Andrologia infertilita maschile.

La plastica danneggia la fertilità maschile

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Il cloruro di polivinile, noto anche con il corrispondente acronimo PVC, è una delle materie plastiche più utilizzate al mondo.

Puro, è un materiale rigido e deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelato, anche in proporzioni elevate, a prodotti plastificanti, quali ad esempio gli esteri dell'acido ftalico, che lo rendono flessibile e modellabile.

Tra gli ftalati più utilizzati in numerosi processi industriali per ottenere questa flessibilità si deve ricordare il di(2-etilesil) ftalato (acronimo DEHP).

È già noto che gli ftalati posso fare danni agli spermatozoi riducendo così in modo significativo la fertilità di un uomo.

Per approfondire:Ritrovate microplastiche nei testicoli

Questo nuovo lavoro scientifico ha considerato un campione particolare di maschi, cioè 45 operai di Taiwan impiegati nella lavorazione di PVC e in ambiente ad alta concentrazione di DEHP.

Sono state valutate tutte le possibili associazioni tra le diverse concentrazioni di questo ftalato nell’aria, prelevata dagli impianti industriali presi in considerazione, e le eventuali alterazioni del numero, della motilità e della morfologia degli spermatozoi, oltre che dell'integrità del loro DNA.

Gli operai sono stati suddivisi in diversi gruppi di esposizione in base ai livelli di DEHP rilevati negli ambienti valutati.

In sintesi si è osservato che nel gruppo di lavoratori ad alta esposizione, dove i valori medi del DEHP erano quasi 300 volte superiori rispetto ai livelli registrati nella popolazione generale degli Stati Uniti, si aveva un aumento importante della tendenza alla denaturazione del DNA, dell'indice di frammentazione del DNA (DFI) e alla riduzione della motilità degli spermatozoi.

Si tratta in sostanza di una prima e significativa dimostrazione della stretta correlazione esistente tra concentrazioni di DEHP nell'aria e effetti avversi sulla fertilità maschile.

Nostra considerazione: dato l'ampio uso di prodotti che contengono tali sostanze chimiche in tutto il mondo, potrebbe essere utile ora trovare il modo di studiare anche nei normali ed usuali fruitori di tali prodotti la loro eventuale ed effettiva tossicità.

Per approfondire:Microplastiche presenti anche nei tessuti del pene

Data pubblicazione: 21 settembre 2011

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

Medico chirurgo con specializzazioni in Urologia, Andrologia e Patologia della Riproduzione Umana, vanta oltre 15 anni come responsabile di Unità di Andrologia focalizzata su problematiche sessuali e riproduttive in lesioni midollari. Dirige strutture d’eccellenza private-convenzionate per la salute sessuale maschile. Docente in istituti internazionali, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e co-editore di testi specialistici, è esperto in chirurgia andrologica e terapie della fertilità maschile

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