Fischio orecchio
Buongiorno, sono un ragazzo di 28 anni.. premetto che ho da 3 mesi un acufene pulsante (ne avevo già parlato qui), in pratica sento lo scorrere del sangue.. spesso mi sento anche l'orecchio come "tirare" o indolenzito. Nel corso di questo tempo ho fatto esami ORL, audiometrici, ecodoppler tsa, ecografia cuore, rm encefalo e angio rm +mdc, esami sangue.. Tutto è nella norma. La causa pare sia dovuta alla tromba di Eustachio, forse un po' infiammata o troppo chiusa. (ho anche faringite cronica e setto nasale deviato).
Ora, da qualche giorno (ma forse mi capitava anche prima) molto saltuariamente mi sento (sempre nell'orecchio con la pulsazione) un fischio tipo pentola a pressione, che dura qualche secondo accompagnato da una sensazione anche "fisica" mi sembra come se l'orecchio dentro (forse dove c'è il timpano) si "ritirasse" o si contraesse, non saprei dire però se ho anche la sensazione di calo dell'udito perché la sensazione dura poco... Comunque è un po' come quando fischia l'orecchio e si dice "dimmi un numero".. Non so se ho reso l'idea del tipo di sensazione.
Da cosa può derivare questo fischio? Potrebbe essere associato con la tromba di Eustachio. Gli impedenziometrici vanno bene, il picco - in entrambe le orecchie - è leggermente negativo, ma di poco. C'è da dire che ultimamente faccio un po' di manovra di Valsalva o con le mandibole faccio "scrocchiare" le orecchie, a volte queste manovre sembrano attenuare o far passare per qualche secondo la pulsazione.. Dimenticavo che ho anche stati di ansia a volte e all'ascolto di qualche tipo di acufene ovviamente aumenta perché mi dico: "e adesso cos'è questo?".
Grazie per l'attenzione.
Ora, da qualche giorno (ma forse mi capitava anche prima) molto saltuariamente mi sento (sempre nell'orecchio con la pulsazione) un fischio tipo pentola a pressione, che dura qualche secondo accompagnato da una sensazione anche "fisica" mi sembra come se l'orecchio dentro (forse dove c'è il timpano) si "ritirasse" o si contraesse, non saprei dire però se ho anche la sensazione di calo dell'udito perché la sensazione dura poco... Comunque è un po' come quando fischia l'orecchio e si dice "dimmi un numero".. Non so se ho reso l'idea del tipo di sensazione.
Da cosa può derivare questo fischio? Potrebbe essere associato con la tromba di Eustachio. Gli impedenziometrici vanno bene, il picco - in entrambe le orecchie - è leggermente negativo, ma di poco. C'è da dire che ultimamente faccio un po' di manovra di Valsalva o con le mandibole faccio "scrocchiare" le orecchie, a volte queste manovre sembrano attenuare o far passare per qualche secondo la pulsazione.. Dimenticavo che ho anche stati di ansia a volte e all'ascolto di qualche tipo di acufene ovviamente aumenta perché mi dico: "e adesso cos'è questo?".
Grazie per l'attenzione.
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Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L''acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Probabilmente, infatti, lei presenta una disfunzione tubarica, cioè un cattivo funzionamento di quei tubicini (la tromba o tuba di Eustachio) che mettono in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e servono ad aerarlo e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano. All’interno della tuba può ristagnare del muco . Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso e senso di tappamento. Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare. Il fatto che l''acufene si modifichi sbadigliando, rinforzerebbe questa ipotesi. Anche eventuali attacchi di cefalea possono rientrare nella medesima problematica.
Se così fosse , il problema risulterebbe meno grave, in quanto si potrebbe ritenere di aver individuato una causa che individua un possibile trattamento , cosa che nell''acufene non é sempre possibile.
Purtroppo l''acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c''è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l''acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all''ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell''acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sul tappamento.
Le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e dirapporti fra questa e l'Orecchio: non tutti i dentisti coltivano questa sottospecialità.
Le suggerirei anche di dare un''occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell''ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L''acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Probabilmente, infatti, lei presenta una disfunzione tubarica, cioè un cattivo funzionamento di quei tubicini (la tromba o tuba di Eustachio) che mettono in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e servono ad aerarlo e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano. All’interno della tuba può ristagnare del muco . Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso e senso di tappamento. Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare. Il fatto che l''acufene si modifichi sbadigliando, rinforzerebbe questa ipotesi. Anche eventuali attacchi di cefalea possono rientrare nella medesima problematica.
Se così fosse , il problema risulterebbe meno grave, in quanto si potrebbe ritenere di aver individuato una causa che individua un possibile trattamento , cosa che nell''acufene non é sempre possibile.
Purtroppo l''acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c''è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l''acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all''ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell''acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sul tappamento.
Le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e dirapporti fra questa e l'Orecchio: non tutti i dentisti coltivano questa sottospecialità.
Le suggerirei anche di dare un''occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell''ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.3k visite dal 11/04/2014.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.