Clamidia e questioni.

Gentili dottori, sono qui a chiedere un parere per un problema che mi attanaglia da circa due anni. In quanto ritengo - per via empirica - che si tratti di un problema di carattere venereo, vi pongo il mio dilemma. Circa due anni fa, a seguito (credo) di un rapporto sessuale, ho manifestato tre settimane dopo l'accaduto perdite bianche non abbondanti dal pene, senza nessun tipo di dolore durante la minzione. Preoccupato dell'accaduto mi sono rivolto, un paio di settimane più tardi, ad un centro specializzato in MTS qui a Milano, dove, a seguito della mia spiegazione piuttosto concitata, mi è stato fatto un tampone uretrale con metodologia PCR per Clamidia e batteri generici. Dal tampone è risultato tutto negativo e i medici del centro mi hanno rassicurato affermando che probabilmente avevo mangiato (assurdo?) del cibo piccante. Vista la situazione mi sono rasserenato, confidando nella buona(?) analisi fatta dal medico in questione. Nei giorni seguenti le perdite continuavano a manifestarsi, fino a quando non cessavano del tutto di palesarsi qualche settimana più tardi. (Si tenga conto che la costanza con la quale queste si presentavano era nell'ordine dell'una - massimo due volte a settimana). Contemporaneamente a questo evento ho iniziato, sotto enorme stress, a soffrire di leggeri bruciori durante la minzione, che - incostantemente - tutt'ora ho e che fatico a soffrire tanto psicologicamente quanto fisicamente. Preoccupato nuovamente della situazione, mi sono fatto coraggio e ho imboccato nuovamente la strada del centro MTS milanese, un altro, dove al tampone uretrale per Clamidia è stato aggiunto un tampone per Gonorrea e batteri generici. Anche in questo caso, come presagito dai medici, tutto negativo, se non per la presenza di proteus ed eschirichia coli, di cui avevo già sofferto in passato per vicissitudini legate a stress da esame. Sebbene sia qui a chiedere l'assurdo, ossia se è possibile che i tamponi da me effettuati non abbiano riscontrato una malattia in atto dovuta ad una infezione venerea, come effettivamente dovrei comportarmi? E' probabile che i dolori alla minzione siano realmente dovuti a stress emozionali forti e non a nessun'altra forma di infezione venerea? Qualora il tutto fosse invece legato a falsi negavi, quali sintomi avrei dovuto manifestare dopo due anni di non curanza? Sono estremamente preoccupato delle eventuali complicazioni! Il tampone uretrale in PCR non è stato sufficiente?

In attesa di una vostra eventuale risposta,
Distinti saluti
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
gentile utente,

ritengo che i casi come questo vadano impostati con serenità in ambito venereologico direttamente con lo specialista che potrà agevolmente ricostruire la sua situazione e chiarire bene ogni suo dubbio imperscrutabile dalla sede telematica per vari ed ovvi motivi.

cari saluti

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Laino la ringrazio per il consiglio che mi ha dato. La seguo spesso ultimamente. Per ovvi motivi, come comprenderà. E' molto probabile che farò come dice. Scusandomi per l'assillo e alla luce di quanto afferma, non ho capito, però, se ritiene possibile che si tratti di Clamidia e/o Gonorrea o di qualche altra malattia venerea. Le ricordo che ho fatto un tampone in PCR con ricerca specifica di tali agenti patogeni, in un momento in cui ho avuto perdite bianche sulle mutande. Suppongo, vista la mia inesperienza sul campo, non si possa trattare di tali malattie. Conferma? Chiedo semplicemente un consulto. E' possibile che il tampone in PCR non abbia rivelato tali agenti?

Nuovamente. Non disturbandola più.
Distinti saluti.