L'obesità riduce l'aspettativa di vita di 20 anni: peggio del fumo di sigaretta
L'obesità è una condizione estremamente diffusa nel mondo occidentale.
In Italia si calcola che circa un terzo della popolazione adulta sia in sovrappeso ed oltre 1 italiano su 10 sia obeso. In totale circa il 45% degli italiani di età superiore ai 18 anni è in eccesso ponderale [1]. Nei paesi anglosassoni, Stati uniti in testa, la situazione è molto più drammatica.
Quali sono i rischi dell'obesità?
L'obesità non solo riduce la qualità di vita, ma anche la durata della stessa.
Si calcola infatti che i pazienti con una obesità di III grado possano avere una vita media di circa 60 anni, contro gli 80 anni delle persone normopeso, quini 20 anni di vita in meno: peggio del fumo di sigaretta, considerando che l'abitudine al fumo ridurrebbe l'aspettativa di vita mediamente di 10 anni.
Tale riduzione dell'aspettativa di vita è dovuta anche (ma non solo) a quelle patologie alle quali l'obesità predispone, in particolare:
In particolare l’associazione tra tumori ed obesità si fa sempre più stretta.
È noto infatti che l’eccesso ponderale sia predisponente o concausa di numerosi tipi di tumore, in particolare a livello dell’apparato digerente, endocrino, riproduttivo, emopoietico (sangue).
Si calcola che fino al 20% dei decessi per cancro possa essere attribuito all’obesità.
I benefici della perdita di peso
La riduzione dell’eccesso ponderale sarebbe in grado di ridurre dunque la mortalità e la morbilità per tumore.
Combattere l'obesità riducendo il peso è il modo migliore per prevenire queste patologie ad essa collegate. Inoltre migliora la qualità della vita, permette di tornare a fare tante cose che per via dell'obesità si lasciavano nel cassetto, come attività all'aria aperta, viaggi, attività sociali con amici, ricerca di un lavoro migliore o più soddisfacente, etc.