Disturbi sessuali per ben otto milioni di italiani

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

I numeri sono davvero allarmanti.
Ben 8 milioni di italiani soffre di disturbi sessuali.
Notizia ben più grave è che, questi pazienti, vengono totalmente ignorati dal Sistema Sanitario Nazionale, al punto da non essere presenti nei Lea (le prestazioni ed i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione, il ticket).

 

 La Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) nel suo Libro Bianco, sostiene che chi soffre delle più svariate disfunzioni, non sa a chi rivolgersi; inoltre, è spesso costretto a rivolgersi ad altri specialisti - come i chirurghi, medici di base, ecc..- e rischia di non trovare nella propria regione un centro di riferimento, con un team di professionisti. 

Per aiutare i pazienti e le coppie arriveranno finalmente, i bollini di qualità, per individuare gli specialisti più idonei per la cura delle disfunzioni sessuali.

 

Qualche riflessione
Otto milioni di italiani, mi sembrano davvero tanti.

Un numero che fa davvero riflettere.

 

  • Esiste una correlazione tra il momento storico in cui viviamo e questo altissimo tasso di disfunzioni sessuali?
  • Esiste una correlazione tra l'abuso di pornografia ed il calo del desiderio sessuale?
  • Tra l'abuso di pornografia ed il deficit erettivo?
  • Tra le false e.p e l'omologazione ai modelli del porno?
  • Tra la rivoluzione sessuale e le disfunzioni sessuali maschili?
  • Tra le più svariate disfunzioni sessuali femminili e l'assenza di educazione emozionale e sessuale?
  • Ed inoltre, esiste una correlazione tra gli ingravescenti fenomeni di Stalking e femminicidio, ed un disagio psico-sessuale?

 

Chi si occupa stabilmente di sessualità, sa bene che la disamina della salute sessuale è strettamente correlata alle dinamiche di coppia, ed agli usi e costumi sessuali.

Uno degli aspetti peculiari della sessuologia - medica, o psicologica - è la disamina degli eventi psico/relazionali e sessuali, dal punto di vista sociologico ed antropologico, fenomeni che influenzano e modificano l'affettività e le dinamiche di coppia.

 

Ricapitolando

Otto milioni di italiani lamentano un disturbo sessuale ed almeno 80.000 sono le coppie a rischio di rottura per problemi irrisolti.

I matrimoni bianchi - vaginismica lei e con un deficit erettivo lui, quindi lui impenetrante e lei impenetrabile - sono ben 20.000, così come la mancanza di un’attività sessuale giudicata da entrambi soddisfacente (anorgasmia coitale, eiaculazione precoce, eiaculazione ritardata..) è all’origine di un quinto delle separazioni.

 

Cosa fare in attesa del bollino di qualità?

Consultare un clinico adeguatamente formato, empatico ed attento alla visione globale e poliedrica della sessualità - visione che va ben oltre la sedazione del sintomo sessuale - rappresenta la strategia "salva coppia", e salva salute sessuale dei nostri pazienti.

 

                      Il bollino di qualità mi sembra davvero una bella notizia.

                      Un regalo di Natale!

 

Finalmente, chi si occuperà di sessualità e di salute sessuale, di prevenzione e di promozione del benessere sessuale, sarà soltanto chi ha studiato anni ed anni per poterlo fare.

La sessuologia si sa, seduce e cattura, ma obbliga poi, alla formazione continua.

La sessuologia inoltre, è una disciplina che non può essere separata da una "pratica della parola e dell’ascolto" empatico, competente e professionale.

