quale orientamento per curare un disturbo distimico

Salve
sono qui a porti un nuovo quesito.
Ho terminato un percorso di terapia cognitivo comportamentista di 2 anni.
I problemi non si sono risolti vorrei quindi cercare un altra psicoterapia ( prima di lasciarmi prendere dai miei pensieri suicidi!!).
Vorrei pero cambiare orientamento , poi ho gia provato 2 psicoterapie cognitivo- comportamentista e 1 psicoanalitica.
Cosa mi consigliate???
Continuo sullo stesso orientamento ( è lo spicologo che fa la differenza )
o cambio orientamento ?? se si quale??
p.s. Premetto che mi sono messa in discussione anche io come " paziente" forse non sono stata "brava" pero il pensiero si è fermato a questo punto: " se non volessi uscire dal problema, mi farei prendere piede dai pensieri suicidi che mi accompagnato quotidiamante!!! invece anche se striscio sull alsfalto e mi faccio male , non so xche ma c' e sempre qlc che mi spinge a rialzarmi e cercare di mettermi in posizione eretta , invece di lasciarmi morire!!( si che la mia vita mi fa schifo e odio vivere!!)"
grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazza, la terapia cognitivo comportamentale è già tra gli orientamenti di elezione per la depressione, tuttavia l'esito di una terapia non dipende solo dall'orientamente, ma anche dal tipo di relazione che si crea tra paziente e terapeuta , dalla risposta del paziente al trattamento e, soprattutto, dalla gravità del problema.

Non esiste una reazione standard del paziente anche perchè vi è un contesto famigliare e sociale che potrebbe fare da ostacolo al combiamento.
detto questo le terapia che hanno dato maggiori risultati per la depressione sono la cognitivo comportamentale, la psicoterapia interpersonale breve, la terapia sistemico-strategica.
Un'associazione farmacologica, in caso di depressione grave, potrebbe essere utile.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, le abbiamo già dato indicazioni in merito, in passato. Più dell'orientamento deve preoccuparsi: 1) di ricevere una diagnosi corretta e 2) se la diagnosi indicherà che è utile la psicoterapia, deve trovare un professionista esperto in grado d'aiutarla.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
SI infatti , mi sono dimentica DR Santoncito che lei mi aveva consigliato un orientamento ... che ho cercato nella mia zona ma non c' è !! o meglio c' è ma ha 35 km di distanza , visto la mia forte difficoltà ad uscire di casa anche per tratti brevi .. penso che sarebbe fallimentare !! Insomma cerco di fare piccoli passi.( ne cerco uno piu vicino!!)
Caro dott. Santonocito E come faccio a sapere se la diagnosi è corretta ?? io mi affido allo specialista!!! il 1 mi disse che ero border line , e l' ultimo disturbo distimico!!io so solo che sto male e cerco soluzione.
grazie per le risposte
[#4]
Dr.ssa Maddalena Mancioli Psicologo, Psicoterapeuta 39 4 1
Gentile Utente,
nonostante io appartenga ad un orientamento ben preciso, sono fermamente convinta che non esiste un approccio teorico migliore di un altro: ognuno ha dei punti di forza e una propria coerenza.
Quello che mi sento fortemente di consigliarle è di scegliere l'orientamento e il terapeuta sulla base di due fattori:
- quanto l'approccio rispecchia il suo modo di essere e di vedere la vita, quanto lo sente "vicino"
- quanto sente empatia con il terapeuta. Non sto parlando in questo caso, della sua professionalità ma della relazione che si instaura fin dal primo colloquio: del sentircisi o meno dentro.
Visto che ha già intrapreso due psicoterapie, non avrà difficoltà a reperire informazioni su teorie alternative così come non le sarà difficile capire se la persona che ha davanti ha trovato il giusto canale di comunicazione con lei.

In bocca a lupo

Dr.ssa Maddalena Mancioli
www.studiopsicologiamancioli.com

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> E come faccio a sapere se la diagnosi è corretta ?? il 1 mi disse che ero border line , e l' ultimo disturbo distimico!!
>>>

Se ha ricevuto una diagnosi di disturbo borderline di personalità, e se presenta questi sintomi: paura dell'abbandono, sbalzi d'umore, relazioni intense ma instabili, percezione di sé costantemente instabile, impulsività e pensieri di farsi del male, c'è la possibilità che la diagnosi sia corretta.

E se fosse così, ribadisco che essere seguiti da un professionista capace è MOLTO più importante dell'indirizzo terapeutico. Purché sappia trattare i disturbi di personalità.

Io però le suggerisco anche una visita psichiatrica. Un supporto farmacologico potrebbe essere utile.

Cordiali saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Grazie per l' interessamento se ho capito bene ...prima dall adolescenza fino a 24 anni circa presentavo i sintomi da lei descritti ( border line) terminata la 1 psicoterapia iniziata la seconda (da un altro specialista ) circa sui sui 26 anni .. ha eseguito test ... vari mi è stato riferito che presentavo un disturbo distimico ( non si è mai piu parlato di border line!!)
lo psichiatra per me è 1 "mostro" di cui ho piu paura.. credo che una 20 di volte ho provato a recarmi .. ma non ce l' ho mai fattO .... ho paura degli psicofarmACI e dell effetto che fanno sul corpo e la mente
cmq seguiro i vostri CONSIGLI GRAZIE!!
[#7]
Dr.ssa Maddalena Mancioli Psicologo, Psicoterapeuta 39 4 1
Ok allora faccia un passo alla volta!
Cerchi intanto un professionista capace e con cui lei si trovi bene che potrà fare una diagnosi. Così potrete valutare eventuali indicazioni per un nuovo percorso psicoterautico e verificare se ci sia la reale necessità anche di un supporto psichiatrico.

Saluti
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Nella scelta di un terapeuta può rivelarsi di grnde aiuto seguire alcuni consigli:

scegliere quello che ispira maggiore iducia ed al quale pensiamo sia meglio affidarsi. non si valuta in base a simpatia, antipatia, formalità o informalità. ma in base alla sensazione di fiducia che si prova, che a volte, non sempre, va oltre al giudizio razionale.

può giovare svolgere più di un primo coloquio con più professionisti. non 50, 2 o 3 bastano.

esponga il suo problema, ascolti le proposte del teapeuta, se la convincono oppure no.

chieda pure, con assoluta tranquillità, le qualifiche del professionista. come psicologi siamo tenuti a dare le nostre referenze.

una volta scelto il professionista, si affidi. senza fiducia non funziona.
[#9]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
OK
grazie mille per tutti i consigli ( direi che fare diversi colloqui con piu psicologi non l' avevo mai valutato!!)
ho sempre pensato che sia lo spicologo " a scegliere " se voler il mio "caso" o non .
Devo dire che mi piace molto questa idea di un mio 50% decisionale sulla scelta del terapeuta.
TU (terapeuta) scegli me!! ma io ( paziente ) scelto te!!
bello bello mi piace!!!!
grazie
Oggi ho fissato un appnto .... vedremo
grazie mille
[#10]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Per come concepisco io la terapia così dovrebbe essere, io scelgo te e tu scegli me. Quando non è così questo è uno degli obiettivi terapeutici. La libertà di scegliere!

Buona Fortuna per tutto!
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