Obesità: una pandemia ancora senza vaccino
Gli ultimi anni hanno visto concentrare gli sforzi di medici e ricercatori verso la soluzione della pandemia del Covid-19, la più importante da 100 anni a questa parte. Ma resta irrisolta una questione endemica, soprattutto nei paesi occidentali: l'obesità.
Obesità e conseguenze sull'organismo
Non si tratta infatti di una mera questione estetica, ma di una condizione che predispone a numerose patologie e condiziona sia la qualità che la durata della vita, con un impatto enorme sui sistemi sanitari di mezzo mondo.
L'obesità infatti predispone a patologie quali l'ipertensione (pressione alta), diabete mellito tipo II, ipercolesterolemia (quando il colesterolo è troppo alto), apnee notturne, che a loro volta moltiplicano i rischi di malattie cardiache, arterovascolari, tumori. L'obesità inoltre logora l'apparato locomotore, che costringe il soggetto a limitazioni funzionali, che peggiorano ulteriormente lo stato di obesità.
La riduzione dell'aspettativa di vita
Tutto ciò ha un impatto notevole sulla aspettativa di vita: se un soggetto normopeso vive in media 80-83 anni, un soggetto con una obesità grave (Indice di massa corporea > 40 Kg/m2) ha una prospettiva di vita media di circa 65 anni.
Una riduzione dunque sia della qualità che della quantità di vita.
Obesità: quali sono le soluzioni possibili?
Cosa fare? la risposta appare ovvia: dimagrire.
Ma non tutti riescono con la sola dieta. Per questo, per i soggetti affetti da obesità grave sono state sviluppate delle soluzioni chirurgiche, che hanno dimostrato di essere sicure, efficaci e durature.
Le metodiche di chirurgia bariatrica attualmente più utilizzate sono quelle restrittive, come la sleeve gastrectomy ed il bypass gastrico, e le metodiche miste, come il minibypass gastrico.
Queste metodiche promettono di far perdere tra il 60% e l'80% dell'eccesso corporeo, riducendo non solo il peso, ma migliorando le patologie associate. Non solo un discorso estetico dunque ma di salute e di prevenzione.