Eiaculazione retrograda

Quando il liquido seminale non esce ovvero c'è un'eiaculazione retrograda

Una eiaculazione retrograda (detta anche "orgasmo asciutto") si ha quando il liquido seminale, piuttosto che essere espulso attraverso l'uretra viene spinto indietro in vescica.

Dr. Giovanni Beretta Data pubblicazione: 05 giugno 2011 Ultimo aggiornamento: 17 maggio 2023

Una eiaculazione retrograda si ha quando il liquido seminale, piuttosto che essere espulso attraverso l'uretra (il canale che porta l’urina dalla vescica all’esterno) viene respinto in vescica. Questo fenomeno viene anche chiamato "orgasmo asciutto".

spermatozoo

Figura 1: Spermatozoo

Cause della eiaculazione retrograda

Le cause sonon molteplci, le più comuni senza dubbio sono quelle dovute agli interventi chirurgici che vengono fatti sulla prostata e sul collo della vescica.

Tutti i pazienti che vengono operati per un problema prostatico dovrebbero sempre essere informati sulla eventualità che si presenti una incapacità ad eiaculare all'esterno.

Una eiaculazione retrograda si può avere anche dopo un intervento chirurgico che ha interessato il sistema nervoso, soprattutto quando si danneggia la catena che caratterizza il sistema simpatico. In questi casi viene a mancare spesso la prima fase dell'eiaculazione.

Non ci troviamo allora di fronte ad una vera e propria eiaculazione retrograda ma piuttosto ad una aspermia, cioè alla mancanza dell’”arrivo” dello sperma che quindi non può uscire.

Anche una lesione neurologica traumatica del midollo spinale può determinare gravi disfunzioni dell’eiaculazione.

Altra malattia comune che può causare dei problemi nelle normale risposta sessuale è il diabete mellito che, se non ben curato, può causare appunto una eiaculazione retrograda.

spermatozoi

Figura 2: Spermatozoi in "attività"

Anche alcuni farmaci, ad esempio gli antidepressivi o gli ansiolitici, alfa-litici, possono dare, come effetto collaterale, questo fastidioso disturbo.

Alterazioni anatomiche come un restringimento dell'uretra, soprattutto quel tratto che viene subito dopo la prostata, può a volte far passare l'urina ma non il liquido seminale che è più denso e vischioso. Queste situazioni anatomiche alterate richiedono quasi sempre un approccio chirurgico correttivo.

Per capire se vi è un'eiaculazione retrograda in vescica o se ci troviamo di fronte ad un orgasmo “asciutto" bisogna fare tutta una serie di esami urologici, radiologici e neurologici ma soprattutto, come primo e fondamentale passo, bisogna eseguire un attento esame delle urine, fatto subito dopo un orgasmo senza sperma ed utilizzando eventualmente una citocentrifugazione per verificare se ci sono o no degli spermatozoi.

Eiaculazione retrograda: cosa fare?

La terapia di questo disturbo prevede in prima istanza l'utilizzo di farmaci per cercare di ottenere una eiaculazione. I più usati sono i simpaticomimetici cioè farmaci che stimolano il sistema nervoso autonomo.

Se i farmaci falliscono nel loro intento e il paziente desidera avere un figlio si può, dalle urine trattate ed alcalinizzate, estrarre spermatozoi ed utilizzarli per una inseminazione o una fecondazione assistita.
In altri casi è indicato un intervento chirurgico sul collo della vescica.

provette

Figura 3: Provette di laboratorio

Si consiglia in alcuni casi invece all’uomo di tenere, durante il rapporto sessuale, la vescica piena. Questa situazione sembra favorire la chiusura del collo durante l'eiaculazione e quindi la fuoriuscita del liquido seminale.

Più complessa è invece la terapia quando l'eiaculazione retrograda è secondaria ad un intervento chirurgico sulla prostata o sul collo della vescica.

In questi casi è sempre bene ricordare che è molto importante, per evitare altre problematiche psicologiche più gravi, ricevere informazioni dettagliate e chiare su tutti i cambiamenti della risposta sessuale che possono verificarsi dopo un intervento chirurgico su queste particolari strutture anatomiche.

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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