Senso di malinconia/insoddisfazione

Buongiorno dottori,
Sono a chiedervi nuovamente un consulto per una situazione che si sta ripetendo da qualche tempo.
Sto svolgendo il periodo di praticantato per diventare consulente del lavoro, e nello studio mi trovo bene sia con i colleghi sia con il consulente che mi segue, che è disponibile a darmi aiuto e consigli, ma anche a riprendermi quando sbaglio.
L'unico problema è che, mentre nella prima metà del mese i ritmi sono frenetici in quanto elaboriamo le buste paga e tutto quanto ad esse connesso, la seconda metà del mese è molto più tranquilla, perlomeno per me.
Spesso mi ritrovo a venire in ufficio e non avere nulla da fare, e quando chiedo al consulente cosa posso fare lui mi dice di studiare qualcosa; e io cerco di fare così. Però mi ritrovo spesso a chiedermi se sarà sempre così per me, o se al termine del praticantato mi verranno affidati più compiti; e soprattutto quando il mio fidanzato (con cui ho risolto il problema per cui vi avevo chiesto un consulto in precedenza) ha il giorno libero vorrei potermi assentare anch'io per poter stare con lui, ma poi penso che non è giusto approfittare della bontà del mio capo e soprattutto nei confronti della mia collega che lavora qui da 20 anni e non chiede mai nulla.
Tutto questo però mi crea un senso di insoddisfazione, di tristezza, non so come spiegarlo... Ho come un nodo allo stomaco e le lacrime sempre pronte a venirmi agli occhi, e anche solo il pensiero di dover stirare durante la pausa pranzo mi conforta.
In queste occasioni, mi ritrovo a pensare all'offerta di lavoro che avevo ricevuto qualche giorno prima di trovare lo studio per la pratica, però non avrei fatto quello che veramente mi interessa.
So chi dovrei approfittare di questi tempi morti per studiare, ma sicuramente avendo qualcosa in più da fare mi sentirei più soddisfatta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

per Lei che cosa significa avere questi tempi morti e non far nulla? Come mai sente di doverlo riempire? Si sente inutile?
Perché non prova a chiedere un giorno libero, se ha voglia di stare con il Suo fidanzato? Almeno potrebbe capire se in studio è un problema oppure no...
E' sempre stato questo il Suo atteggiamento verso le pause, il tempo libero?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa,
quelli che io definisco tempi morti rappresentano i periodi di calma nel lavoro, quelli in cui passati i momenti frenetici ci si rilassa; però alla fine a "rilassarmi" sono solo io, mentre vedo che tutti i miei colleghi si riportano al pari con il lavoro che hanno dovuto lasciare indietro date le scadenze mensili da rispettare.
Io vorrei riempire questi tempi perché mi sembra di sprecare la giornata così facendo, anche se so che comunque posso approfittarne per studiare per l'esame di stato. Ma forse, vista la lontananza della data in cui dovrò sostenere l'esame di stato (settembre 2018), non riesco a concentrarmi e ad impiegare in modo proficuo questo tempo.
Il fatto di non chiedere il giorno libero non è tanto perché in ufficio potrebbe creare problemi, quanto invece la paura di sembrare menefreghista e con poca voglia di lavorare (anche se specifico che il mio capo mi ha detto di prendermi tranquillamente dei giorni per studiare se ne ho bisogno).
Il mio atteggiamento verso il tempo libero in realtà è sempre stato effettivamente questo; io mi godo un paio di giorni senza far nulla poi inizio ad annoiarmi se non ho nulla da fare.
Forse sarà anche dovuto al fatto che non ho un vero e proprio hobby forte che coltivo con passione... Infatti stavo anche pensando di iscrivermi a dei corsi in palestra per poter sfogare un po' questa voglia di fare...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il giudizio degli altri è così importante?

"Il fatto di non chiedere il giorno libero non è tanto perché in ufficio potrebbe creare problemi, quanto invece la paura di sembrare menefreghista e con poca voglia di lavorare "

Se anche qualcuno dovesse pensarlo, a Lei peserebbe così tanto? Non si può piacere a tutti, ma nel frattempo può vivere la Sua vita facendo ciò che è per Lei più utile (es giorno di riposo o giorno per studiare).

Fino a quando non proverà a modificare il Suo comportamento, è probabile che non riuscirà a liberarsi del senso di malinconia e insoddisfazione di cui parla.

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Pensandoci bene, no, non mi interessa cosa possono pensare le colleghe di me e del mio modo di agire, anche perché mi piace lavorare, mi piace il lavoro che svolgo e ci metto tutto l'impegno possibile, ammetto gli errori che faccio e cerco di non ripeterli.
Quindi proverò a seguire il Suo consiglio. E per i tempi "morti" in ufficio cercherò di impiegarli al meglio nello studio per potermi così godere qualche giorno libero col cuore sereno.
La ringrazio di cuore per avermi fatto riflettere su questi aspetti.
Un cordiale saluto.