Il carcinoma oltre aver infiltrato le pareti della vescica, ha interessato anche un breve tratto

Salve, sono qui a chiedervi una consulenza perchè non riesco a trovare risposte a ciò che è capitato a mia madre. E' iniziato tutto a gennaio, mia madre di 77 anni ha iniziato ad avere un'ematuria macroscopica durante la fase di minzione. POrtata al pronto soccorso, veniva diagnosticata una neoplasia papillare alla vescica ed è stata ricoverata immediatamente. Ha eseguito una TURB (credo si scriva così), in cui veniva asportata la lesione in cistoscopia e dall'esame istologico è stato riscontrato che si trattava di una neoplasia maligna G3 superficiale T1. Ad una più attenta analisi della TAC, l'oncologo ha consigliato una nuova cistoscopia per verificare bene l'infiltrazione della lesione, e purtroppo aveva ragione: il secondo esame istologico ha sentenziato un carcinoma infiltrante T2. A questo punto ci siamo messi in lista d'attesa per eseguire l'intervento di cistectomia radicale, da marzo data dell'ultimo esame istologico, l'intervento è stato eseguito il 5 Giugno. Mia madre ha subito l'asportazione della vescica, parte della vagina, utero e linfonodi (otturatori e iliaci). Il risultato dell'esame istologico arrivato in questi giorni ci ha rivelato una situazione non proprio esaltante: il carcinoma oltre aver infiltrato le pareti della vescica, ha interessato anche un breve tratto della vagina. La lesione secondo l'esame, è macroscopica con presenza di "embolizzazioni neoplastiche endovascolari" e viene classificata come "pT4a, G3, pN0, pMx". Ora da una mia personale analisi fatta in rete, a mia madre non rimane molto da vivere, di sicuro sarà necessaria una chemio che, vista l'età, i problemi cardiaci (nel 2003 ha subito un infarto del miocardio con conseguente angioplastica) e una leggera insufficienza renale data dall'età, vorrei che non facesse, anche perchè se è vero che gli rimane poco, vorrei che quel poco sia dignitoso. Le mie domande sono: cosa mi devo aspettare? Ho qualche speranza che mia madre muoia di vecchiaia? In questi casi la chemio è necessaria o c'è un'alternativa? E' possibile che l'aver aspettatato 3 mesi prima di eseguire l'intervento, abbia potuto contribuire ad aggravare l'infiltrazione del male (da T2 a T4a)? Per favore almeno voi datemi una risposta.
Cordiali saluti
Marco
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Forse una radioterapia potrebbe essere indicata in funzione dello sconfinamento pelvico in sede vaginale. Sulla prognosi non sarei così pessimista a priori. Naturalemnte si tratta di una malattia localmente avanzata, ma ci sono ancora degli spazi per completare quello che era l'obiettivo chirurgico, cioè di eradicare o quantomeno confinare l'estensione di malattia a livello regionale
(i linfonodi sono tutti indenni, è un buon dato!) e poi a distanza.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite per la risposta, il suo parere mi da un minimo di speranza ancora. Una cosa vorrei chiederle ancora, cosa vuol dire "embolizzazioni neoplastiche endovascolari". Da ignorante mi viene dapensare che sono stati trovati nella formazione neoplastica, degli emboli di stessa natura nella vascolarizzazione. Se è giusta la mia interpretazione, sbaglio se dico che c'è la possibilità che altre formazioni del genere siano in giro nel sistema vascolare di mia madre?
[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Molto genericamente ci potrebbe essere questo rischio.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott. Alongi, la ringrazio infinitamente per la sua consulenza che mi ha ridato un filo di speranza, nonostante la situazione non sia delle migliori. Colgo l'occasione per ringraziare la redazione per il servizio offerto a dir poco prezioso. Grazie di cuore a tutti

Marco
[#5]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Ho letto ora questo post già egregiamente discusso dal collega Alongi.
In ultima istanza anche un trattamento sistemico con una monoterapia a dosi modulate per età e comorbidità sarebbe valutabile.
Oddio come è stato drastico!!! certo se i messaggi di internet sono così garantisti al 100%, potremmo andare tutti a casa... sia fiducioso!

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

Infarto

L'infarto del miocardio: quali sono i sintomi per riconoscerlo il tempo? Quali sono le cause dell'attacco di cuore? Fattori di rischio, cure e il post-infarto.

Leggi tutto