Sostituzione valvola biologica

Egregi Dottori,
mio marito ora 43 enne, è stato sottoposto in febbraio del 2010 alla sostituzione dell'aorta ascendente e bulbo aortico con reimpianto della valvola nativa (riparata) e coronarie (secondo T. David I reimplantation) per dilatazione aorta ascendente ed insufficienza aortica presso il GVM. dopo oltre un anno e mezzo, novembre 2011, è stato sottoposto nuovamente a reintervento per la sostituzione della valvola aortica nativa in quanto prolassata con una bioprotesi Mitroflow n25 sempre presso il GVM. Grazie a Dio per entrambi gli interventi si è svolto tutto al meglio. Effettua controlli una volta l'anno con ecocardiogramma con risultati sempre buoni. Ha svolto sempre attività sportiva fino a marzo di quest'anno poi sospesa per recidive continue di infezioni da eschiericacoli alle vie urinarie che si ripercuotevano sulla prostata (in prostatiti, senza febbre) trattate sempre con antibiotico fino diventare resistente alla ciprofloxacina ma a fine luglio a seguito di uno stato febbrile elevato è stato trattato con punture di Ceftazidima con la risoluzione del problema.

Dall'anno scorso a quest'anno nell'ultimo ecocardiogramma vi è stato un aumento dei dati ecografici:
Ventricolo sx è passato da (Ttd 58 mm) a (td 65mm) sempre con normale cinetica (fe 50-55%);
Protesi aortica è passata da (28/16mmhg) a protesi aortica con steno-insufficienza moderato-severa (53/27mmhg);
IM centrale lieve, rimasta sempre invariata;
Dilatazione atrio sx (ap 48mm), ' rimasta sempre invariata;
Da normali sezioni dx (PAPs 30mmhg) è passata a normali sezioni destre (PAPs 40mmhg).

Da sempre dopo il primo intervento sotto terapia con Losaprex 100 (usa il LosartanTeva da 100);
Cardioaspirin da 100;
Dibase da 100mila 1 volta al mese.
Assume inoltre da anni acido ursodesossicolico da 450 mg 2 volte al giorno per alcuni calcoli alla cistifellea.
dopo visita urologica per le recidive infezioni alle vie urinarie a maggio ha assunto per un mese lo xatral da 10 mg, e da novembre per altri 2 mesi ancora lo xatral.

Dopo l'ultimo ecocardiogramma è stato consigliato ecotrasesofageo per uno studio più approfondito, ma il medico anticipava il nuovo reintervento.
Purtroppo lui è completamente demoralizzato e preso dal panico anche perché era stato rassicurato che con quella valvola biologica avrebbe passato una decina di anni vista la sua giovane età.
Allo stato attuale è asintomatico e si ritiene in ottima salute.
Volevo sapere i rischi di un terzo intervento in particolare ( se tutto va bene, da non escludere poi di un quarto) se è più facile contrarre un' endocardite e se è fattibile effettuare l'intervento in un altro modo tipo (valve in valve) e che tipo di valvola impiantare, anche perché lui e contrario ad assumere anticoagulanti per la sua età visto che è amante dello sport.
Non sa se rivolgersi allo stesso centro o andare da tutt'altra parte, si trova in un completo stato di disorientamento e di angoscia.
un grazie per i vostri consigli e pareri.
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 922 51 2
I rischi di un intervento tradizionale sono percorribili.

In linea di massima però in un caso del genere sarebbe più opportuno impiantare una protesi meccanica per risolvere definitivamente la questione.

La scelta di un valve il valve in questo momento, la cui fattibilità sarebbe da comunque valutare, non la consiglierei anche sulla base della rapida degenerazione della bioprotesi già impiantata.

A disposizione per ogni eventuale chiarimento.

GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

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Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Chirurgo toracico, Cardiologo, Cardiochirurgo 553 19 5
Concordo con quanto espresso dal collega.
Vorrei aggiungere che per quanto riguarda il tipo di protesi che e stata impiantata, questa presenta maggiori difficoltà nella possibilità di ricevere al suo interno una nuova protesi biologica ( valve in valve).
Da quanto scrive mi pare che considerata la degenerazione della bioprotesi e il grado di relativa stabilità clinica del paziente, sarebbe opportuno pensare al re intervento chirurgico Prima che le condizioni cliniche possono degenerare creando un aumento del rischio operatorio considerevole. Si tratta comunque di un secondo intervento e in questa prospettiva penso che L'impianto di una protesi meccanica sia assolutamente necessario, nonostante la successiva necessità di terapia anticoagulante che comunque non impedirebbe una vita normale con possibilità di svolgere anche attività sportiva ad esclusione di sport che prevedono contatti fisici violenti. Cordiali saluti

GM Actis Dato
Cardiochirurgo
Ospedale Mauriziano
Umberto I di Torino

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dopo
Utente
Utente
Grazie infinitamente per la vostra pronta disponibilità e risposta.
Qualche giorno fa ha fatto un altro controllo presso un altro cardiologo che ha confermato la diagnosi comunque esprimendosi che non vi è allo stato attuale l'indicazione chirurgica in quanto il gradiente era buono ma controlli da effettuare almeno 1 volta ogni 6 mesi. E' in attesa di essere chiamato per effettuare un ecotrasesofageo. la cosa che maggiormente preoccupa è che per la terza volta dovrebbe subire una minitoractomia. Quali sarebbero i rischi per un terzo intervento? Lui dice che non vorrebbe assumere l'anticoagulante in quanto negli anni potrebbe creare problemi ad altri organi, da piccolo è stato operato per una malformazione al giunto pieloureterale e ha un'idronefrosi all'altro rene però gli urologi dicono che i reni vanno bene in quanto funzionanti e scaricano bene. Lui si vorrebbe affidare al cardiochirurgo che lo ha già operato le due precedenti volte presso il centro cardiochirurgico di Cotignola, io sono completamente persa, non so cosa pensare, cosa dire e cosa fare, abbiamo tre figli e non è facile pensare al futuro.
Grazie per i vostri consigli e buon Anno a tutti
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimi dottori, volevo chiedere se la sostituzione della bioprotesi con una meccanica può essere fatta in ministernotomia oppure bisogna intervenire smontando tutto l'impianto precedentemente fatto e cioè bulbo, arco aortico e aorta ascendente con stacco degli osti coronarici sostituendo il tutto con un tubo valvolato (Bentall) e se fattibile sempre in ministernotomia oppure se si può mantenere il tutto inserendo la sola valvola meccanica. Grazie infinitamente.
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Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Chirurgo toracico, Cardiologo, Cardiochirurgo 553 19 5
Personalmente ritengo che la possibilità di eseguire un intervento in ministar noto mia sia da escludere. Nel re intervento non credo sia necessario dover smontare completamente quanto fatto nei precedenti interventi ma piuttosto sia da sostituire la protesi che può essere tolta dalla sua sede con una nuova protesi di tipo meccanico. Penso anche che sarebbe opportuno in una situazione di questo genere vista la giovane età del paziente fare dei test per escludere una eventuale trombofilia ovvero la predisposizione alla formazione di coaguli Nel sistema vascolare. Questo per evitare una volta impiantato una protesi meccanica di trovarsi e poi di fronte al problema di 1+ rapida formazione di panno e quindi di malfunzione della protesi meccanica.
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dopo
Utente
Utente
Gent.ssimo dottore, la ringrazio per la Sua celere risposta, ma volevo capire come mai non si potrebbe intervenire in ministernotomia dato che il primo intervento di sostituzione totale dell'aorta ascendente con riparazione della valvola ed il secondo di sostituzione della sola valvola aortica con una biologica è avvenuto in minitoractomia. Grazie ancora per le delucidazioni.