Telemedicina in italia.

Perché non possiamo rinunciare alla telemedicina in Italia

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Dr. Bruno Nicora Anestesista, Palliativista, Neurofisiopatologo

Dopo la pandemia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella sua "MISSION 6" ha indicato una serie di strategie composte da azioni strumentali che hanno tra gli obiettivi l’assistenza alla cronicità. Successivamente il Decreto Ministeriale 77/2022 ha illustrato la metodologia che deve seguire medicina territoriale fornendo i modelli standard organizzativi. Oltre a ciò va ricordato che questi piani normativi e organizzativi pongono, come riferimento, nel loro orizzonte operativo il dpcm 12 gennaio 2017 che definisce i nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA).

Dinamica dell’invecchiamento

La dinamica dell'invecchiamento in Europa oggi indica che gli ultrasessantacinquenni sono il 20% (23% in Italia) e si stima che nel 2060 saranno il 28% in Europa (33,6% in Italia).

La cornice dello stile di vita di questa popolazione deve tener conto che il 25% degli ultrasessantacinquenni riferisce che non ha una persona a cui fare riferimento in caso di necessità andando a costituire una popolazione inedita, per dimensione, complessità di esigenze assistenziali, nella storia sociale italiana.

Secondo il Rapporto ISTAT 2019 sulle condizioni di salute della popolazione anziana in Italia, il 28,4% della popolazione ultrasessantacinquenne (circa 3.860.000 persone) ha importanti limitazioni nelle attività quotidiane di base con un ripido gradiente al crescere dell’età: la proporzione osservata fra i 65-74enni (14.5%) raddoppia tra i 75- 84enni e quadruplica tra gli ultra ottantacinquenni.

Fra gli anziani con gravi ostacoli funzionali:

  • il 20,9% ha impedimenti motori,
  • il 13,8% deficit sensoriali gravi nonostante l’uso di ausili,
  • l’8,2% deficit cognitivi.

Nei 12 mesi precedenti era andato incontro a un ricovero ospedaliero circa un anziano su 10 (appartenenti alla fascia d’età 65-74 anni) e due su 10(appartenenti alla fascia oltre gli 85 anni).

Perché serve la telemedicina?

La dinamica demografica, assieme al cambiamento rapido dei parametri di benessere sanitario/sociale, pone i presupposti a una nuova sfida del sistema sanitario nazionale: integrare e coordinare le diverse prestazioni professionali con un monitoraggio da remoto e la generazione di flussi di dati strutturati nativi.

I risultati attesi sono quelli di avere un progetto di teleassistenza e teleintegrazione che permetta un appropriatezza dei trattamenti e delle gestioni dei casi clinici/sociali ottimizzando l’impiego di risorse e mezzi con adeguatezza e immediata risposta al bisogno o esigenza manifestata o rilevata.

La transizione demografica determinata dall' invecchiamento della popolazione pone sfide e opportunità.

Dal 2000 al 2050 la percentuale di persone ultrasessantenni raddoppierà mentre la percentuale di persone di 80 anni e oltre quadruplicherà.

Questa dinamica demografica è uno stimolo all'incremento dell'assistenza sanitaria e allo sviluppo socio-economico (economy of healthy and active ageing), ma propone anche grandi sfide perché vite più lunghe comportano anche svantaggi spesso non prevedibili.

L'healthy ageing (invecchiare mantenendo le proprie autonomie) e l'healthy longevity (longevità sopra la media in pieno benessere) saranno i concetti fondanti le basi dell'impegno nell'assistenza ICT.

Momenti storici, profilo socio-economico della popolazione, risorse economiche e tecnologiche disponibili, metodi organizzativi, cultura sono gli elementi che delineano le necessità che diventano successivamente obiettivi.

  • Integrare in modo orizzontale e quadridimensionale le consulenze
  • Garantire assistenza h24 con qualità alta e omogenea
  • Generare flussi informativi che alimentano sia il database regionale che il Fascicolo Sanitario Elettronico
  • conferire ecosostenibilità e sociosostenibilità

Ciò che si chiede allo strumento digitale è quello di fornire la possibilità di praticare la telemedicina nell'ottica di integrazione all'intera attività assistenziale e, al tempo stesso, alimentare i flussi informativi con i dati sempre più strutturati in modo tale da poter essere elaborati dagli HUB informativi regionali e nazionali senza escludere anche un coinvolgimento di sistemi che sfruttano l'intelligenza artificiale.

La governance di questo sistema richiede una valutazione dei servizi erogati verso il territorio con un feedback del paziente. Si prefigura la necessità di creare dei cruscotti digitali che riportano tutti gli indicatori selezionati con un'architettura di tipo Data Ware House (DWH). Tale sistema permette di compilare un report senza necessariamente preimpostare la struttura del rapporto. Si produrranno così documenti focalizzati anche solo su un indicatore che permettano dei processi decisionali di management rapidi in base al buon funzionamento del sistema e agli obiettivi sanitari e aziendali.

Data pubblicazione: 19 giugno 2023

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