Vaiolo delle scimmie monkeypox.

Vaiolo delle scimmie (Monkeypox): cosa sappiamo?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato lo stato di emergenza sanitaria internazionale per il vaiolo delle scimmie. La motivazione è data dall'aumento dei casi di mpox o monkeypox virus in Africa. Sale il livello di attenzione anche in Europa per la registrazione di un primo caso della variante Clade 1 in Svezia.

La situazione è sotto controllo o corriamo il rischio di una nuova pandemia? Cosa sappiamo finora di questa malattia?

Cos’è il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie (o Monkeypox) è una zoonosi che fa parte della famiglia del vaiolo, ma che si manifesta in forma più lieve. Diffuso tra primati e piccoli roditori, è chiamato così perché scoperto nel 1958 in alcune scimmie di laboratorio. Quindi non si tratta di una malattia “nuova”, in quanto già riscontrata negli anni passati prevalentemente in Africa, ma anche con una epidemia registrata nel 2003 negli Stati Uniti.

Sono stati identificati due ceppi del virus:

  1. quello più diffuso nel bacino del Congo e in Africa centrale denominato "Clade I" che si caratterizza per una maggiore letalità;
  2. quello più diffuso nell'Africa occidentale che ha una letalità inferiore e denominato "Clade II".

Qual è il tasso di mortalità?

La prima epidemia del 2022 è stata determinata dalla variante clade II che ha un tasso di mortalità dell'1% circa. Il clade I presenta una mortalità più elevata che ha raggiunto anche il 10% in particolare in Congo.

Quanti sono i casi di contagio da mpox riscontrati ad oggi?

Nella fase attuale nel continente africano i dati preoccupanti riguardano i bambini (anche neonati): solo nel mese di giugno in Africa sono stati registrati 567 casi in prevalenza nei minori. In totale i casi segnalati nel 2024 sono più di 14 mila con 524 decessi e, ad oggi, hanno già superato quelli dell'anno scorso.

Per quanto riguarda l'Europa è stato appena registrato il primo caso di Clade I in Svezia e l'OMS ha annunciato che, nelle prossime settimane, potrebbero esserne confermati altri importati nella regione europea dall'Africa.

In Italia il primo caso della variante II era stato segnalato nel maggio 2022 e al momento, in totale, i casi confermati sono 1.056, di cui 262 collegati a viaggi all'estero. Negli ultimi due mesi si sono verificati 9 nuovi casi di cui 2 in Friuli Venezia Giulia, 1 in Lombardia e 6 in Veneto. Non si tratta di casi gravi, ma che comunque necessitano di monitoraggio clinico.

Al momento, secondo quanto comunicato dal Dipartimento della Prevenzione del Ministero, nel nostro paese non ci sono segnalazioni del clade I di Mpox.

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie?

Si tratta di un’infezione poco frequente nell’uomo, la trasmissione da animale a uomo avviene con il contatto di saliva (droplet), fluidi corporei o croste infette. Al momento i casi registrati di contagio da uomo a uomo sono il risultato di contatti molto stretti, un aspetto che consente ai focolai di autolimitarsi.

È importante ricordare che il rischio di infezione del virus Mpox aumenta per via sessuale.

Quali sono i sintomi del virus Mpox?

L'infezione da virus Monkeypox (mpox) si manifesta con:

  • febbre,
  • malessere diffuso,
  • dolori alle articolazioni,
  • linfonodi ingrossati
  • il caratteristico esantema, che può essere simile a quello della varicella o della sifilide, ma con le vescicole più dure e più grosse che si possono presentare su più parti del corpo.

I sintomi solitamente si manifestano dopo 6-13 giorni di incubazione dal momento dell'infezione.

Sintomi del vaiolo delle scimmie

Come si cura il vaiolo delle scimmie?

Secondo Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ECDC il trattamento della mallatia è prevalentemente di supporto per alleviare i sintomi (quindi febbre, prurito, dolore), a cui si associano la prevenzione e l'eventuale trattamento di infezioni batteriche correlate.

In casi selezionati può essere opportuno prendere in considerazione la somministrazione di specifici farmaci antivirali.

C’è il rischio di una nuova epidemia?

In occasione della registrazione dei primi casi in Italia, il Dott. Matteo Bassetti, infettivologo, affermò che non ci troviamo di fronte al rischio di un'epidemia da vaiolo delle scimmie, ma ribadì l'opportunità di “tenere sotto controllo la situazione limitando la diffusione del virus, isolando i casi, cercando di mettere in comunione tutte le informazioni che noi medici e esperti di sanità pubblica abbiamo, per evitare gli errori che sono stati commessi all’inizio della pandemia del Covid-19: dobbiamo essere uniti fra i paesi e fare squadra”.

Con le notizie attuali e la diffusione del ceppo Clade I, lo scenario è diverso in quanto si tratta di una variante più aggressiva e virulenta. Questo significa che il virus è in grado di varcare i confini e insediarsi più facilmente in aree in cui non era presente fino ad oggi, come dimostra il recente caso della Svezia.

Dovremo vaccinarci contro il virus mpox?

“Circa il 50% della popolazione mondiale è coperta dalla vaccinazione contro il vaiolo”, afferma il Dott. Bassetti, “pertanto, i soggetti maggiormente esposti potrebbero essere coloro che non hanno ricevuto questo vaccino”.

In Italia si tratta dei più giovani fino circa ai 40 anni di età, considerato che la vaccinazione antivaiolosa è stata abolita nel 1981.

Considerata la probabilità dell'importazione del mpox da viaggi all'estero, secondo l'infettivologo è opportuno organizzarsi presto con le dovute misure di profilassi per evitare la diffusione globale.

Quali precauzioni prendere?

"Quello che preoccupa di più è che si stanno verificando casi in molte parti del mondo ed è molto difficile farle risalire a un unico cespite iniziale, ma non bisogna farsi prendere dal panico se si ha avuto qualche sintomo o dei contatti con dei casi". Secondo il dott. Bassetti destano preoccupazione il contagio interumano e la diffusione globale, ma l'aspetto positivo, oltre alla protezione data dal vaccino nella popolazione, è che clinicamente il vaiolo delle scimmie è lieve e si autolimita senza terapie.

In caso di manifestazioni di sintomi sospetti che possono far pensare al vaiolo delle scimmie è opportuno contattare immediatamente il medico di fiducia: la comunità scientifica è unanime nel ritenere importante non commettere gli stessi errori che si sono verificati con il Covid-19.

L'ECDC ribadisce la volontà di non creare allarmismo in quanto, nel complesso, nella regione europea il rischio di malattia grave a seguito dell'infezione da mpox è piuttosto basso. Le probabilità di importare il virus per contatti stretti è elevata, ma si può ritenere che la gravità resta moderata per chi si trova in buone condizioni di salute. Restano ovviamente più a rischio i soggetti immunodepressi e le categorie di popolazione più fragili.

Data pubblicazione: 20 maggio 2022 Ultimo aggiornamento: 16 agosto 2024

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