"Legge Cenerentola": si può obbligare ad amare chi non sa amare?

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Londra, aprile 2014 (Adnkronos) -
Il governo britannico sta pensando di introdurre una "legge di Cenerentola" per tutelare i bambini emotivamente maltrattati. Anche gli abusi 'non fisici' possono causare "danni significati" ai bambini, ha detto alla Bbc il deputato conservatore Robert Buckland, che ha appoggiato una campagna a favore della legge, promossa dall'ong Action for Children.

Ci sono lividi dell' anima, cicatrici invisibili e dolenti, che vengono spesso inflitte dalla mancanza d' amore primaria.
Genitori algidi, anaffettivi, disaffettivi, crescono figli sofferenti, deprivati ed insicuri.
I maltrattamenti psichici, sono spesso più dolorosi e traumatizzanti di quelli fisici e sono soprattutto dalla difficile disamina e cura. Ad attenzionare questo aspetto di “ inadeguatezza genitoriale” è il governo inglese con l' approvazione della legge Cenerentola, per l’appunto “Cinderella Law”.

La legge prende il nome dalla fiaba di Cenerentola, la bambina non amata e soprattutto maltrattata e sfruttata dalle figure parentali, questa legge entrerà in vigore entro fine anno e proporrà una reclusione fino a 10 anni in funzione del maltrattamento agito.

Da psicologa, questa legge, dal nome evocativo ed accattivante, mi obbliga a riflettere:

Può una legge sanare il divario tra le necessità emotive dei minori e la non adeguatezza dei genitori?
Un genitore può amare un figlio, soltanto perché spaventato dalla galera?
Si può obbligare ad amare chi non sa amare?
Può la minaccia di reclusione insegnare ad amare?
L' amore passa dal cuore o dalle leggi?
Mi chiedo inoltre, dopo la carcerazione e la liberazione postuma, seguirà una ritrovata capacità genitoriale?
La reclusione può insegnare ad amare?
Ed i bambini, che fine faranno?
Chi si occuperà di loro durante la detenzione del genitore?

Si può obbligare a non rubare, ma ad amare mi sembra chimerico...

Il governo inglese ha sempre mostrato una notevole sensibilità verso l' infanzia e le sue necessità, i dati emersi dalle svariate indagini, evidenziano che c'è e un dilagare di sofferenza psico/fisica minorile.
In tutta Europa, i numeri sono agghiaccianti: 18 milioni di bambini ed adolescenti sono vittime di abusi sessuali, 44 milioni invece di violenze fisiche e ben 55 milioni, vittime di violenze psicologiche.

Gli SOS psichici che arrivano giornalmente al telefono azzurro dal 2008 ad oggi, sono inquietanti e la violenza maggiormente segnalata è quella psicologica.

Mi sembra riduttivo pensare che una legge possa risolvere le violenze psicologiche, ma credo che uno “sguardo attento e costante” alle necessità psichiche dei bambini, sia la strategia più utile per arginare le sofferenze dell’anima e del corpo.

L’educazione all' affettività, all' amore ed un valido sostegno alla genitorialità, sono sicuramente strategie preventive e supportive alla possibile futura mancanza d' amore.

Un adulto che non sa amare è solitamente la dolorosa conseguenza di un bambino che a sua volta non è stato amato.

Le conseguenze psicologiche correlate all' assenza di una base sicura sono tantissime: il rischio maggiore di crescere con un genitore anaffettivo, è quello di andare in contro a possibili danni psicologici permanenti, adulti insicuri, psichicamente vulnerabili ed a loro volta incapaci d' amare.
L' aggressività e la mancanza d' amore, elementi presenti nel rapporto con un genitore disturbato e disturbante, evocano fantasie di inadeguatezza nel bambino; il piccolo infatti, cresce credendo di non venire amato perché cattivo, non sufficientemente bravo e soprattutto di non avere valore.

L' amore invece non andrebbe mai barattato (ti amo perché sei bravo e buono), anche in caso di bambini monelli, vivaci, discoli, bulli ed inadeguati; il rischio più grande per chi è genitore è quello di screditare ed offendere il bambino, durante il rimprovero.
I rimproveri dovrebbero essere sempre coerenti, mai aggressivi e distruttivi, perché il bambino potrebbe confondere “la parte con il tutto”, cioè il comportamento che non va bene con tutta la sua persona e personalità, identificandosi con il rimprovero ed il rifiuto.

I genitori vanno tenuti in braccio, affinché possano tenere in braccio i loro figli.

 

 

Per approfondimenti, suggerisco la seguente lettura: 

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html

 

Data pubblicazione: 14 aprile 2014

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