Dolore e blocco di anulare e mignolo a entrambe le mani

Buon giorno.
Vi scrivo per una sintomatologia rispetto alla quale non sono ancora riuscita a ottenere una diagnosi.
Ho 33 anni, godo in generale di buona salute, lavoro come educatrice e insegnante, non ho avuto particolari traumi a eccezione di un incidente stradale 5 anni fa con trauma al rachide cervicale curato con collare ortopedico e fisioterapia.

Da qualche mese manifesto i seguenti sintomi: indolenzimento delle mani al mattino, tendenza a sentire spesso le mani pesanti, a tratti diminuzione della forza delle mani o della capacità di presa e, soprattutto, dita anulare e mignolo di entrambe le mani che si bloccano in estensione procurando forte dolore e la necessità di piegarle con l'altra mano per riportarle in posizione normale non sofferente in quanto non riesco, quando mi capitano questi episodi, a muovere direttamente le dita. La cadenza di questi episodi è ormai quasi giornaliera, ho notato che si verificano quando le dita in oggetto non sono in uso (magari sto scrivendo, oppure intrecciando i capelli, usando quindi solo le prime tre dita della mano mentre le ultime due rimangono piegate). Spesso anche a riposo ho dolore (meno intenso) ad anulare e mignolo e/o al palmo della mano al loro interno, a volte sento "tirare" a lato della mano, scendendo verso il polso.

Ho effettuato:
- una prima visita ortopedica con diagnosi di dito a scatto e terapia di infiltrazione di cortisone che non ha dato alcun risultato
- una visita neurologica generale che ha evidenziato un tremore essenziale al dito mignolo della mano sinistra non necessitante di trattamento e tutti gli altri parametri nella norma
- una seconda visita ortopedica in cui è stato ipotizzato un danno a carico dei tendini flessori, smentito da ecografia tendinea che non rileva alcuna anomalia: l'ecografo mi ha detto che la simmetria del disturbo gli fa ipotizzare un problema neurologico, ma non sarebbe dovuto emergere dalla visita appena effettuata?.

Ho un ennesimo appuntamento dall'ortopedico tra tre settimane perché possa visionare il referto dell'ecografia, che però non gli darà alcun elemento per supportare la sua ipotesi.A questo punto non so cosa mi consiglierà, però sono certa che qualcosa che non va ci sia e non so come procedere per una diagnosi e una cura quanto prima: la problematica sta iniziando a diventare importante nel senso che mi procura sofferenza e in alcuni momenti difficoltà nello svolgere movimenti quotidiani. Avete qualche idea o suggerimento?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

effettivamente i suoi disturbi sono piuttosto aspecifici e per nulla facili da inquadrare in un contesto patologico ben preciso.

Solo una visita diretta potrebbe, dico potrebbe, fornire elementi utili per ipotizzare una diagnosi più precisa.

L'unico esame che farei e che mi sembra non sia stato effettuato, è una elettromiografia (EMG) agli arti superiori, potendo i suoi disturbi essere spiegati, almeno in parte, con un problema neurologico periferico (nervo ulnare) o a livello cervicale (radici nervose).

Buona serata.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Leccese,

la ringrazio per la sua cortese e tempestiva risposta.
Chiederò al collega la possibilità di valutare un'EMG.

Cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Buona domenica.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Leccese,
le confermo che la sua indicazione si è rivelata corretta: ho eseguito EMG agli arti superiori e mi è stato consegnato il seguente referto:

"Conduzioni motorie: rallentamento della VdC nel n ulnare bilaterale nel tratto sottogomito: diminuzione di ampiezza del CMAP del n ulnare bilaterale con dispersione della morfologia per stimolazione sopragomito e ascella. Nella norma i parametri di conduzione del n mediano bilaterale.
Conduzioni sensitive: di bassa ampiezza i SAP del n ulnare bilaterale. Nella norma i parametri di conduzione del SAP del n mediano bilaterale.
Conclusioni: quadro compatibile con sindrome del tunnel cubitale bilaterale di grado medio".

Mi è stato consigliato di tornare dall'ortopedico e valutare la soluzione chirurgica, dicendomi che il risultato normalmente è buono e i tempi di recupero sono di una decina di giorni.

Mi farebbe piacere conoscere la sua opinione, sperando che gli elementi che le ho fornito possano essere sufficienti.

Grazie.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Le confermo quello che le è stato detto.

Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa che colpisce il Sistema Nervoso Centrale. Sintomi, cause, fattori di rischio e farmaci per la qualità di vita dei malati.

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