 

 

Fonte: http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2016/12/03/disturbi-sessuali-per-8-milioni-italiani-ignorati-dal-ssn_84b7a7aa-6b2b-4ca2-bffa-624aa0a4a646.html

Data pubblicazione: 14 dicembre 2016

14 commenti

#1
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Utente 251XXX

iosono uno di quelli. Peccato abbia 29 anni e colpito da presunta sintome post finasteride dopo assunzione saltuaria per qualche anno su consiglio del dermatologo.
E nessun andrologo consultato (nonostante l'enorme investimento monetario) abbia saputo darmi una risposta univoca sulla salute del mio problema. Mentre sui vari forum online le prospettive ed i vari casi di persone che accusano gli stessi sintomi aumentano a dismisura.

#2
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Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
dovrebbe richiedere una diagnosi chiara e precisa della sua problematica, l'etiologia e poi si stabilirà il protocollo di cura,; vista comunque la sua giovane età, la cura non può escludere un conuselling/terapia psico-sessuologica

Nel mio sito personale e blog troverà tanto materiale sull'approccio combinato.

Questo, per esempio, è davvero indicato.

https://www.valeriarandone.it/articoli/sessuologia-andrologia/

#3

Cara Valeria, importante sicuramente un approccio multidisciplinare competente , serio ed aggiornato, poichè ben sappiamo come le problematiche sessuali conducano ad infelicità, somatizzazioni, separazioni coniugali.
Ben venga questa novità, per una terapia psico-sessuologica sempre migliore..

#4
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Dr.ssa Valeria Randone

Cara Magda,
Grazie per le tue riflessioni, oggi è sempre più importante - e funzionale alla risoluzione delle problematiche - un approccio multidisciplinare.

Un abbraccio.

Valeria

#5
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Utente 397XXX

Parlo da uomo affetto da una problematica sessuale e vorrei fornire un punto di vista maschile sul tema. Siccome spesso le problematiche sessuali, pur se curate, non sono facilmente risolvibili, penso che sia l'uomo sia la donna debbano rivedere il modo di concepire la sessualità. La penetrazione per un uomo diventa una questione molto complicata nel caso di una malattia seria e sappiamo che pur con tutti gli approcci multidisciplinari, per un uomo e per la coppia la sessualità non può più essere quella di prima se sopraggiunge una malattia sessuale invalidante dal punto di vista penetrativo. A quel punto è quindi necessario che le aspettative di entrambi si evolvano, altrimenti la relazione o quanto meno la vita sessuale mi sembrano compromesse. L'uomo dovrà imparare a fare l'amore senza la penetrazione nel caso e dovrà accettare questo aspetto che vive come una menomazione ma è pur sempre meglio di niente. Ma veniamo al ruolo della donna: è lei che diventa il vero ago della bilancia. Se la donna è molto interessata all'amore penetrativo e lo vede come imprescindibile, temo che la coppia non abbia molte possibilità di sopravvivere perchè mentre per l'uomo la scelta è a quel punto limitata, la donna potrebbe voler anche giustamente trovare un altro partner che le dia quel tipo di sessualità. Ecco forse, non è solo "colpa" dell'uomo se poi si creano queste frustrazioni che poi sfociano anche in violenze, ma anche della donna che non vive affatto bene la mancanza dell'amore con penetrazione nella propria sesualità (forse anche perchè sempre così l'ha vissuto) e lo fa pesare al partner, tanto che poi spesso lo lascia o lo tradisce.
Secondo me è anche il tipo di educazione sessuale che incide molto e comunque non è un dilemma facilmente risolvibile.

#6
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Dr.ssa Valeria Randone

Provo a rispondere allegandole tre letture che dovrebbero fugare i suoi dubbi.

,"fare l'amore" non si riduce a penetrazione/non penetazione, ma a tantissimo altro che, in assenza di problematiche psichiche profonde o diradiche, migliorano l'apetto penetrativo (sempre in assenza di cause organiche).

