Diagnosi di aborto: quando è certa

vpontello
Dr.ssa Valentina Pontello Ginecologo, Perfezionato in medicine non convenzionali

È recente la notizia relativa a un presunto caso di malasanità: le dicono che il feto è morto ma non abortisce e nasce un figlio sano  

Non volendo entrare nel merito della questione specifica, bisogna però dire che quest’articolo contiene diverse inesattezze dal punto di vista scientifico:

1- “il feto era morto”: in una gravidanza inziale non si parla di feto, ma di embrione. Sarebbe più corretto dire che era stata ipotizzata una diagnosi di aborto spontaneo.

2- “l’ecografia era piatta”: non esiste questa definizione.

3- “non restava che l’aborto terapeutico”: l’aborto terapeutico è un parto indotto dopo i 90 giorni di gestazione, solitamente per il sospetto di anomalie nel nascituro o di rischi per la salute psicofisica della gestante (secondo la legge 194/78). Nel caso in questione era stato proposto un farmaco che, inducendo le contrazioni, avrebbe facilitato l’espulsione del materiale all’interno dell’utero. È probabile che questo avrebbe provocato un aborto, ma non si tratta né di un aborto terapeutico né di una interruzione volontaria di gravidanza.

La prima considerazione che emerge è che i casi di malasanità, veri o presunti, attirano le attenzioni degli organi di comunicazione, ma che questa comunicazione non sempre avviene in modo corretto.

In particolare, chi ha avuto una diagnosi di aborto potrebbe essere indotto a credere che ci sia la possibilità di una diagnosi errata. È normale avere difficoltà a credere che una gravidanza desiderata si sia purtroppo interrotta, si tratta di un momento di dolore molto intenso e ci vuole del tempo per metabolizzare una brutta notizia come questa.

Quest’articolo è volto a chiarire quando la diagnosi di aborto spontaneo può essere considerata una certezza, e quando invece si può aspettare e sperare che le cose vadano per il meglio. Nella pratica clinica, infatti, si impara ben presto che le previsioni relative all’ecografia della gravidanza iniziale possono essere spesso disattese: ci sono casi che non sembrano brillanti e che poi vanno bene, e viceversa casi che sembrano procedere per il meglio, e poi si interrompono.

In questa breve presentazione vediamo i quadri ecografici della gravidanza iniziale e i criteri per la diagnosi certa di aborto spontaneo, con un accenno ad altre patologie, più rare, che si manifestano precocemente: gravidanza extrauterina e mola vescicolare.

 

 

Cosa possiamo concludere:

1- in tutti i casi dubbi è utile aspettare il successivo controllo ecografico, da eseguire non prima di 7 giorni dal precedente. Se il quadro ecografico è invariato, la diagnosi di aborto è certa.

2- non basarsi solo sulle beta-HCG, che danno informazioni non sempre affidabili, né in senso positivo, né in senso negativo. L’esame più importante resta sempre l’ecografia transvaginale.

3- non è necessario procedere con induzione farmacologica dell’espulsione o con il raschiamento, finché esiste il minimo dubbio sull’andamento della gestazione. Aspettare e vedere cosa succede non è pericoloso per la gestante. In caso di sanguinamenti di entità superiore a una mestruazione o dolori intensi, la donna può rivolgersi al pronto soccorso ginecologico di zona affinché la situazione possa essere rivalutata.

Data pubblicazione: 27 aprile 2014

3 commenti

#1
Dr. Emanuele Caldarella
Dr. Emanuele Caldarella

Cara Valentina,

senza voler entrare nel merito della notizia, mi permetto di osservare che la giornalista non scrive insensatezze solo in campo medico, ma anche in campo giuridico: oltre al buffo "ecografia piatta" (ci vuole davvero fantasia), la giornalista s'inventa il reato di "tentato omicidio colposo", che naturalmente non esiste.

Ogni medico ha una responsabilità sociale enorme, e sono d'accordo che chi pratica questa professione con leggerezza sia da condannare in maniera ferma ed assoluta. Mi dispiace constatare che la giornalista non si senta altrettanto tenuta a rispettare il rigore e la responsabilità che il suo ruolo sociale imporrebbe, visto che si premette di scrivere grossolanità senza verificarle.
Parlando di ecografie piatte e tentati omicidi colposi dimostra non solo di non essersi documentata né dal punto di vista medico nè giuridico, ma dimostra anche superficialità: non serve essere giusperiti, basta un minimo di attenzione per accorgersi che "tentato omicidio colposo" è un "nonsense" paradossale.
E' grave, molto grave. Quando si punta il dito e si formula un'accusa si dovrebbe essere rigorosi ed inattaccabili. Purtroppo però la gente prima si scandalizza e inorridisce, e solo dopo (forse) riflette.
Insomma, la solita storia....

#2
Dr.ssa Valentina Pontello
Dr.ssa Valentina Pontello

caro Emanuele,

concordo in tutto con quello che scrivi. E la cosa grave è che il messaggio sbagliato passa al pubblico (oltre 4000 likes su facebook, il che vuol dire che l'articolo è stato letto da molte più persone).

#3
Utente 484XXX
Utente 484XXX

Scusate la mia ignoranza ma non so come scrivere alla Dottoressa mi infiltro in questa discussione.. Dottoressa la prego mi aiuti ..non capisco cosa mi è successo!!le spiego ho sempre avuto le mestruo inregolari adesso si stavano regolamento da qualche annetto l'anno scorso ho avuto un acne per via delle mie ovaie multifollicolare e ho dovuto prendere la pillola Effibrev lo staccata ad settembre e avuto il primo ciclo con qualche giorno di ritardo e cmq l'ultima mestruazione lo avuta il 18dicembre con massima puntualità.adesso siamo a marzo e il ciclo ancora non è arrivato .le spiego che mi è successo il 26 febbraio faccio il test per paura visto che io e il Mio ragazzo abbiamo avuto due rapporti con la così detta marcia indietro e in questi due mesi di ritardo mi sono beccata un bronchite cronica e ho fatto rocefin e bentalan ventolin e antibiotico e bevuto qualche bicchiere di vino a cena e fumato.. premetto che se avrei avuto una gravidanza sarei stata felicissima.. comunque faccio questo test e risultato a vista positivo con una linea marcata e una più pallida.. così Felice faccio l'esame della Urina che risulta positivo faccio una ecografia interna Perché esternamente non si vedeva niente e il ginecologo vede come una macchia rotonda nell'utero lui dice che la gravidanza c'è stata ma non si sa se sta andando avanti o era già stata interrotta ..così mi consiglia di fare le analisi della Beta le faccio il giorno dopo e sono state negative così preoccupata corro da un'altra ginecologa perché quello del giorno precedente era impegnato e fa un altra ecografia e lei la macchietta che per lui era stata un inizio di gravidanza andata male non si vedeva più ..mi diede Delle pillole per farmi venire le mestruazioni x sei giorni ora ieri ho finito il Blaster e ancora non sono arrivate le mestruazioni. Cosa mi sta' succedendo quello che ha visto il ginecologo era un inizio gravidanza?la ginecologa perché non l'ha visto più da un giorno a un altro ? Cos'era?mi aiuti a capire la prego .ho paura di rimanere col dubbio a vita

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