Acufene in seguito a tamponamento

Buongiorno,

15 giorni fa circa ho subito un tamponamento in auto con conseguente colpo di frusta.
I soliti fastidi che questo tipo di trauma causano (cafalee, dolori cervicali), abbastanza intensi nella prima settimana, stanno via via sparendo.
Permane tuttavia un fastidioso acufene che compare più volte durante il giorno e dura qualche minuto; si presenta come un ronzio acuto abbastanza percebibile ma, ripeto, non continuo.

Chiedo se in questi casi il fastidio con il tempo è destinato a sparire o c'è la possibilità che possa persistere. C'è qualche correlazione sceintifica tra un colpo di frusta e questotipo di fastidio? Qualora dovesse persistere, consigliate qualche visita specialistica?

Grazie.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali forse si è già rivolta, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Va anche sottolineato che una conseguenza poco considerata nei casi di incidenti con colpo di frusta é il fatto che, oltre alla colonna cervicale, anche la mandibola viene interessata dalle forti sollecitazioni . Queste, agendo su strutture di massa diversa (cranio, mandibola, vertebre), provocano dislocazioni anomale. La mandibola articola con il cranio, a sua volta fortemente sollecitato, attraverso le Articolazioni Temporo Mandibolari, che possono subire forti distrazioni anche disomogenee fra loro. il rapporto fra ATM e orecchio é un argomento non ancora ben chiarito sotto il profilo scientifico, ma, come conferma la letteratura scientifica, é giusto pensare ad un ruolo dell'ATM quando un problema all'orecchio non trova giustificazioni di pertinenza otorinolaringoiatrica: credo sia opportuno considerarlo (ed eventualmente escluderlo) anche nel suo caso.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: in particolare se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. D'altra parte, il fatto che lei riferisca di aver subito un trauma non può che rinforzare il mio sospetto.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore,
la ringrazio per la dettagliata ed esaustiva risposta.
Avevo già intuito, leggendo altri consulti, come l'acufene rappresenti in questi casi una sorta di 'bestia nera' di difficile collocazione diagnostica.

Come specificato, nel mio caso sono comparsi alcuni tra i classici sintomi da trauma cervicale: cefalee, cervicalgia, acufene (no invece vertigini o dolori/rumori mandibolari).
Mentre le cafelee sono completamente scomparse dopo 15-20 giorni, permane un lieve indolenzimento cervicale e l'acufene sopra esposto: episodi sporadici ma comunque giornalieri della durata di 5-10minuti, di intensità costante.

Per ora, essendo passato ancora poco tempo dal trauma, non credo possa valer la pena di approfondire il mio disturbo, nella speranza possa scomparire come gli altri sintomi; nel caso dovesse perdurare invece, sarà utile questa sua disanima sulla disfunzione ATM.

Mi permetto di chiederle se ci sono degli esami in particolare che possano aiutare ad evidenziare la disfunzione ATM oppure si tratta di un disturbo difficilmente riscontrabile in maniera oggettiva ( "il rapporto fra ATM e orecchio é un argomento non ancora ben chiarito sotto il profilo scientifico").

Grazie ancora.
Saluti.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Questo argomento prevede un approccio essenzialmente clinico (occhi e mani dell’operatore): sarà eventualmente il dentista a chiedere approfondimenti diagnostici se lo riterrà opportuno : non servono gran che quasi mai e nel suo caso lo escluderei. La cosa importante é che il dentista-gnatologo sia veramente esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra ATM ed orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Cordiali saluti ed auguri
Acufeni

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