Finasteride, libido e depressione

Salve a tutti,
Ero indeciso se inserirla qui o in Andrologia. Credo infine che si più pertinente in questa sezione anche se l'intervento di uno specialista andrologo sarebbe di aiuto.
Sono un ragazzo di 23 anni. Credo di aver avuto un umore leggermente basso da sempre. Da 4-5 anni a questa parte soffro anche di depressione.

Inizialmente la depressione aveva avuto inizio con la rottura con la mia ex ragazza. In concomitanza con esso, pure il fatto che non sapevo cosa fare del mio futuro (mancanza di identità) e sensazione di abbandono. Oltretutto, sono sempre stato, ahimè, una personalità narcisistica e viziata, tendenzialmente dismorfofobica, incapace di comprendere quali fossero i miei desideri veri e, forse anche per autocritica eccessiva, incapace di amare a sufficienza il prossimo.
Ad esso si è aggiunto, negli ultimi 3 anni una calvizie aggressiva, che mi ha diradato ovunque e ha fatto perdere quella sicurezza, se mai ci sia stata, in me stesso.

Sono piombato in un vero e proprio circolo di depressione, ansia e DOC dovuto ai capelli. Ad esso va aggiunta la delusione di essere rimasto indietro all'università, nonostante io sia una persona molto sveglia e capace. Inoltre l'uso continuativo per un anno e mezzo (dal 2013 al 2014) di cannabis ha amplificato il tutto.

Venendo a noi, da tre mesi si sono verificati due eventi: mi sono impegnato con una ragazza (non che prima me ne mancassero) e ho comincito una cura a base di finasteride, farmaco anti dht efficace per l'alopecia.

Ciò che mi preoccupa è forse un leggero calo della libido. Sono tanto ansioso e ipocondriaco. Fino ad un pò di tempo fa infatti guardavo ogni donna, voluttuosamente, e ne ero molto attratto. In questi ultimi mesi invece succede con entità abbastanza minore.

Vorrei capire se questo calo della libido, prima di tutto, sia presente e, se c'è, sapere a cosa inscriverlo.

Premetto che sono sempre stato sessualmente molto attivo con le mie partners, pure l'attività masturbatoria, anche 3-4-5-6 volte al giorno di norma, forse per lenire un pò lo stress.
E devo anche dire che, se penso alla mia ragazza, che abita molto lontano da me (sono studente fuorisede), comunque la voglia ce l'ho. Inoltre quando la rivedo,, facciamo la 24ore in camera e non ho cali di erezione, se non quelli fisiologici tra una pausa e l'altra. Insomma, sempre barzotto, come di dice, tanto che pure lei si è impressionata di ciò.

A questo punto, questo presunto calo della libido fuori dalle mura della camera, è legato al mio impegno con la ragazza e quindi alla consrguente esclusione delle altre? All uso del farmaco finasteride? Alla mia depressione, tuttora presente? Alle mie ansie dovute all uso del farmaco? Ad una sinergia di fattori?

E se posso aggiungere un'ultima domanda, solitamente qual è il livello di eccitazione mediamente in ragazzi 20/25enni? Io ho sempre pensato di avere una libido quasi esagerata.

Vi ringrazio

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

le consiglio sicuramente di rivolgersi di persona ad uno psicologo per richiedere una valutazione e un inquadramento diagnostico certi, cosa che da qui non ci è possibile ovviamente fare.

La situazione è complessa e una aiuto psicologico, in primo luogo per capire e poi eventualmente per curare, mi sembra possa essere necessario in base a quanto lei afferma di sè stesso anche riferendosi a periodi precedenti a questo e ad aspetti di personalità che ritiene parte del problema.

Per quanto riguarda le questioni attinenti alla farmacologia è opportuno che si rivolga in Andrologia e sposto direttamente il consulto in quella sede.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa, la ringrazio per l'intervento.
Io stesso sono un laureando in psicologia, ma come ben sa, l'introspezioni, , nonostante gli strumenti a disposizione, sono sempre limitate e rischiano di nascondere degli elementi importanti per una corretta diagnosi. Sono tra l'altro seguito da un paio di mesi da una psicologa, ma ancora non ho discusso di ciò con lei. Di certo comunque anche Lei condivide il fatto che io soffra di sindrome ansioso-depressiva.

Ciò che volevo chiedere a voi era appunto un parere, legato magari a riferimenti simili o a casistiche che riguardano quello che vi ho riportato poco sopra. Magari se esistono casi paralleli al mio, o se realmente, in quadro come quello che vi ho presentato, un presunto calo della libido possa, e in che modo, essere causato dall'ansia e dalle nevrosi

In attesa di qualche risposta, sposto la domanda ai colleghi andrologi, e attendo vostre notizie.

Un saluto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Un calo della libido può essere sicuramente legato sia all'ansia, sia a disturbi dell'umore: è infatti uno dei sintomi solitamente presenti nelle sindromi depressive ed è influenzato dai timori sulle proprie performance che possono essere presenti nei soggetti ansiosi.

Detto questo però a distanza non si può stabilire se il calo del desiderio dipenda solo da fattori psicologici o farmacologici: attendiamo una risposta sul tema dai colleghi Andrologi del sito.

La invito a parlare con la psicologa che ha iniziato ad occuparsi del suo caso di questo problema, tutt'altro che secondario, per non lasciare fuori dal discorso complessivo proprio quello che la preoccupa così tanto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta dottoressa Massaro.
Se devo dirle la verità, sono ansioso sotto tantissimi aspetti. Ogni cosa deve andarmi male, ogni dolore è sintomo di qualcosa di grave, non avere ogni tanto un erezione mattutina sintomo di disfunzione erettile, come le extrasistoli di disturbi cardiaci o un pelo che cade sintomo di alopecie universali o malattie immunitarie. Quindi diciamo che questa paura è andante, va e viene, ed è nata in seguito all'utilizzo del farmaco, forse sotto una spinta autosuggestionante. Solo che da buon pessimista, pensare ad un riflesso psicologico come possibile causa (sempre che ci sia il calo della libido e non sia frutto della mia nevrosi) o ad una sindrome depressiva, "mi viene troppo facile" e quindi impossivbile da accettare, pur essendo forse quella più accreditata. Insomma, devo cominciare pure a lavorare a questi meccanismi di pensiero. Suggerimenti in tal caso?

Tra l'altro ho girato, come suggeritomi da lei, la domanda agli specialisti di andrologia.

La ringraizo
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"devo cominciare pure a lavorare a questi meccanismi di pensiero"

E' in terapia proprio per questo, no?
Faccia affidamento sulla psicologa che la segue e la metta a conoscenza di tutto il quadro.
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