Chirurgia dell'aorta ascendente
51 anni, alto 178 cm per un peso che va dai 75 agli 80 chili. Lavoro sedentario ma con passioni sportive come trekking anche in alta quota, bici su strada, sci. Mi è stata diagnosticata una ectasia dell'aorta ascendente di 51 mm. con valvola tricuspide e lieve insufficienza. Nessuna mortalità familiare seppur mia madre all'età di 80 anni presenta una ectasia di 48 mm. I medici che ho consultato hanno parlato di intervento chirurgico anche se hanno deciso di verificare l'andamento fra sei mesi (oggi 16 dicembre 2010). Mi chiedo: l'intervento sarà risolutivo? cioè riuscirò a riprendere le mie attività come prima? E se l'intervento è, come sembra ineluttabile, perchè non programmarlo sin da adesso piuttosto che attendere... cosa? Grazie di quanto vorrete dirmi.
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Cardiologo, Cardiologo interventista
L'indicazione nel suo caso è aorta >55 mm o crescita >5 mm nell'ultimo anno.
Le indicazioni sono date dal bilancio tra rischio di morte all'intervento e rischio di morte per rottura dell'aorta. Un intervento fuori indicazione la esporrebbe ad un rischio superiore a quello della storia naturale. Per adesso controlli la pressione arteriosa ai valori più bassi tollerati, includendo in terapia un betabloccante. Il fumo in questa patologia è categoricamente proibito.
PS: con quale tecnica è stata misurata l'aorta? (eco, TAC, RMN...)
Le indicazioni sono date dal bilancio tra rischio di morte all'intervento e rischio di morte per rottura dell'aorta. Un intervento fuori indicazione la esporrebbe ad un rischio superiore a quello della storia naturale. Per adesso controlli la pressione arteriosa ai valori più bassi tollerati, includendo in terapia un betabloccante. Il fumo in questa patologia è categoricamente proibito.
PS: con quale tecnica è stata misurata l'aorta? (eco, TAC, RMN...)
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Utente
Egregio dottore, grazie della risposta. La diagnosi è stata fatta con un'angiotac. Il cardiochirurgo che mi ha visitato mi ha detto di tenere sotto controllo il dato rivedendoci ogni sei mesi. Non sono mai stato fumatore, normoteso, glicemia e colesterolo nella norma (solo il colesterolo a volte supera di poco il valore di 200mg/dl). Per quanto riguarda la mia attività sportiva (sci, montagna, bici trekking a volte anche oltre i 4000), pensa che potrò continuarla o smettere definitivamente? Vivo un momento di ansia molto forte. Sono amante dei viaggi di lunga distanza (India, Indocina, Oriente in genere): potrò continuare a viaggiare? Voglio dire: ci sono rischi di ricovero improvviso per interventi in emergenza?
Ecco il referto della tac:
"Dilatazione aneurismatica dell'aorta ascendente - diametro massimo cm. 5,1 - Normale il calibro vasale all'arco, alla toracica discendente alla addominale sovra-sottorenale. Non si apprezza patologia intimale, specie nel tratto aneurismatico, o perivasale. Normale il calibro dei TSA alla origine. Normali calibro e decorso dei vasi viscerali. Normali calibro e decorso delle arterie renali. Arterie iliache comuni, interne ed esterne di calibro normale....".
Ecco il referto della tac:
"Dilatazione aneurismatica dell'aorta ascendente - diametro massimo cm. 5,1 - Normale il calibro vasale all'arco, alla toracica discendente alla addominale sovra-sottorenale. Non si apprezza patologia intimale, specie nel tratto aneurismatico, o perivasale. Normale il calibro dei TSA alla origine. Normali calibro e decorso dei vasi viscerali. Normali calibro e decorso delle arterie renali. Arterie iliache comuni, interne ed esterne di calibro normale....".
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Cardiologo, Cardiologo interventista
Io eviterei sforzi fisici strenui, specie quelli che fanno aumentare la pressione arteriosa, senza però sentirsi limitato nella vita di tutti i giorni e sulle attività "normali". Non credo ci siano controindicazioni a viaggiare. Mi chiedo però come mai un'aorta dilatata senza una causa...
