delirio post intervento
Buongiorno,
mio padre, 77 anni e in ottima salute e' stato sottoposto 4 giorni fa ad un intervento in laparoscopia per rimuovere un'ernia inguinale e una piccola ernia nell'addome superiore che si era creata in seguito ad un precedente intervento per la rimozioni di calcoli alla cistifellea.
L'intervento e' perfettamente riuscito. Ci hanno detto solo di aspettare alcuni giorni in ospedale perche essendo molto magro, la parete addominale non e' resistente e vogliono assicurarsi che si rimargini tutto perfettamente.
Quello che ci preoccupa e' che dopo essersi svegliato ha iniziato a "vaneggiare": non capisce di essere in ospedale, vede cose e persone che non ci sono, parla di situazioni non successe ed e' molto agitato: non dorme e parla moltissimo
Il neurologo ha detto che negli anziani puo' succedere e bisogna avere molta pazienza. Non ha prescritto nessun farmaco per quietarlo un po'.
Ci dobbiamo preoccupare? Cosa si puo' fare?
grazie mille
saluti
mio padre, 77 anni e in ottima salute e' stato sottoposto 4 giorni fa ad un intervento in laparoscopia per rimuovere un'ernia inguinale e una piccola ernia nell'addome superiore che si era creata in seguito ad un precedente intervento per la rimozioni di calcoli alla cistifellea.
L'intervento e' perfettamente riuscito. Ci hanno detto solo di aspettare alcuni giorni in ospedale perche essendo molto magro, la parete addominale non e' resistente e vogliono assicurarsi che si rimargini tutto perfettamente.
Quello che ci preoccupa e' che dopo essersi svegliato ha iniziato a "vaneggiare": non capisce di essere in ospedale, vede cose e persone che non ci sono, parla di situazioni non successe ed e' molto agitato: non dorme e parla moltissimo
Il neurologo ha detto che negli anziani puo' succedere e bisogna avere molta pazienza. Non ha prescritto nessun farmaco per quietarlo un po'.
Ci dobbiamo preoccupare? Cosa si puo' fare?
grazie mille
saluti
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Buongiorno, purtroppo spesso le persone anziane possono presentare una serie di disturbi cognitivi nel post operatorio legati a diversi fattori. Lo stress per l'intervento, l'effetto dei farmaci utilizzati per anestesia, a volte il dolore post operatorio e anche quel disorientamento legato al fatto che si ritrovano in un posto (l'ospedale) nuovo, lontani da casa e dal loro abituale ambiente di vita familiare. La collega Martin ha ben esposto questa problematica in un recente blog il cui link qui le allego e che dà risposta al problema segnalato.
https://www.medicitalia.it/news/anestesia-e-rianimazione/4289-disturbi-cognitivi-e-anestesia.html
Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, il disturbo si risolve in breve e migliora decisamente al ritorno nella propria casa. A volte l'episodio chirurgico "slatentizza" una patologia vascolare cerebrale involutiva che qui fa il suo esordio clinico. Se non vi sono motivi per ritenere così grave il disturbo tanto da ricorrere ad ulteriori psicofarmaci sarebbe meglio aspettare un po prima di prendere provvedimenti. Concordo con il Neurologo.
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/news/anestesia-e-rianimazione/4289-disturbi-cognitivi-e-anestesia.html
Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, il disturbo si risolve in breve e migliora decisamente al ritorno nella propria casa. A volte l'episodio chirurgico "slatentizza" una patologia vascolare cerebrale involutiva che qui fa il suo esordio clinico. Se non vi sono motivi per ritenere così grave il disturbo tanto da ricorrere ad ulteriori psicofarmaci sarebbe meglio aspettare un po prima di prendere provvedimenti. Concordo con il Neurologo.
Cordiali saluti
La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 17.5k visite dal 10/03/2014.
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