Superare il dolore di un aborto

Salve, ho 34 anni e dopo un anno di ricerca finalmente scopro di essere incinta. Una gioia infinita che si spezza dopo una settimana: camera vuota, beta bassissime , perdite e responso di aborto spontaneo. Il tutto si risolve naturalmente ed accusato il colpo, incoraggiata dalla ginecologa, ci riprovo subito. Dopo due mesi test positivo, non gioisco ma cerco di stare serena. Dopo due settimane riprendono le perdite, corse al pronto soccorso, ricovero di 3 giorni per sospetta cornuale e poi dimissione per "gravidanza fisiologica ". Mi prescrivono progesterone e riposo, ma nemmeno tanto. Devo solo evitare i voli che faccio frequentemente per lavoro a causa di un leggero scollamento. A 7 settimane vedo il mio piccolo con il suo cuoricino che batte. Sta andando tutto benissimo. Io mi sento bene, ho i classici sintomi di inizio gravidanza ma la paura non mi abbandona. Così alla 10 settimana insisto per fare un controllo ecografico prima del bi test. Li mi crolla il mondo addosso "non c'è più il battito". Piu che queste parole mi ritorna costantemente alla mente l'espressione di mio marito. Veniamo da due anni di inferno per una leucemia diagnosticata a mia suocera. Siamo provati e stanchi. Cercavamo solo un po di felicità. Sono trascorse 2 settimane , ho subito un raschiamento e pensavo che "lasciandolo andare" avrei iniziato a stare meglio anche io. Ogni giorno che passa invece sto peggio. Non mi interessa piu nulla. Il lavoro che per me era tutto ha perso di senso. Non riesco ad andare avanti. Ci provo razionalmente ma mi sento vuota, impotente, con un nodo costante alla gola. Non mi chiedo perché a noi, perché non lo augurerei a nessuno, ma non riesco ad accettare che siamo messo costantemente alla prova. Non ho più la forza di risollevarmi. Ed il mio più grande dolore è sapere di star provocando dolore a mio marito. Non so come uscirne
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile signora,
l’aborto, anche se è terapeutico o spontaneo, obbliga ad un processo di elaborazione del lutto.

Periodo indispensabile al fine di mettere ordine rispetto a quello che si è provato.
Il bambino abita prima l’immaginario e poi l’utero!
Sempre.

La psiche ha tempi diversi rispetto al corpo.

Solitamente, tra l’altro, psiche e soma vanno insieme.

Un augurio di cuore per tutto.

Le allego un mio scritto su questo tema.

https://www.valeriarandone.it/disfunzioni-sessuali-femminili/aborto-e-sessualita-sindrome-post-abortiva/

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Di lutti ne ho affrontati diversi, ma questa volta, la compromissione anche fisica, il desiderio forte che vi era alle spalle, non riescono a farmi vedere una via di uscita. La mente mi dice che ce la farò ma il cuore mi blocca in tutto. Ho paura di bloccare le mie emozioni, la mia reazione è stata quella di allontanare tutti e non consentire a nessuno di aiutarmi . Parlarne con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarmi?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Assolutamente si.