Eiaculazione precoce primaria e mancanza d’erezione secondaria
L'eiaculazione precoce, è una disfunzione sessuale che compromette la fase dell'orgasmo, caratterizzata dall’assenza di controllo eiaculatorio ed assenza della capacità di procrastinare nel tempo, il “punto di non ritorno eiaculatorio”.
Per deficit erettivo (D.E.), si intende l’ “impossibilità a mantenere un’erezione di adeguata rigidità, sufficiente per una prestazione soddisfacente per il soggetto”.
Le complicanze emozionali, di entrambe le disfunzioni, sono notevoli e compromettono, singolo, autostima, qualità della sessualità e della vita di coppia.
Quale correlazione tra le due disfunzioni della sessualità maschile?
L’aspetto diagnostico dell’eiaculazione precoce, è estremamente complesso,sia per quel che riguarda la riluttanza e riservatezza del paziente e della coppia nell’esporre le proprie difficoltà, che per quell’aspetto di “ soggettività” che riguarda l’esperienza di precocità
Vi sono svariati tipi di e.p., anteportas, intrapostas (fuori o dentro l'ambiente vaginale), primaria, secondaria, assoluta, situazionale.
Molto spesso l’e.p., se non curata, prepara il terreno ad una possibile, futura vulnerabilità erettva.
Le problematiche emotive, che sottendono le due disfunzioni, sono spesso simili: ansia,emotività, ansia anticipatoria di un fallimento, pensieri ossessivi sulla sessualità, emozioni ambivalenti e contrastanti nei confronti della partner e "spectatoring" (auto-osseravzione di genitali), il tutto amplificato e rinforzato, da un’assenza di educazione emozionale e sessuale ricevuta.
Il perpetuarsi nel tempo dell’esperienza dell’e.p., amplificata dal vissuto nefasto e di insoddisfazione della partner, costituiscono il presupposto per l’instaurarsi e l’aggravarsi nel tempo delle difficoltà sessuali.
L’assenza eo vulnerabilità erettiva, rappresenta una “strategia difensiva” dell’uomo sofferente, che spaventato da un’estrema velocità della tempistica eiaculatoria,inconsapevolmente, preferisce non avventurarsi in un fallimentare atto amoroso.
La latitanza diagnostica e terapeutica, rinforza nel tempo le disfunzioni e, compromette anche il più saldo dei legami.
Bibliografia:
Jean Tignol “I disturbi della sessualità maschile” Masson 1996
Helen Singer Kaplan “Nuove terapie sessuali” Bompiani 1991.