere queste infezioni.
grazie Dottore!