Emetofobia, ansia, umore depresso, ecc...

Salve a tutti, ogni tanto scrivo qua, per avere conforto forse....
L'8 giugno avrò il mio primo incontro con la psichiatra dell'AUSL, perché non mi posso permettere un privato.
Sono già stato circa cinque anni fa da una psichiatra, ma non mi era piaciuto l'approccio, non mi sono sentito aiutato, e ho cercato di venir fuori dai miei problemi da solo. Senza l'uso di ansiolitici e antidepressivi, andavo avanti a Levopraid.
Quest'inverno ho avuto una ricaduta sul piano ansia/umore/energie/salute in generale... Penso di soffrire di emetofobia da sempre, nel 2012 vomitai (era dall'età scolare che non vomitavo) e da lì iniziò il declino del mio stato fisico e mentale, mi ripresi dopo diversi mesi, riuscii a ricominciare una vita normale, come detto prima, fino all'inverno 2016, quando il mio compagno vomitò (forse per colpa di una canna, aveva fumato da poco). Mi toccò "ripulire" dove non aveva centrato il water e stop. Ero agitato, in paranoia, l'odore era insopportabile, ma ce la feci, ma da allora, ho iniziato ad avere problemi di pancia e stomaco (diarrea o feci non formate alternate a periodi ok, fitte nel basso ventre, al mattino o durante il giorno, senza apparente motivo, nausea prima o dopo mangiato, sensazione di dover sempre eruttare, incapacità di avere la forza di buttare giù del cibo, ecc, ecc) e molta, molta ansia, a volte in qualsiasi momento della giornata, per qualsiasi cosa, o per motivi che non sapevo nemmeno io.
A volte mi svegliavo con l'ansia piano piano che mi alzavo dal letto...
Non parliamo del lavoro, che con questo stato mentale e fisico, fatico a pensare alle cose, non ho più forza nel corpo (lavoro in un negozio, dove abbiamo anche scatoloni decisamente pesanti, perché sono mobili, e io ormai oscillo tra i 47/48 kg, sono sempre stato sui 52/54), continuano a farmi i complimenti per il mio operato, dicono che sono contenti di me, e in questi momenti mi viene da piangere, e ho pianto con una collega, ma anche quando sono in negozio non vedo l'ora di andarmene, non sopporto le richieste futili e ridicole dei clienti, sento un'estrema responsabilità addosso (io e una mia collega siamo vice responsabili, e la nostra responsabile non è mai in negozio perché sta diventando "un pezzo grosso dell'azienda", pochi giorni fa mi confidò che finì in un istituto perché era dimagrita 30 kg, la mia collega però tempo fa mi raccontò che la mia responsabile soffre di bulimia. Cosa devo pensare?
Sembra che ho il mondo contro di me.
La vita di coppia sta diventando piatta, facciamo poco sesso, usciamo poco per stanchezza e per il mio stato.
Sono preoccupato spesso per la mia famiglia, mio padre ha avuto un ictus nel 2014 e si nutre con peg e pasti frullati, sta in una casa di riposo, e non riesco mai a starci quando lo vado a trovare. Mia madre e sempre sola a casa, i miei fratelli sono spesso fuori casa (uno è un trasfertista, l'altro un libero professionista).
Spesso penso alla morte, come soluzione ai problemi, e per non darne agli altri.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Ormai è quasi giunto il momento della visita in cui può spiegare tutte queste problematiche e trovare una soluzione per i suoi sintomi.

Dr. F. S. Ruggiero

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