Psicoterapia al telefono? Sì, ma a breve termine
L'evoluzione della cosiddetta telemedicina, ossia dell'erogazione di servizi sanitari a distanza, attraverso mezzi tecnologici che possono andare dalla telefonata alla videoconferenza, fino ad arrivare alla gestione di interventi chirurgici attraverso robots teleguidati, non si arresta neanche in campo psichiatrico/psicologico, dove si susseguono numerosi studi che dimostrano la validità di terapie che non richiedono necessariamente la presenza di paziente e terapeuta nello stesso luogo.
Il tutto con innegabili vantaggi, in primis la possibilità di consentire anche a chi vive in zone distanti dai grandi centri o scarsamente collegate, l'accesso a cure efficaci o, ancora, consentendo a chiunque di decidere di chiedere il parere di medici che lavorano a centinaia di km di distanza.
Il numero di dicembre della rivista scientifica JA Child and Adolescent Psychiatry ha pubblicato i risultati di un trial clinico randomizzato che confronta la psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC) erogata tradizionalmente, con la stessa psicoterapia erogata attraverso il telefono, in bambini e adolescenti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).
Sono stati inclusi nello studio 72 bambini e adolescenti con età compresa tra 11 e 18 anni, affetti da DOC, che sono stati suddivisi in maniera casuale in due gruppi: il primo gruppo è stato sottoposto a 14 sedute di TCC, con cadenza settimanale, effettuate in maniera tradizionale e con tecniche standardizzate che includevano l'esposizione e la prevenzione della risposta; il secondo gruppo è stato sottoposto allo stesso tipo di trattamento, per tecniche adoperate, numero di sedute e frequenza delle stesse, con l'unica differenza che paziente e terapeuta, anzichè trovarsi l'uno di fronte all'altro, si trovavano a un capo e all'altro di un collegamento telefonico.
I risultati clinici, valutati attraverso strumenti standardizzati dopo 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi, dimostrano che la TCC telefonica ha un efficacia sovrapponibile a quella della TCC tradizionale, nei bambini e adolescenti con DOC, per i quali la psicoterapia è il trattamento raccomandato, preferibile rispetto a trattamenti farmacologici che sono prevalentemente indicati per gli adulti.
La sovrapponibilità dei due tipi di trattamento, tradizionale e telefonico, tende però a diminuire intorno ai 12 mesi di follow-up, nonostante si mantenga alto il livello di gradimento e di soddisfazione dei pazienti per il nuovo tipo di terapia.
Gli autori concludono affermando che, sebbene possano essere utili ulteriori ricerche in questo campo, soprattutto per determinare quali siano i fattori che possano predire l'efficacia di questo tipo di terapia, la TCC per il DOC di bambini e adolescenti può essere applicata anche a distanza, con risultati soddisfacenti e pari alla TCC tradizionale, almeno nel breve-medio termine, consentendo in questo modo di raggiungere un maggior numero di persone che non possono accedere a cure efficaci a causa delle distanze geografiche.
Lo studio è stato finanziato dal National Institute for Health Research del Regno Unito, da sempre particolarmente attento a valutare con prove efficacia l'applicabilità di metodiche di medicina a distanza e che ha reso pubblico l'accesso all'articolo completo al seguente link: http://www.jaacap.com/article/S0890-8567(14)00664-9/pdf
Fonte:
Telephone Cognitive-Behavioral Therapy for Adolescents With Obsessive-Compulsive Disorder: A Randomized Controlled Non-inferiority Trial
Cynthia M Turner, PhD, David Mataix-Cols, PhD, Karina Lovell, PhD, Georgina Krebs, DClinPsy, Katie Lang, MPhil, Sarah Byford, PhD, Isobel Heyman, PhD. December 2014 Volume 53, Issue 12, Pages 1298–1307.