Il preservativo non piace ai giovani

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Da uno studio condotto dall’associazione britannica Parenthood Foundation, in occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione è emerso che oggi i giovani nel fare sesso stanno diventando sempre meno prudenti.

La ricerca è stata condotta fra 5.426 persone con un’età compresa fra i 15 e i 24 anni e abitanti in 26 paesi diversi di Europa, Asia, America Latina e Stati Uniti

I dati raccolti mostrano come negli Stati Uniti il numero di ragazzi sessualmente attivi che non utilizzano il preservativo, durante un rapporto sessuale penetrativo, è cresciuto dal 38% nel 2009 al 53% nel 2011 ed ancora peggio succede in un paese europeo, come la Francia, dove si passa dal 19% al 40%.

La Thailandia presenta il dato più preoccupante e ben il 62% dei giovani dice di fare oggi sesso senza alcuna “protezione”.

La motivazione più frequentemente addotta da questi ragazzi, per spiegare questo atteggiamento pericoloso e superficiale, è la mancanza di informazioni e di comunicazioni ed ancora oltre un terzo degli intervistati riferisce la non disponibilità pratica dei “mezzi di protezioni”.

I ricercatori, analizzando questi dati, temono che tutte le informazioni, che noi esperti diamo sul sesso sicuro, non siano prese dai giovani come serie, reali e vere, non li fanno sentire sufficientemente autorizzati a chiedere altre spiegazioni su questi temi ed cadono così frequentemente in atteggiamenti superficiali e pericolosi.

 

Detto questo, mi sento autorizzato a ribadire qui le mie sette regole d'oro da consigliare ai nostri giovani:

1. scegliere con cura il proprio partner (conoscere bene i suoi comportamenti abituali e le sue precedenti esperienze sessuali);

2. cercare di "stabilizzare" e "conservare" una relazione quando è possibile e lo si desidera;

3. fare, quando sono indicate e regolarmente, tutti i test per le malattie sessualmente trasmissibili;

4. evitare rapporti sessuali occasionali, non protetti e con partner non ben conosciuti;

5. vaccinarsi contro l'epatite B e l'HPV;

6. astenersi dall'uso di droghe; queste alterano la corretta percezione della realtà con la riduzione     conseguente del senso di responsabilià e di autocontrollo;

7. usare sempre il preservativo in caso di rapporti occasionali con partner non ben conosciuti.

 

Fonte:

http://www.your-life.com/en/home/media_center/wcd_annual_survey/media_report_2011/index.php


Per approfondire:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/196-la-prevenzione-andrologica-nell-eta-pediatrica-e-puberale.htmlLa-prevenzione-andrologica-nell-eta-pediatrica-e-puberale

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/753-malattie-sessualmente-trasmesse-e-fertilita-nell-uomo.htmlMalattie-Sessualmente-Trasmesse-e-fertilita-nell-uomo

 

 

 

Data pubblicazione: 29 settembre 2011

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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6 commenti

#5
Ex utente
Ex utente

Buona sera,
vorrei sapere una cosa che da sempre ho in mente.
Nel caso in cui A, portatore sano di una qualsiasi malattia, abbia rapporti non protetti con B, sicuramente B incontrerà la malattia? B avrà il 100% di probabilità di contrarre una malattia venerea?
Grazie per l'attenzione!

#6
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

In medicina non esiste"il 100% di probabilità di contrarre una malattia venerea" durante un rapporto sessuale a rischio, soprattutto quando si parla di malattie sessualmente trasmissibili.

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