Effetti irreversibili anestesia generale

Gentili Dottori,
due anni fa sono stato operato per la rimozione di due piccoli condilomi nella zona perianale.
Al risveglio dall'anestesia generale mi sentivo molto bene, ma col passare del tempo mi sono accorto che non riesco più a concentrarmi e anche la qualità dei miei rapporti sociali e familiari è peggiorata. Mi sono isolato dal mondo, non ho affetti, passo molto tempo su internet in uno stato di apatia. Credo che la mia parte emozionale e creativa sia stata compromessa, niente è più in grado di stimolarla. Mi sono anche rivolto a una psicologa, ma dopo qualche centinaio di euro spesi e i discorsi banali che vertevano sempre su mio padre, ho abbandonato le sedute.
Solo ultimamente ho iniziato a pensare con insistenza che questi problemi siano derivati dagli effetti sul cervello dovuti all'anestesia. La cosa mi cagiona non poco malessere perchè svolgo (sarebbe meglio dire svolgevo) un lavoro intellettuale, per il quale la passione è il motore trainante.
Noto che i successi e la credibilità ottenuti vengono messi ora in dubbio dalle persone che mi conoscevano come una persona brillante e preparata, non vengo più coinvolto in progetti lavorativi, ho perso autostima, ciò che dico e scrivo non è più efficace e interessante per chi ascolta o legge. Non riesco più a scrivere bene, a produrre video e altri lavori creativi.

Non capisco perchè, con tutti i misteri che aleggiano intorno ai meccanismi dell'anestesia generale, non mi sia stata pratica un'anestesia locale, come per un'operazione che avevo subito l'anno precedente per lo stesso problema. Mi fu detto che mi avrebbero addormentato solo qualche minuto prima dell'operazione e in quel contesto non ho avuto la reattività per fermare il tutto. Mi sono sentito "trascinato", trattato come nuda carne e sapere che tutto questo era evitabile mi rende ancora più sofferente.

Sono molto preoccupato perchè so che non è una materia per la quale si possono dare risposte definite. Il talento, la lucidità mentale sono sempre stati i miei punti di forza; tutto ciò su cui potevo fare affidamento e sui quali avevo basato il mio percorso esistenziale.

Saluti
[#1]
Dr. Guido Guasti Perfezionato in medicine non convenzionali, Anestesista, Algologo 890 59
Carissimo buongiorno
l'anestesia generale alla sua età NON comporta le conseguenze che lei descrive.
Il cervello, durante l'anestesia generale è messo a "riposo" dai farmaci e sono gli stessi farmaci usati durante le sedazioni in corso di traumi cranici gravi o altro (per "recuperare più cervello sano possibile").
D'altro canto esiste, anche se pur minima, la possibilità che l'anestesia riveli una situazione sottostante che attendeva soltanto un motivo per apparire.
Probabilmente, e dico probabilmente, la situazione attuale è stata semplicemente anticipata, ma non per questo indotta.
Immagino che risolvere eventuali problemi psicologici sia la base per la soluzione dei suoi problemi.
D'altro canto NON aleggia proprio nessun mistero intorno ai meccanismi con cui agisce l'anestesia, almeno per noi del mestiere.
La saluto

Dr. GUIDO GUASTI

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno e grazie per la risposta.

A maggior ragione, se l'anestesia generale ha il potenziale di rivelare "una situazione sottostante", perchè si pratica quando non necessaria, solo per comodità del chirurgo? Perchè non si informa il paziente di questo rischio? Io non ho subito traumi cranici gravi e sinceramente la frase "per recuperare più cervello sano possibile" mi lascia perplesso. Questo è più uno sfogo sulla superficialità dell'anestesista che mi ha trattato che la richiesta di un consulto vero e proprio. Vorrei far notare che le persone, soprattutto quelli come me, si reggono su un equilibrio che se si rompe compromette un'intera esistenza. Ora dovrei accettare che non sono più in grado di fare ciò che mi fa sentire vivo per un'anestesia che ha slatentizzato qualcosa?
Ho letto parecchio a riguardo, i meccanismi con i quali il cervello si risveglia sono un mistero e le conseguenze su aspetti intangibili della personalità difficilmente identificabili. Si sa che funziona e la si pratica in sicurezza, con limitati rischi, ma non significa che si conoscono causa-effetto delle alterazioni sulla personalità.
Con rispetto, però mi sembra che lei sia l'unico al mondo che non vede nessun mistero sui meccanismi del risveglio da anestesia, questo mi fa dubitare delle sue risposte e desiderarne da qualcun altro.

cordialmente
[#3]
dopo
Utente
Utente
Potrei avere delle risposte da un medico che sia specializzato in neurologia o psichiatria, comunque non da un anestesista? Ritengo la risposta ricevuta "condizionata". Voglio dire, un anestesista si occupa di dare la giusta dose di sostanza drogante in base al peso e altri parametri biometrici, non si pre-occupa di ciò che avviene dopo anni a livello cognitivo. Io sono stato messo in coma per praticità del chirurgo, è assurdo. Tutto questo ottimismo sull'innocuità dell'anestesia generale sulla personalità e sulla capacità di concentrazione mi pare più da "venditore" che da uomo di scienza. Capisco che è del mestiere, ma a me farebbe piacere un approccio più approfondito e critico alla situazione di disperazione che ho ampiamente descritto
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