La penetrazione anale

Quando ho un rapporto orale con una ragazza non sento niente, nessun minimo piacere, invece quando ho un rapporto vero e proprio non vengo subito ma ci metto un po' a carburare a volte cambiando anche posizione, in più mi faccio prendere dal panico perché ho paura che lei si spazientisca perché ci sto metto troppo. No ho molta esperienza di sesso e quindi non conosco bene i tempi.
L'ultima volta ci ho impiegato quasi 3 minuti prima di raggiungere l'orgasmo, é normale? Le faccio un altra domanda. Ho difficoltà con la penetrazione anale e ho difficoltà a farlo una seconda volta anche dopo un ora. Le mia compagna mi ha detto che è dovuto ha una spropositata dimensione del pene in circonferenza e che quindi mi ci vuole più tempo tra un rapporto e l'altro, é possibile questo? Può essere che questa cosa delle dimensioni mi porti difficoltà anche con la penetrazione anale?

La ringrazio per la cortese attenzione.

Saluti.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,

ogni individuo ha delle peculiarità nell'ambito della sfera sessuale, nel senso che un tipo di stimolazione può essere più efficace di altri senza che questo rappresenti un problema o una patologia.
Stessa cosa riguarda i tempi di eiaculazione che possono essere più o meno lunghi senza che si debbano creare dei dubbi, delle perplessità o dei timori di spazientimento da parte del partner.
In sintesi quelle da lei descritte sono degli eventi naturali e non patologici.
Per quel che riguarda le penetrazioni anali, partendo dal presupposto che sono degli atteggiamenti innaturali che più frequentemente possono esporre l'individuo ed il partner a particolari problemi, se non riusciti spesso dipendono da numerosi fattori quali ad esempio la scarsa lubrificazione, un ipertono dello sfintere anale tipico delle donne ed in ultima anlisi le dimensioni del pene. Anche questo rappresenta un evento naturale e non un problema.
In tali situazioni è sempre bene contattare uno specialista del settore per un approfondito colloquio chiarificante.

Cordiali saluti
Gino Scalese

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528

Gentile Utente,
mi associo alla risposta del Dr Scalese.

Le sue domande fanno immaginare una condizione di ansia, monitoraggio e spectatoring, atteggiamenti non consoni alla salute sessuale.

Immagino che lei non abbia ricevuto un'adeguata educazione emozionale/ sessuale, la sessualità non va monitorata, misurata, quantizzata...ma vissuta all'insegna della sensorialità, della dimensione relazionali, ludica e di scambio.

"La sessualità è un essere, non un fare".

Le allego qualche lettura informativa, che potrebbe servirle a fare chiarezza


https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1797-il-piacere-in-educazione-sessuale.html



https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1577-il-maschile-ed-il-femminile-a-confronto-nella-sessualita.html




Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it