Fibrillazione atriale: cosa si rischia a non curarla?

Buongiorno a tutti
Ho 43 anni ho già scritto alcune volte su questo sito in merito al mio problema. Riassumo brevemente, poi chi vuole può leggere maggiori dettagli nelle mie precedenti richieste di consulto.
Ho avuto il primo episodio di FA nel 1986 a 23 anni. Ma la diagnosi di FA mi è stata fatta solo nel 2004 dopo innumerevoli visite cardiologiche presso rinomati professori universitari e cardiologi affermati nell'ambito della città di Roma.
Fibrillazione atriale parossistica fino al 2004. Dopo questa data, e a seguito di assunzione di Sotalex (che io non condividevo) è diventata cronica. Premetto di non avere nessuna cardiopatia. Tutto regolare, tiroide ok, no ernie iatali, atrio sinistro 35 mm. Faccio una breve e precisa domanda:
Visto che non ci sono cure "serie" per la Fibrillazione atriale, a parte i veleni Flecainide, Propafenone, Amiodarone, Sotalolo ecc. e la presa per i fondelli chiamata "ablazione" COSA SI RISCHIA, VISTO CHE NON C'E' NULLA DA FARE, SE SI RIMANE IN COSTANTE FIBRILLAZIONE ?
Attualmente prendo il Sintrom (INR 2/3) ma non sono convinto.
Grazie e buon lavoro
[#1]
Dr. Ugo Miraglia Cardiologo 1.1k 25
assolutamente nulla...

Dott. Ugo Miraglia

[#2]
dopo
Attivo dal 2004 al 2008
Ex utente
Grazie Dr. Miraglia:
A volte due semplici parole mirate sono molto più efficaci di tanti paroloni che messi insieme formano un discorso bello a leggersi ma che alla fine non dice nulla di concreto. (mi è capitato spesso).
Grazie di nuovo e buon lavoro
[#3]
Dr. Aniello Ascione Cardiologo 129 5
Caro Signore,
continui ad assumere il Sintrom,mantenendo un INR fra 2 e 2,5.La Fibrillazione atriale permanente, a frequenza buona,è ben tollerata e non causa problemi se continuerà la terapia con ipocoagulante(Per Sua conoscenza un mio paziente di 80 anni,in FA stabile da 40 anni,partecipa a gare di nuoto mezzofondo!).
Cordiali saluti

Dr. A.Ascione

[#4]
Dr. Gianluca Bianco Dentista 108
Buongiorno signori,
credo di aver capito che è meglio non usare antiaritmici specifici se non un betabloccante associato all'anticoagulante.
E in caso di attacco di fibrillazione atriale, magari scegliere se convertire o meno.
Parlo chiaramente di fibrillazione atriale parossistica.
E' giusto?
Grazie

Dr.Gianluca Bianco
Odontoiatra