Allergie "reali" o psicosomatiche?

Buongiorno,
Sono una studentessa di 22 anni, molto ansiosa.
Da due anni, dopo essermi trasferita in una nuova città, presento i problemi qui riportati, prima d'ora poco "presenti" o quasi totalmente assenti:
-asma allergico (poi passato con terapia foster spray 200/6)
-allergie ambientali (confermato con rast test) e soprattutto alimentari (in corso di accertamento)
-diarrea cronica (il gastroenterologo, dopo gastroscopia, vedendo la mia negatività alla celiachia ha suggerito una "gluten sensitivity" ed effettivamente eliminando il glutine la situazione è molto migliorata, ma non stabilizzata)
-intolleranza al lattosio (confermata con breath test).

-in programma colonscopia.

Tra poco dovrei ricevere i risultati dell'ultimo rast test per accertarmi appunto delle allergie alimentari (ho notato che alcuni alimenti mi fanno respirare male e grattare, tanto da dover prendere antistaminico).
Ho però sentito molti pareri che mi hanno spiazzata: alcuni sostengono che le allergie abbiano origine psicosomatica e ne attribuiscano la "comparsa" con eventi taumatici (il mio trasferimento, e l'intervento da me subito in urgenza in laparoscopia per cisti ovarica, il brutto rapporto con il cibo per paura di esservi allergica o di "dover andare subito in bagno" ecc.
) Me lo può confermare?
Una allergia "psicosomatica" può portare comunque ad anafilassi o porta "solamente" disturbi "apparenti"?.
Spero di essermi spiegata abbastanza bene.
Sono abbastanza preoccupata poichè come le dicevo ormai il mio rapporto con il cibo è di paura ed odio, quando prima vivevo per il piacere di stare in tavola.

La ringrazio,
Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Claudio Bosoni Allergologo, Medico di base 5.5k 279
Guardi, secondo la mia esperienza non è possibile che tutte queste allergie e intolleranze siano comparse improvvisamente e tutte insieme. Lei ha avuto diversi eventi traumatici che l' hanno un pò destabilizzata. E' un soggetto ansioso già predisposta per carattere ad ingigantire le cose.
1) Il cambio di città, con il conseguente adattamento a una nuova realtà comporta un certo stress (bisogna anche vedere se questo cambio è stata una scelta o un obbligo non voluto)
2) Può darsi che qualche allergia lei ce l' abbia ma non credo.
3) La concomitanza della comparsa dei disturbi con il trasferimento, mi fanno pensare ad una Sdr da adattamento con uno stato ansioso lievemente depressivo secondario ad uno stress cronico da adattamento. Quindi di origine psicologica, anche perchè dal punto di vista organico non c'è un granché dagli accertamenti fatti . In un caso come il suo le prescriverei una terapia ansiolitica e leggermente antidepressiva, AMITRIPTILINA 10 mg 1 cpr. x 3 volte al dì prima dei pasti e mi fa sapere come va.

Dr. Claudio Bosoni

[#2]
dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Buongiorno dottore.
Innanzitutto ci tenevo a ringraziarla per la sua cortese e celere risposta. Volevo aggiornarla sul risultato del mio esito allergologico: allergia alle graminacee. Quindi nessuna allergia alimentare. I "sintomi allergici" sono scomparsi. Devo dire che per come mi ha descritta, ed ha descritto la situazione, "ci ha azzeccato" in pieno. Non ricordo se nella richiesta precedente gliel'avessi scritto: per quanto riguarda la dieta senza lattosio e senza glutine che sto seguendo (sotto consiglio gastroenterologico) noto dei grandi miglioramenti ma purtroppo ho un sintomo (dolore cronico "viscerale" al fianco destro) che continua a persistere ed è motivo fondante della mia ansia, che probabilmente (o almeno, spero), come anche da lei detto , è origine della gran parte dei miei problemi. Per quanto riguarda la terapia da lei consigliatami, la rigrazio molto: ma preferisco non assumere, nonostante so che è ciò che probabilmente mi servirebbe, antidepressivi (sebbene leggeri) poichè purtroppo ho avuto brutte esperienze famigliari di dipendenze in questo ambito ed ove possibile preferirei evitare o posticipare il tutto.
La ringrazio ancora per la sua grande disponibilità.
Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Claudio Bosoni Allergologo, Medico di base 5.5k 279
Vista la familiarità della patologia, a maggior ragione dovrebbe curarsi, per non finire in una forma cronica, come i suoi familiari. Gli ansiolitici danno dipendenza ma si può scalare in modo da non dare sintomi di malessere. Gli antidepressivi non danno dipendenza, ma anche loro vanno eliminati gradualmente. Ci pensi. Saluti
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