La cura che seguo non richiama totalmente una cura

Salve sono un ragazzo di 39 anni e sono da pochi mesi in cura da un neurologopsichiatra, tra l'altro molto valutato sulla "piazza" di Roma.
Ho deciso di andarci perchè negli ultimi tempi ho sofferto di lievi disturbi di ansia che alcune volte sfociavano in attacchi di ansia comunque sempre compensati assumendo dell'xanax al bisogno e sempre di breve durata, al massimo un paio di settimane, 1 o 2 volte l'anno.
Ma ritorniamo ad oggi, dopo circa otto mesi seguendo la cura del mio dottore in quanto mi era stato diagnosticato un disturbo di ansia generalizzata, pochi giorni fa lo stesso mi ha detto che sono un po bipolare.
Non vi dico la paura che mi ha scatenato, mi sono sentito perso e incurabile e ho passato dei giorni con un ansia invalidante.
Preoccupato di questa sua affermazione in più per me priva di "contenuti" in quanto non ho mai sofferto di crisi maniacali, momenti euforici ecc ecc anzi mi ritengo un pigro forse tendente più al depresso che all'euforico, ho anche contattato la mia ex psicologa* volendo sapere un suo parere su questa affermazione fattami dal professore, la stessa mi ha confermato che non ha mai visto in me componenti biporali.
Alla fine sono ritornato da lui, e mi ha detto che ha usato questo termine per indicare che ho un carattere altalenante insomma degli sbalzi umorali.
Ma questa affermazione non mi ha tranquilizzato totalmente e non riesco a togliermi dalla testa questa idea che è diventata una "paranoia".Ora, se sto bene quindi euforico perchè la cura per l'ansia funziona credo di entrare nella fase maniacale del disturbo bipolare.
Inoltre la cura che seguo non richiama totalmente una cura per una persona affetta da disturbo bipolare se non per l'assunzione del Depakin ad un dosaggio bassissimo di 100mg al dì.
Si è vero, il Depakin viene utilizzato per curare la bipolarietà ma è anche utilizzato nella cura dell'ansia generalizzata inoltre assumo 2 compresse di lextan da 1,5mg e mezza compressa di eutimil
Insomma non so cosa pensare?
Puo essere utilizzato un "po bipolare" come un aggettivo e non come termine patologico?
Sicuro di un vostro parere in merito
Grazie
* Feci una psicoterapia per gli stessi problemi, i disturbi si risolsero totalmente.
[#1]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

il termine "un pò bipolare" non è una diagnosi. Inoltre in effetti 100 mg di Depakin è una posologia decisamente sottodosata (così come l'eutimil).

Non è quindi chiaro nè la diagnosi nè il rzionale della terapia.

Inoltre mi pare che i precedenti approcci psicoterapeutici a suo modo di vedere furono risolutivi. La qual cosa mi rende il quadro ancora più confuso...


Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#2]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la terapia prescrittale non è per una diagnosi di disturbo bipolare quindi da questo punto di vista il suo specialista ha in effetti usato quel termine solo per descrivere alcune caratteristiche del suo temperamento. Tale affermazione ha però scatenato in lei una reazione ansiosa a sfondo ipocondriaco, cosa che è possibile in una diagnosi di disturbo d'ansia generalizzata. L'antidepressivo è comunque sotto dosato, così come il depakin. La sua situazione di benessere è riconducibile solo all'effetto ansiolitico del lexotan.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

C'è un po' di confusione. Lo spettro bipolare comprende una gamma di forme, da lievi a gravi, quindi se rientra nella categoria del bipolarismo non significa che debba avere avuto fasi "maggiori".
In generale chi soffre di questo tipo di disturbo comunque si presenta come "depresso cronico" anche perché tende a identificare la fase "su" con l'euforia, mentre invece l'euforia è una (e neanche la più frequente) delle manifestazioni di un umore "acceso" (la più frequente è quella iraconda o impulsiva).

Forse la ragione per cui il depakin è a dose contenuta sta quindi nel fatto che la forma è stata giudicata minore.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Grazie della vostra disponibilità e celerità.
Nell'ultima seduta mi a consigliato di iniziare un percorso analito che inizierò Giovedi (cognitivo comportamentale) forse è questa la ragione per cui la cura e cosi blanda.
Grazie ancora
[#5]
dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Scusate per gli errori di battitura
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
La cognitivo comportamentale non è analitica, è un altro tipo di psicoterapia.

La cura non è che debba essere "blanda", ma adeguata al tipo di disturbo e alla gravità dei fenomeni che devono essere prevenuti o fatti regredire.
Il fatto di prevedere una psicoterapia non rende la cura farmacologica più blanda di come altrimenti sarebbe, anche perché i due strumenti lavorano in maniera parallela.
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