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Utente
Ed infatti è la domanda cui nessuno riesce a rispondermi. Molti mi parlano di un probabile fattore genetico relativo alla elasticità di quel tratto di aorta (ma è possibile, mi chiedo, solo di quel tratto di aorta?). Il chirurgo che mi ha in cura è il prof. Frigiola che, ho visto in qualche altra Sua risposta, è da Lei ben conosciuto e stimato. Devo dire che questa vicenda mi sta distruggendo psicologicamente. In marzo 2011 avrei dovuto accompagnare un gruppo per conto di un tour operator sino al campo base dell'Annapurna, sono andato a controllarmi per puro scrupolo di coscienza e sono uscito, quella maledetta sera di un mese fa, che ero un vecchio malato che non avrebbe più dovuto fare sforzi. Gli specialisti che mi hanno visto hanno detto, tutti, che la mia vita da quel momento doveva cambiare. Solo il mio medico generico mi ha suggerito di non cambiare vita ma di essere soltanto un po' più cauto. Io sono ancora nella fase in cui sto cercando di capire cosa ho veramente. Ed è questo il motivo per cui mi chiedo se un eventuale intervento si possa programmare sin da ora, pur rendendomi conto che non si tratterebbe di uno scherzo. Insomma sono un po' nel pallone...
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Cardiologo, Cardiologo interventista
Continui a fare la sua vita normalmente e poi ogni 6 mesi fa il controllo. Se aumenta di diametro poi si vede.
operarsi adesso secondo me è una pazzia. Il rischio di rottura a queste dimensioni è circa l'1%, non è tanto. Solo dopo i 6 cm diventa considerevole.
operarsi adesso secondo me è una pazzia. Il rischio di rottura a queste dimensioni è circa l'1%, non è tanto. Solo dopo i 6 cm diventa considerevole.
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Mi permetto di inserirmi nel consulto per correggere le percentuali di rischio che il collega Castaldi ha fornito all'utente.
Concordo con lui che un nuovo controllo ecocardiografico o TAC a breve sia utile per indicare una eventuale correzione chirurgica, ma dissento riguardo al fatto che una aorta di 51 mm in un soggetto con una superficie corporea di 1,94 comporti un rischio di morte solo dell'1% annuo
Naturalmente una indicazione chirurgica comporta l'analisi di numerosi fattori, non ultimo l'eta' del paziente, attivita' fisica, patologie associate, etc.
Ritengo che per una corretta decisione anche riguardo al "timing chirurgico" ovvero quando intervenire sia indispensabile la valutazione dello specialista cardiochirurgo di persona, come mi pare stia facendo con il Dr Frigiola.
Non aspetterei di arrivare a 6 cm di aorta per intervenire!
cordialmente
Concordo con lui che un nuovo controllo ecocardiografico o TAC a breve sia utile per indicare una eventuale correzione chirurgica, ma dissento riguardo al fatto che una aorta di 51 mm in un soggetto con una superficie corporea di 1,94 comporti un rischio di morte solo dell'1% annuo
Naturalmente una indicazione chirurgica comporta l'analisi di numerosi fattori, non ultimo l'eta' del paziente, attivita' fisica, patologie associate, etc.
Ritengo che per una corretta decisione anche riguardo al "timing chirurgico" ovvero quando intervenire sia indispensabile la valutazione dello specialista cardiochirurgo di persona, come mi pare stia facendo con il Dr Frigiola.
Non aspetterei di arrivare a 6 cm di aorta per intervenire!
cordialmente
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Utente
Come dicevo nella mia prima richiesta di consulto, a parte i dati fisici, non ho patologie che possano essere ascritte al problema della dilatazione dell'aorta. L'unica vera patologia importante è una rettocolite ulcerosa, tenuta sotto controllo semplicemente con mesalazina per via orale e clismatica. Per il resto non soffro di pressione alta, non ho valori anormali di colesterolo e glicemia e non sono fumatore. Ho sempre cercato di condurre una vita abbastanza sana, interessandomi di vari sport fra cui il ciclismo, lo sci e il trekking.
Se ho ben capito dagli interventi dei medici il rapporto tra il mio indice di massa corporea e le dimensioni raggiunte dall'aorta sembrerebbero dare un'indicazione chirurgica certa anche se non immediata. Probabilmente l'indicazione di un controllo a sei mesi dal primo accertamento servirà anche a dare una indicazione "diacronica" dell'ectasia, cioè a capirne l'evoluzione. Mi chiedo: volendo fare sport, posso fare del ciclismo amatoriale? Posso fare sci? Posso viaggiare senza timori? Il fatto che dalla tac "non si rilevino patologie a livello intimale nel tratto aneurismatico e perivasale" mi consente una certa tranquillità? Il primo consulto dava una risposta tutto sommato tranquillizzante nella possibilità di condurre una vita normale senza eccessi. Devo dire che la patologia è davvero strana perchè il fatto di non avere dei sintomi in un certo senso ti fa "dimenticare" il problema e allora a volte capita di portare un peso un po' maggiore, una valigia. E poi quando te ne accorgi non sai a quanto puoi arrivare, cosa puoi fare o non fare, quale rischio effettivo si corre. Insomma devo dire che la confusione è grande.
Una indicazione Vi prego: posso andare in bicicletta? Esiste una maniera, mentre si fa sport, di "misurare" quello che stai facendo? Se si sta raggiungendo un limite?