Cordilamente

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5191-p-di-piacere-o-p-di-penetrazione-la-medicalizzazione-della-sessualita-maschile.html

https://www.valeriarandone.it/articoli/erezione-cosa-ne-sai/


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6154-il-ruolo-delle-donne-nel-deficit-erettivo-dell-uomo.html

#7
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Utente 397XXX

Grazie delle letture allegate. Mi sembra di capire che appunto il ruolo della donna sia fondamentale. Ecco da questo punto di vista non credo che le donne siano pronte ad accettare (se mai lo saranno) un uomo totalmente impotente. Non sto parlando di sessualità solo penetrativa. E' chiaro che la donna ha bisogno di molte altre componenti ed è sfaccettata. Però quello che volevo dire è che se è vero che la sessualità della donna non è solo genitalità e penetrazione, mi chiedo se possa esserci una sessualità femminile accettabile che non preveda MAI la penetrazione. Su questo ho i miei dubbi, o almeno non penso le donne di oggi siano pronte ad accettare questo (per quanto sarà sempre più necessario visto l'aumentare delle problematiche sessuali maschili).

#8
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Dr.ssa Valeria Randone

"uomo totalmente impotente. Non sto parlando di sessualità solo penetrativa."

non esiste un uomo impotente, ma un uomo con il deficit erettivo.
Curabile con interventi di primo, secondo e terzo livello.

A meno che, come le dicevo nella mia riposta precedente, non ci siano problematiche psichiche profonde.

La penetraizone è uno dei tanti momenti del percorso che caratterizza il coito, carico di simbolismi.

#9
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Utente 397XXX

Impotente è un brutto termine, lo so. "Con deficit erettivo" è più polite e corretto ma è davvero molto lungo da dire e non penso che potrà facilmente sostituire l'aggettivo "impotente" almeno nel lingiaggio comune (che è poi quello che conta).
Comunque il punto che volevo sottolinerae è che un uomo con deficit erettivo non sempre è curabile (parlo di cause organiche) e in quel caso tutto si complica maledettamente per la coppia.

#10
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Dr.ssa Valeria Randone

Non si possono fare ipotesi campate in aria.

Se parliamo di lei, dobbiamo approfondire - non in questa sede - l'etiologia della sua problematica sessuologica

Se parliamo di altro, di cause organiche, il protocollo terapeutico e prognosi, seguono la diagnosi, sempre e comunque.

Inoltre non è mai possibile disgiungere cause organiche da quelle psichiche; l'approccio è sempre combinato.

L'ultima spiaggia è la protesi peniena; quindi esiste sempre una soluzione.
Spero di essere stata chiara.

#11
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Utente 397XXX

Stavo solo facendo delle ipotesi palusibili, non capisco perchè debbano essere campate in aria. In ogni caso se lei mi dice che la protesi peniena è l'ultima spiaggia, vuol dire che secondo lei alla fine la penetrazione rimane qualcosa di essenziale nella sessualità. Che è poi quello che volevo dire anch'io.

#12
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Dr.ssa Valeria Randone

Vedo che parliamo linguaggi differenti.

Le ipotesi plausibili non esistono.

In clinica abbiamo il paziente, la sua "unica" storia di vita, le terapie mirate e le prognosi.



#13
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Utente 397XXX

Temo che la discussione, pur interessante, sia finita in un vicolo cieco. Grazie. Saluti.

#14
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Ex utente

Buongiorno secondo me i disturbi sessuali che l'uomo sta vivendo al giorno d'oggi sono la spia di un malessere molto piu' profondo,oggi le ragazzine perdono la verginita' troppo presto e a 18 19 anni hanno gia avuto decine di fidanzati e sono gia' bruciate,cosa avranno da dare in futuro,secondo me nulla,qualcuno si innamorera' di loro non saranno corrisposti e si bruceranno a loro volta tutto questo porta ad un avversione profonda a livello inconscio che porta alla disfunzione erettile maschile e all'anorgasmia femminile,solo con il ritorno dei vecchi valori restituiremo alla coppia la felicita' perduta ma temo che quello che e' stato non tornera' e verremo invasi da altre culture in cui il valore della verginita' e del matrimonio sono ancora presenti

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