Dopo intervento rimozione uterp

Buongiorno il 29 gennaio 2018 mia madre 56 anni (subito 12 anni fa.intervento al cervelletto,metastatico di un tumore primitivo al seno, e che aveva recuperato al 100 per 100 le sue funzioni fisiche e mentali) ha subito l asportazione di utero e annessi per un tumore ovarico stadio III partito da una cisti ovarica lasciata per anni dal suo ginecologo storico xké "tanto non da fastidio" anche se per due volte è finita al ps per emoraggia. Va be, in sostanza dopo l' operazione di gennaio per la quale è andata in ospedale con le sue gambe si è svegliata con problemi di movimento camminata definita dal neurologo cerebellare ( da sola cammina solo con un girello perche non ha equilibrio) disturbi della parola è come se nn comandasse la lingua e mani che compiono momlvimenti esagerati anche solo x prendere un bicchiere di acqua.in realtà appena uscita non parlava neanche e non riusciva a tenere una forchetta in mano, se stava in piedi anche retta da noi le scattavano le gambe e le girava la testa È seguita da fisioterapista quotidianamente e ha migliorato molto la sua condizione. Anche se ha bisogno di qualcuno che la segua costantemente Tac pet risonanza encefalica e tutto perfetto si vede lo spazio del cervelletto lasciato dall' intervento di 12 anni fa ma niente di nuovo. lamenta dolore nel punto dell' iniezione. La domanda è, è possibile che abbia avuto danni da anestesia?
Grazie
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Dr. Guido Guasti Perfezionato in medicine non convenzionali, Anestesista, Algologo 890 59
Buonasera
di solito le cose che non si riescono a spiegare in altro modo vengono comunemente assimilate alle possibili complicanze legate all'anestesia.
Sinceramente un quadro cerebellare così chiaramente manifesto, ancorché dopo un intervento chirurgico in anestesia generale ritengo sia molto improbabile determinato da anestesia.
Tenga presente che stiamo parlando di due problemi distinti che hanno colpito la mamma: disturbo della parola (area del linguaggio-fossa cranica anteriore) e disturbo atassico e quindi dismetrico tipico della regione cerebellare (fossa cranica posteriore).
Spiegare come mai due zone così distinte tra loro abbiano sofferto contemporaneamente non è facile (ha copia della cartella in cui verificare eventuali problemi cardiocircolatori?). In effetti un insulto così potrebbe (e sottolineo potrebbe) essersi verificato durante l'intervento pur senza responsabilità degli operatori. Gli sbalzi pressori a cui si va in contro durante la chirurgia sono molti e l'eventuale fragilità di determinati gruppi di pazienti risentono in modo diverso lo stesso insulto vascolare.
Buona serata

Dr. GUIDO GUASTI