Ischemia cerebrale post operatoria
buonasera.mia nonna, di anni 80, è stata operata di femore dopo una caduta che le aveva provocato frattura della testa del femore.dopo un intervento con impianto di endoprotesi riuscito bene a parere dei medici ortopedici durato 3 ore e mezza circa.dopo solo 4 ore di intervento le sue condizioni sono precipitate con colorito bianco,pressione 60,veniva visitata tempestivamente da nefrologi,cardiologi e rianimatori.non riusciva a scandire bene le parole,e il suo respiro si faceva sempre più affannoso.sottoposta a tac cerebrale purtroppo non si riscontrava nessuna patologia.portata in rianimazione in stato di coma semi-vigile veniva a distanza di 4 ore circa ripetuta una successiva tac che ancora una seconda volta non dava segni di danno.solamente in terza giornata ripetendo una tac di encefalo e torace si riscontrava quanto segue: aree ipodense bilaterali in corrispondenza della capsula esterna come da deficit vascolare.tac torace ad alta risoluzione ipo diafania dei campi polmonari per modesto impegno interstizio alveolare.
Ancora oggi mia nonna è in coma 2 così chiamato dai medici della rianimazione.le sue condizioni respiratorie sono autosufficienti.non è intubata.ha una saturazione di 98-100,battito cardiaco 96-97,pressione arteriosa 127-130/57-65, diuresi 2000-2500 ml al giorno, analisi chimico cliniche tutte nella norma. secondo il nostro parere è presente negli stimoli ma senza aprire gli occhi o parlare o reagire ai comandi.che speranze abbiamo?
di cosa si tratta?se avete delle ulteriori domande da farmi, fatelo e vi farò sapere.vi prego aiutatemi sono una nipote disperata.
Ancora oggi mia nonna è in coma 2 così chiamato dai medici della rianimazione.le sue condizioni respiratorie sono autosufficienti.non è intubata.ha una saturazione di 98-100,battito cardiaco 96-97,pressione arteriosa 127-130/57-65, diuresi 2000-2500 ml al giorno, analisi chimico cliniche tutte nella norma. secondo il nostro parere è presente negli stimoli ma senza aprire gli occhi o parlare o reagire ai comandi.che speranze abbiamo?
di cosa si tratta?se avete delle ulteriori domande da farmi, fatelo e vi farò sapere.vi prego aiutatemi sono una nipote disperata.
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Cara Monica,
volevo ringraziarla per avermi mandato direttamente la e_mail.
Ho visto anche la sua richiesta su medicitalia, mi scuso se non ha ottenuto risposta.
Ho notato che rispetto al quadro pubblicato sul sito ci sono delle variazioni delle condizioni cliniche, è infatti ancora presto per emettere sentenze.
Purtroppo, anche se può non essere giusto (come dice lei), gli interventi di traumatologia hanno degli alti rischi soprattutto per i pazienti anziani.
Mi chiede che speranze avete… che posso dirle intanto c’è bisogno di tempo per avere una stabilità del quadro clinico.
Poi tutto dipende dal "tipo" (quali aree cerebrali???)di danno instauratosi. Come avrà sicuramente studiato l’ ischemia cerebrale è un evento irreversibile che porta alla morte una zona di cervello. Una corretta e “precisa” valutazione del danno dipende quindi dall’ estensione della zona ischemica.
Stabilizzati i parametri vitali si dovrà iniziare una lunga fase di riabilitazione neuro-motoria, se possibile. Solo durante la fase di riabilitazione si potrà cominciare a capire il danno effettivo subito.
Cara Monica so di aver risposto in modo assolutamente vago ma le assicuro che è davvero difficile fare qualsiasi previsione quando si è a contatto col paziente e si è dietro il caso clinico… può quindi immaginare come sia quasi impossibile dare una prognosi sulla base di poche notizie.
Cordiali saluti.
volevo ringraziarla per avermi mandato direttamente la e_mail.
Ho visto anche la sua richiesta su medicitalia, mi scuso se non ha ottenuto risposta.
Ho notato che rispetto al quadro pubblicato sul sito ci sono delle variazioni delle condizioni cliniche, è infatti ancora presto per emettere sentenze.
Purtroppo, anche se può non essere giusto (come dice lei), gli interventi di traumatologia hanno degli alti rischi soprattutto per i pazienti anziani.
Mi chiede che speranze avete… che posso dirle intanto c’è bisogno di tempo per avere una stabilità del quadro clinico.
Poi tutto dipende dal "tipo" (quali aree cerebrali???)di danno instauratosi. Come avrà sicuramente studiato l’ ischemia cerebrale è un evento irreversibile che porta alla morte una zona di cervello. Una corretta e “precisa” valutazione del danno dipende quindi dall’ estensione della zona ischemica.
Stabilizzati i parametri vitali si dovrà iniziare una lunga fase di riabilitazione neuro-motoria, se possibile. Solo durante la fase di riabilitazione si potrà cominciare a capire il danno effettivo subito.
Cara Monica so di aver risposto in modo assolutamente vago ma le assicuro che è davvero difficile fare qualsiasi previsione quando si è a contatto col paziente e si è dietro il caso clinico… può quindi immaginare come sia quasi impossibile dare una prognosi sulla base di poche notizie.
Cordiali saluti.
Dr. Sebastiano Petracca
Anestesista Rianimatore
http://www.spteam.it
http://www.sanitaprivata.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 19.3k visite dal 19/03/2008.
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