Disturbo bipolare e difficoltà a bere

Buongiorno,

Vi scrivo perché sono preoccupato per la mia ragazza. Purtroppo soffre di disturbo bipolare, ma oltre ad esso ha anche un altro problema: quando si trova nella fase depressiva o è arrabbiata o triste per altri motivi non sente più lo stimolo della sete e si rifiuta di bere, dicendo che ciò le nausea e conati di vomito.

A volte passa intere giornate senza bere neanche un bicchiere d'acqua, e questo è molto preoccupante, specialmente ora che siamo in estate, anche perché avverte tutti i sintomi della disidratazione (mal di testa, dolore ai reni, urine scure, a volte perfino piccole allucinazioni).

Volevo sapere se questo problema può essere cioè causato dal disturbo bipolare oppure no. Suppongo che, come a qualcuno viene la nausea mangiando quando è ansioso o ha dei problemi, a qualcun'altro possa venire bevendo, ma non sono uno psicologo nè un medico e quindi chiedo a voi.

Naturalmente la mia ragazza non ne vuole sapere di andare dallo psicologo o dallo psichiatra, quindi se avete anche qualche idea o consiglio per convincerla ve ne sarei infinitamente grato. Scusate ma sono davvero preoccupato e questa situazione sta causando ansia anche a me.

Grazie mille in anticipo.
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Dr.ssa Maddalena Mancioli Psicologo, Psicoterapeuta 39 4 1
Gentile Utente,
chi ha fatto la diagnosi di Disturbo bipolare alla sua ragazza se non è in cura?
Perchè se davvero di disturbo bipolare si tratta sarebbe indicato che fosse seguita da uno psichiatra per una terapia farmacologica.
Per quanto riguarda la difficoltà a bere, di solito nella fase depressiva del disturbo si ha inappetenza. Bisognerebbe valutare se questa difficoltà a bere sia più collegata ad una sensazione di nausea oppure ad un rifiuto, più o meno cosciente, di vivere.
Le consiglio comunque di far visitare la ragazza ad un medico psichiatra, magari può sentire se qualche amico o il medico di base di cui la sua fidanzata si fida se la possono aiutare a convincerla.

saluti

Dr.ssa Maddalena Mancioli
www.studiopsicologiamancioli.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Buongiorno dottoressa e grazie per la risposta.

In realtà, che io sappia, nessuno ha diagnosticato il disturbo bipolare alla mia ragazza. È stata lei a dirmi di averlo (qualche tempo dopo l'inizio della nostra relazione) in un periodo nel quale ho insistito molto per farmi dire cosa non andava, poiché avevo notato che c'era qualcosa di strano nel suo comportamento.

Prima di allora non avevo neanche mai sentito nominare tale disturbo, ma poi mi sono informato e ho letto un sacco di cose a riguardo. Per quanto mi riguarda (potrei sbagliarmi, anzi me lo auguro) i sintomi li ha tutti, ma è chiaro che soltanto uno psicologo o uno psichiata possono fare una diagnosi con certezza. Se vuole le spiego meglio com'è la situazione così si può fare una vaga idea anche lei.
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Dr.ssa Maddalena Mancioli Psicologo, Psicoterapeuta 39 4 1
In questo caso, a maggior ragione le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra: la corrispondenza dei sintomi su cui si è informato con la condizione della sua ragazza NON permette di fare una diagnosi di disturbo bipolare e al tempo stesso anche io da qui non posso farla, nemmeno se mi fornisce ulteriori dettagli.
Calcoli che il disturbo bipolare non è particolarmente diffuso tra la popolazione generale e viene diagnosticato in base a dei criteri specifici. Tuttavia, anche un professionista esperto nel settore, non è in grado di fare una diagnosi senza non aver avuto almeno un primo colloquio con la paziente.
Visto che, aldilà della categoria diagnostica, la sua ragazza sta mettendo in atto comportamenti che potrebbero pregiudicare la sua salute psicofisica è sicuramente indicata la visita di uno specialista.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
è sempre bene diffidare delle diagnosi fai da te, a volte le persone si rendono conto di stare male, che certi stati corrispondono a qualcosa che hanno letto o di cui gli hanno parlato e si classificano da sole. Il rischiop di questo comportamento è che evitando il contatto con i professionisti si impedisce una cura, considerando poi che spesso certi problemi sono meno gravi del previsto se non persino totalmente differenti dall'autodiagnosi.

Detto ciò, partendo dal presupposto che nella consulenza lei parla di disturbo bipolare ed è su questo che chiede consulenza, devo dire che non ci sono consigli su come si affrontano certe problematiche. Non c'è uno schema da seguire. Certe problematiche necessitano di aiuto specialistico e con grandi difficoltà possono essere affrontate da parenti o familiari. Le variazioni umorali caratteristiche del bipolarismo sono indipendenti dal rapporto con gli altri e se ne può uscire affrontando delle cure appropriate.
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