Un nuovo studio supporta un tipo di bite

dtonlorenzi
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista

L'esperimento pubblicato descritto in seguito porta, a mio parere, un grande contributo alla gnatologia ed è paragonabile con quello che svolgo normalmente nel mio studio.

 

Esperimento pubblicato

Test eseguito su un gran numero di soggetti sani (296) con Vitality Scanner (strumento che si usa per misurare la vitalità del nervo del dente) che consente di misurare il dolore sui denti incisivi, erogando su di essi una quantità variabile e misurabile di corrente.

Utilizzandolo per questo scopo, gli Autori hanno misurato gli Ampere necessari per:

  1. stimolare la soglia del dolore (l'amperaggio minimo necessario per far percepire un lieve dolore);
  2. misurare il massimo dolore tollerabile dalla persona.

I soggetti sono entrati in sala prove ed è stata fatta la prima misurazione dopo due minuti di riposo. La seconda misurazione dopo sette minuti di intervallo:

  1. ad un gruppo di controllo non è stato fatto nulla nel tempo intercorso e i parametri rilevati sono rimasti invariati;
  2. ad un altro gruppo si è messo tra i denti (zona canino-canino) uno spessore di 5 mm per tutti i sette minuti di intervallo e si è misurato un aumento sia della soglia del dolore sia del massimo dolore sopportabile;
  3. ad un altro gruppo ancora si è messo tra i denti (sempre zona canino-canino) uno spessore questa volta di 10 mm. L'aumento della soglia del dolore e del massimo dolore sopportabile è risultata ancora maggiore;
  4. l'ultimo gruppo ha interposto tra i denti un dispositivo che oltre che rialzare i denti (tra canino e canino) stimola la zona del palato denominata “spot palatino”, ricca di innervazione (la zona dova va la lingua quando si pronuncia il fonema “la”). L'aumento della soglia del dolore e del massimo dolore sopportabile è ancora maggiore.

 

Considerazioni:

  1. rialzare lo spazio tra i denti ha fatto sentire meno dolore aumentando la soglia di percezione del dolore di circa il 37% e la soglia di tolleranza del 57%, rispetto ai soggetti a cui non è stato applicato il rialzo.
  2. L'effetto analgesico ottenuto con i dispositivi da 5 mm era significativamente inferiore a quello ottenuto utilizzando i dispositivi da 10mm.
  3. Il livello di estensione mandibolare è quindi un parametro importante di cui tenere conto.
  4. Con il ramo di stimolazione palatale gli effetti erano ancora maggiori.
  5. Mantenere forzatamente la bocca aperta per pochi minuti ha un effetto antidolorifico maggiore (è più efficace) dell’uso della TENS.

La durata di questo effetto è limitata nel tempo ma pone importanti riflessioni sull'altezza ideale del bite.
I meccanismi con cui funziona questa metodica sono stati attribuiti al meccanismo del “cancello del dolore” (gate theory) poco studiato nella regione del cavo orale e forse a meccanismi di stimolazione vagale attraverso il riflesso trigeminocardiaco. Si fa presente che la stimolazione vagale (quella più recente è la sfenopalatina) è molto utilizzata attualmente anche per I dolori difficili da trattare e consiste nell'impianto di fili elettrici nel corpo che erogano scossette nel ganglio sfenopalatino o in altre sedi del nervo vago. Questo studio, che è un caposaldo dei meccanismi del dolore del cavo orale, sembra in grado di influenzare anche tutti I meccanismi del dolore del sistema lemniscale trigeminotalamico (cioè la via che convoglia al cervello tutto il dolore della faccia e della testa). Il presente studio suggerisce di indagare se questo meccanismo di controllo del dolore è in grado di essere una terapia innovativa nella cura di emicrania e cefalea se utilizzato per tempi lunghi come quelli del bite.

 

Quello che svolgo in studio

Nella mia pratica clinica eseguo nei pazienti con disordine temporomandibolare un'estensione per 10 minuti con una riduzione marcata del dolore e un rilassamento dei muscoli della masticazione in tutti i pazienti. Quest'ultima consente una corretta registrazione del rapporto tra le arcate dentali e il conseguente confezionamento di un bite efficace da utilizzare per la terapia del dolore. Il termine scientifico di disordine temporomandibolare è quello che talvolta viene detto (impropriamente) disordine craniocervicomandibolare, disordine craniomandibolare, malocclusione, ecc.

Su emicranie e cefalee, anche non di origine dentale, abbiamo avuto ottimi risultati, ma la pubblicazione di questo studio non è semplice. Ha richiesto anni per l'autorizzazione da parte del comitato etico e rappresenta una metodica assai innovativa che trova ostacoli ad essere approvata.

Per ora è registrata nel data base degli studi clinici internazionali 2), ma prima o poi con l'estensione mandibolare ci si dovrà fare i conti.

Se usata per soli 10 minuti, nell'uomo, abbassa pressione e frequenza cardiaca. 3) 4)
Nel vertebrato a bocca aperta per 10 min aumenta la quantità di sangue che arriva in corteccia cerebrale del 30% e abbassa la pressione endocranica media del 20%. 5), 6), 7), 8)
I costi della demenza senile (con l'invecchiamento della popolazione), insieme a quelli legati all'ipertensione, potrebbero essere causa dell'insostenibilità del sistema sanitario così come viene inteso. Di una metodica semplice per far arrivare più sangue al cervello e per abbassare la pressione sanguigna il sistema sanitario nazionale ha una grande necessità.

 

  1. Claudio Zampino, et Al. Pain Control by Proprioceptive and Exteroceptive Stimulation at the Trigeminal Level. Frontiers in Physiology August 2018 | Volume 9 | Article 1037
  2. clinical trials gov NCT02908568
  3. linical trials gov NCT02908568
    3. Marcello Brunelli, Daniele Tonlorenzi, et Al. Prolonged hypotensive and bradycardic effects of passive mandibular extension: evidence in normal volunteers. Archives Italiennes de Biologie vol. 50 N° 4- 2012
  4. Cristina Del Seppia et Al. Evidence in the human of a hypotensive and a bradycardic effect after mouth opening maintained for 10 min European Journal of Applied Physiology July 2017, Volume 117
  5. Lapi Dominga, Daniele Tonlorenzi, et Al. Persistent effects after trigeminal nerve proprioceptive stimulation by mandibular extension on rat blood pressure, heart rate and pial microcirculation. Archives Italiennes de Biologie vol 151, No 1 (2013)
  6. Dominga Lapi, et Al. Trigeminocardiac Reflex by Mandibular Extension on Rat Pial Microcirculation: Role of Nitric Oxide Plos One December 31, 2014
  7. Dominga Lapi, et Al. Trigeminal Cardiac Reflex and Cerebral Blood Flow Regulation. Front. Neurosci., 20 October 2016
  8. Dominga Lapi, et Al. Repeated Mandibular Extension in Rat: A Procedure to Modulate the Cerebral Arteriolar Tone. Front. Physiol., 31 August 2017
Data pubblicazione: 20 novembre 2018

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