Come aiutare chi rifiuta aiuto.

Come aiutare chi non vuole essere aiutato?

annalisa.defilippo
Dr.ssa Annalisa De Filippo Psicologo, Psicoterapeuta

Sempre più spesso i professionisti della salute si trovano a far fronte a richieste da parte di familiari in merito a come aiutare una persona cara che sta male e rifiuta di rivolgersi a uno specialista. Ne parlo in questo video.

Perché questo rifiuto?

I motivi sono molteplici, ad esempio:

  • il senso di sfiducia verso la possibilità di stare meglio,
  • la convinzione che i problemi bisogna risolverli da soli,
  • la difficoltà a chiedere aiuto,
  • la fatica a mettersi in discussione,
  • il non riconoscere il proprio malessere.

Impotenza e rabbia possono prendere il sopravvento nel cercare di aiutare una persona che non vuole aiuti, e si soffre perché si vorrebbe la felicità e non l'infelicità di chi si vuole bene.

E allora cosa fare?

Continuare a sbattere la testa contro il muro è doloroso e il rischio è di romperla!

Allora si potrebbe passare dalla domanda "come convincerlo?" alle domande "cosa posso fare per farlo stare meglio? e come posso stare meglio io?"

Andiamo più nel dettaglio.

Per approfondire:Perché non vai dallo psicologo?

Come convincerlo?

Insistere con rabbia per convincerlo a farsi aiutare rischia di attivare un clima conflittuale che non giova; meglio un dialogo calmo mirato a valutare insieme la circostanza e, se la situazione non è delle più gravi, accettare almeno momentaneamente la sua scelta di non chiedere aiuto sottolineando che non è condivisa.

Forse ha bisogno di toccare il fondo per avere la spinta necessaria a farlo. 

È anche possibile rivolgersi in prima persona da uno specialista per valutare la situazione e decidere insieme come muoversi.

Cosa posso fare per farlo stare meglio?

Riconoscendo i propri limiti, è possibile fare qualcosa come valorizzare capacità e qualità, proporre momenti di condivisione, essere disponibili al dialogo. Magari rifiuterà anche questo; quello che si può fare è semplicemente far sentire la propria presenza: la mano è tesa ma deve essere lui a prenderla.

Come posso stare meglio io?

Pensare anche a se stessi e alla propria vita, coltivare momenti di benessere. Si può anche valutare la possibilità di rivolgersi ad un professionista e chiedere aiuto per sé.

Naturalmente questi sono solo spunti che non vogliono essere esaustivi nel rispondere a una domanda tanto difficile (come aiutare chi non vuole essere aiutato?) ma vogliono dare qualche input a chi se la pone, consapevole che ogni situazione ha le sue peculiarità che non vanno sottovalutate.

Data pubblicazione: 07 settembre 2013 Ultimo aggiornamento: 22 aprile 2024

Autore

annalisa.defilippo
Dr.ssa Annalisa De Filippo Psicologo, Psicoterapeuta

Laureata in Psicologia nel 2007 presso Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Lombardia tesserino n° 12298.

Esperta in psicoterapia integrata per adulti, con focus su ansia, stress, depressione e traumi. Specializzata nel supporto relazionale individuale, di coppia e famigliare, promuove benessere psicologico e autostima attraverso approcci personalizzati. Attiva nel digitale con contenuti formativi e supporto online, unisce competenza clinica e comunicazione social per favorire il percorso di crescita personale.

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