Padre irascibile e internet dipendente

Gentilissimi dottori, buonasera. Approfitto di questo spazio per parlarvi di mio padre e di un suo problema. Premetto che fino all'anno scorso vivevo fuori casa e da poco sono tornata a vivere dai miei, anche se ancora per poco tempo. Mio padre ha 65 anni e da dieci è in pensione: da quando ha lasciato il lavoro si è totalmente alienato da qualsiasi altra attività; trascorre le sue giornate solo davanti al pc. Si sveglia alle 6 circa e va direttamente al computer, e da lì non si stacca nemmeno per andare al bagno visto che si porta il pc dietro ogni volta che deve andarci. Vi rimane incollato fino ad ora di pranzo quando mia madre ed io lo chiamiamo appena è pronto (tra l'altro ci risponde anche in maniera scorbutica quando lo chiamiamo). Arriva a tavola e, nella migliore delle ipotesi, china il capo sul piatto senza dire una sola parola finchè non ha finito per poi ritornare di nuovo davanti al pc; nella peggiore, si intromette nei discorsi che facciamo mia madre ed io a tavola per sbraitare e dire che non capiamo nulla di qualsiasi cosa. Mia madre ed io cerchiamo di non farci caso e continuiamo a mangiare, ma a volte perdiamo la pazienza visto che non ci meritiamo tanto astio (specialmente mia madre, che è l'unica a portare avanti tutte le incombenze di casa dato che mio padre non muove più un dito) e sbottiamo urlando di lasciarci stare. Ma è peggio, visto che mio padre in questi casi si altera ancora di più (ultimamente sto pensando che lo faccia a posta a provocarci per cercare apposta la lite) insultandoci anche molto pesantemente. Dopo pranzo, ritorna immediatamente al computer e rimane lì fino a che non va a dormire. Ormai non esce quasi più di casa e non cura neanche più la sua igiene personale. Mia madre ha cercato in tutti i modi di spronarlo a lasciare il pc ma invano: ha tentato di farlo uscire, di farlo parlare con altri, ma per tutta risposta mio padre in presenza di altre persone è assente e non parla. E così per evitare figuracce con amici e conoscenti mia madre ha abbandonato anche questa strada. Ogni volta che gli facciamo presente che sta troppe ore al pc mio padre sbraita e nega di avere un problema. Ultimamente poi sta accadendo anche qualcosa di peggio: ogni tanto mio madre gli chiede di accompagnarla in macchina da qualche parte, specie se di sera o in posti lontani (insomma, quando proprio non può fare a meno di far guidare lui) e ogni qual volta sono in macchina, con lui alla guida, accade puntualmente un incidente. Non sono casi fortuiti, come ho avuto modo di constatare anche io in un paio di volte in cui sono stata presente: mio padre li cerca apposta. Ha ormai quasi distrutto la nostra macchina, ma non è di questa che mi preoccupo, mi preoccupo per mia madre che ogni volta prende degli spaventi enormi. Ho proprio paura per la sua incolumità... Vi chiedo: cosa posso fare? Possiamo obbligare nostro padre a seguire una terapia? Come posso tutelare mia madre?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

non è possibile aiutare chi non lo vuole,
o che nemmeno si accorge di avere un problema.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3768-come-aiutare-chi-non-vuole-essere-aiutato.html

Sarà consigliabile che Sua madre non salga in macchina con lui..
Per tutto il resto
lui sta facendo come crede meglio per sè
ed è difficile intervenire
considerato che è in grado di intendere e volere.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Gentile Dott.ssa, grazie per avermi dedicato del tempo. Ho letto l'articolo da lei postato e prendo atto di ciò che c'è scritto, e cioè che non si può obbligare nessuno a curarsi se non lo vuole. E' la cosa più ragionevole, ma mi chiedo cosa possiamo fare noi familiari per cercare di arginare i risvolti (i risvolti su di noi intendo) del comportamento di mio padre. Sa, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare ed a mente fredda è facile dire "cercate di ritagliarvi momenti di benessere", di "provare a parlargli" ecc. perchè poi quando ci si trova in certe situazioni, soprattutto quando sono prolungate nel tempo, non è facile mantenere la lucidità. Non è una polemica, sia chiaro: osservare che non si può aiutare chi non vuole essere aiutato è la cosa più logica e ragionevole che ci sia e probabilmente e ciò che direi anche io a chi mi chiederebbe un parere o un consiglio su una situazione del genere. Il problema è quando la si vive! Abbiamo provato a ritagliarci momenti nostri (di mia madre e miei) di benessere, a ignorarlo, a coinvolgerlo, a prenderlo con le buone, con le cattive, abbiamo provato di tutto, ma la situazione è insostenibile. A questo punto non mi interessa neanche più del suo benessere (di mio padre, cioè), se ha scelto di passare la sua vita davanti al pc che lo faccia pure, solo che non deve rovinarci la vita con i suoi accessi di ira. Sembra di vivere in casa con un tossicodipendente e in qualche occasione ho anche temuto per l'incolumità fisica di mia madre e della mia. Allora la mia domanda è questa: quale comportamento è consigliabile tenere in questi casi con persone come mio padre? Dobbiamo ignorarlo, contrastarlo, fare cosa? Perchè ho notato che se lo ignoriamo lasciandolo fare ciò che vuole peggiora sempre di più, se lo prendiamo invece di petto rischiamo, nella migliore delle ipotesi, tanti insulti e un clima pesantissimo in casa, nella peggiore anche oggetti che volano per casa e qualche ceffone. Non mi preoccupo neanche tanto per me, perchè tra poco andrò via, ma per mia madre. Ci sono strutture che possono aiutarci?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

"..Ci sono strutture che possono aiutarci?.."
Strutture per le donne maltrattate..
Oppure gruppi di auto-mutuo-aiuto per famigliari di chi soffre di addictions.

Quando Lei dice che è come "vivere in casa con un tossicodipendente", è proprio così;
Si tratta di nuove "dipendenze senza sostanza",
nel senso che tossica non è una sostanza (alcol, droga, ecc.,),
ma un comportamento.
Questo è collegato a quegli sbalzi di umore e aggressività che Voi lamentate,
ma che sono connessi alla situazione.
Su questo specifica problematica mi sembra utile questa lettura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2301-caduti-nella-rete-il-fenomeno-dell-internet-dipendenza.html

".. quale comportamento è consigliabile tenere in questi casi con persone come mio padre?.."
Distanziarsi affettivamente,
facendo il possibile per costruire barriere protettive per non rimanere feriti.

[#4]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
La ringrazio molto Dottoressa... Ora cercherò subito di vedere se esistono nella mia zona questi gruppi di auto-mutuo-aiuto. La mia priorità è aiutare mia madre e capire quali sono i comportamenti migliori per tutelare lei.

La ringrazio ancora e le auguro buona giornata.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Anche a Voi buona giornata.

Se ritiene,
ci tenga al corrente.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Per Lei e per chi ci legge allego il link della
MAPPA NAZIONALE dei GRUPPI A.M.A. (auto-mutuo-aiuto), divisi per tipo di dipendenza:

http://automutuoaiuto.herokuapp.com/mappatura-nazionale

Ne vedo uno anche nella Sua città.