Da quando ho scoperto di avere questo problema io sono praticamente fermo, ho bloccato tutte le mie attività e questo fatto è per me psicologicamente devastante.
Vi ringrazio di quanto vorrete dirmi.
Se ho ben capito dagli interventi dei medici il rapporto tra il mio indice di massa corporea e le dimensioni raggiunte dall'aorta sembrerebbero dare un'indicazione chirurgica certa anche se non immediata. Probabilmente l'indicazione di un controllo a sei mesi dal primo accertamento servirà anche a dare una indicazione "diacronica" dell'ectasia, cioè a capirne l'evoluzione. Mi chiedo: volendo fare sport, posso fare del ciclismo amatoriale? Posso fare sci? Posso viaggiare senza timori? Il fatto che dalla tac "non si rilevino patologie a livello intimale nel tratto aneurismatico e perivasale" mi consente una certa tranquillità? Il primo consulto dava una risposta tutto sommato tranquillizzante nella possibilità di condurre una vita normale senza eccessi. Devo dire che la patologia è davvero strana perchè il fatto di non avere dei sintomi in un certo senso ti fa "dimenticare" il problema e allora a volte capita di portare un peso un po' maggiore, una valigia. E poi quando te ne accorgi non sai a quanto puoi arrivare, cosa puoi fare o non fare, quale rischio effettivo si corre. Insomma devo dire che la confusione è grande.
Una indicazione Vi prego: posso andare in bicicletta? Esiste una maniera, mentre si fa sport, di "misurare" quello che stai facendo? Se si sta raggiungendo un limite?
Da quando ho scoperto di avere questo problema io sono praticamente fermo, ho bloccato tutte le mie attività e questo fatto è per me psicologicamente devastante.
Vi ringrazio di quanto vorrete dirmi.
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Cardiologo, Cardiologo interventista
cercherò di rispondere alle sue domande.
Il rischio di avere un tratto di aorta aneurismatica è quello che questo si rompa. La rottura può essere dovuta o ad un importante aumento del raggio o ad uno sbalzo di pressione a cui il tratto di aorta non riesce a reggere. Lei può fare attività fisica non intensa, cercando di evitare gli sport "di esplosività", che causano repentini sbalzi di pressione, come la pesistica. Per il resto, come detto, dovrebbe fare controllo ravvicinati per capire quanto quest'aorta tenda ad ingrandirsi. Se rimane stabile è un fatto positivo, ma va comunque mantenuta sotto controllo, in caso contrario va operata. La tecnica è decisa dall'operatore in funzione dell'anatomia del vaso e dell'estensione della lesione. Esistono numerose tecniche di chirurgia dell'aorta ascendente, la scelta credo dipenda in primis dal chirurgo, magari se ha dubbi prova a chiedere a lui. Non so a quale intervento nuovo si riferisce.
Il rischio di avere un tratto di aorta aneurismatica è quello che questo si rompa. La rottura può essere dovuta o ad un importante aumento del raggio o ad uno sbalzo di pressione a cui il tratto di aorta non riesce a reggere. Lei può fare attività fisica non intensa, cercando di evitare gli sport "di esplosività", che causano repentini sbalzi di pressione, come la pesistica. Per il resto, come detto, dovrebbe fare controllo ravvicinati per capire quanto quest'aorta tenda ad ingrandirsi. Se rimane stabile è un fatto positivo, ma va comunque mantenuta sotto controllo, in caso contrario va operata. La tecnica è decisa dall'operatore in funzione dell'anatomia del vaso e dell'estensione della lesione. Esistono numerose tecniche di chirurgia dell'aorta ascendente, la scelta credo dipenda in primis dal chirurgo, magari se ha dubbi prova a chiedere a lui. Non so a quale intervento nuovo si riferisce.
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Utente
Egr. dott.
mi riferisco ad un articolo uscito su questo sito di cui propongo il link
https://www.medicitalia.it/minforma/cardiochirurgia/802-trattamento-endovascolare-con-endoprotesi-miniinvasivo-degli-aneurismi-dell-aorta-toracica.html
mi riferisco ad un articolo uscito su questo sito di cui propongo il link
https://www.medicitalia.it/minforma/cardiochirurgia/802-trattamento-endovascolare-con-endoprotesi-miniinvasivo-degli-aneurismi-dell-aorta-toracica.html
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Il trattamento endovascolare può essere effettuato sul tratto di aorta toracica discendente e non ascendente. Relativamente al fatto che ci sia o meno una indicazione nel suo caso ritengo che vista la sua propensione ad attività sportive e fisiche di un certo impegno sono personalmente propenso a consigliarle l'intervento chirurgico che ha un rischio operatorio basso (meno del 3% se non ci sono altre patologie associate) rispetto a ciò che rischia rimanendo così.
Cordialmente
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 33.8k visite dal 16/12/2010.
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