Ripresa dal coma farmacologico

Salve,
Mio padre è stato ricoverato d'urgenza il 5 dicembre per la rottura di un'aneurisma cerebrale e i medici hanno eseguito già 2 interventi su 3 (il primo hanno clippato l'aneurisma e con il secondo hanno fatto una craniectomia decompressiva). Finito l'intervento lo hanno messo in coma farmacologico. Oggi a distanza di quasi 3 settimane la situazione è peggiorata perché il fegato non funziona molto bene visto che ha una cirrosi epatica avanzata e un rene ha smesso di lavorare e quindi lo mantengono collegato alla dialisi e puliscono costantemente il sangue. I medici dicono che comunque la situazione rimane stabile e togliendo definitivamente i farmaci che hanno indotto il coma farmacologico babbo non riesce a svegliarsi, o verso sono oramai 4 giorni che muove solamente gli occhi e non sappiamo cosa pensare.. Il problema principale fu che il sangue non coagulava visto che il livello delle piastrine era molto basso..
La mia domanda ora è: quante probabilità ha di sopravvivere?? E vorrei sapere se è possibile fare un trapianto di fegato prima di ricostruire il cranio. Ed ultima domanda: cosa possiamo fare noi famigliari per aiutarlo a svegliarsi dal coma farmacologico??
Ringrazio col profondo del cuore e aspetto vostre risposte.
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Dr. Guido Guasti Perfezionato in medicine non convenzionali, Anestesista, Algologo 890 59
Buonasera
papà, come le avranno detto, ha avuto, purtroppo, il peggiore evento cerebrale che possa capitare.
Detto questo, le condizioni da lei descritte, e senza sapere l'età del papà che è un fattore importante, sono davvero preoccupanti, non tanto per lo smaltimento lento dei farmaci che ha in relazione ad una funzione epatica deteriorata, ma per il fatto dell'edema che ha portato ad un reintervento certamente ha peggiorato il danno.
Capire ora cosa potrà essere di lui è davvero prematuro, la situazione evolverà molto lentamente e sarebbe disonesto esprimersi ora, senza neppure aver visto il paziente, in un modo o nell'altro.
Capisco ampiamente il vostro pensiero, ma mi creda la situazione saprà dare risposte soltanto seguendola giorno per giorno.
Mi spiace di non poterle dare le risposte che avrebbe voluto.
Le auguro una buona serata

Dr. GUIDO GUASTI

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Utente
Utente
Buonasera Dottore.
Allora babbo ha 48 anni e la situazione rimane stabile per il momento.
E volevo sottolineare che comunque negli ultimi 30anni non ha mai preso compresse, ne avuto mai il raffreddore o altre cose del genere, mai stato male in poche parole.
Faceva un lavoro pesante e l'unica cosa che aveva era un mal di schiena ma era una cosa normale vista la sua corporatura e il lavoro che faceva.
Volevo chiederle se i dottori possono fare un trapianto di fegato in caso la situazione fosse stabile o se preferiranno aspettare che si risvegli.
Detto ciò la ringrazio di cuore e le auguro buona serata.
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Dr. Guido Guasti Perfezionato in medicine non convenzionali, Anestesista, Algologo 890 59
Purtroppo gli aneurismi cerebrali sono presenti alla nascita o meglio hanno una familiarità inevitabile.
Quello del papà sembra proprio uno di questi vista la giovane età.
Di trapianto di fegato purtroppo in queste condizioni non se ne parla.
Esiste tra l'altro una lista d'attesa da rispettare e soprattutto, saprà, esiste un sistema di compatibilità che condiziona i riceventi, anche in lista d'attesa, ad aspettare il proprio fegato "giusto".
La plasmaferesi vicarierà la mancata efficienza del fegato del papà per qualche tempo.
Vediamo innanzitutto cosa succederà nei prossimi giorni.
Mi faccia sapere, se lo ritiene opportuno
La saluto