Infarto edema polmonare

Buonasera, mia mamma è stata ricoverata il 23 giugno per un infarto inferiore, in ospedale poi hanno diagnosticato un edema polmonare (non so di che entità) ed un blocco renale. Dopo una prima parete difficoltosa ora i parametri, a sentire i medici, si sono lievemente stabilizzati.E' stat fatta una coronarografia in cui si è evidenziato la chiusura di due dei tre by pass delle coronarie.Ha subito una trasfusione in quanto l'emoglobina era scesa sotto 8.
Ad oggi viene somministrato del diuretico, del cumadin oltre alle normali cure per il diabete e pressione la respirazione è aiutata con ossigeno.
Questo è il quadro (mi scuso se non so dare ulteriori dati tecnici) attuale, aggiungo che: nel 1988 c'è stato il primo infarto - nel 1994 ha subito un intervento per effettuare tre by pass alle coronarie. Successivamente ha fatto un'altro piccolo infaro ed ha subito un angioplastica alla carotide.
Soffre di diabete mellito ed è sotto insulina.
Un anno fa ha subito una trasfusione per anemia.

I medici in ospedale non si sbilanciano molto, ad oggi non riescono a compensare i parametri e renderli stabili per più giorni.
Mia mamma ha 75 anni e vorrei capire come potrebbe essere il percorso da affrontare dopo tutto quello che ha avuto in questo periodo e se ci sono possibilità di aprire i by pass o soluzioni alternative per non essere "appesi" ad un unica vena.

Grazie.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 106.6k 3.6k 3
La situazione che lei descrive e' indubbiamente grave. La comparsa di edema polmonare signifcia che almeno al momento la funzione ventricolare sinistra della paziente e' gravemente compromessa. Per cio' che concerne la sua domanda sulla "possibilita' di aprire i by-pass chiusi" comprendera' che e' difficle fornire un parere affidabile senza poter visionare la coronarografia. Solitamente si tenta di "risprire" al flusso i by pass tramite angioplastica (PTCA). La fattibilita' dipende da molti fattori anatomici e clinici, come ad esempio la funzione renale,la funzione ventricolare sinistra, etc. Sono certo che sua madre sia in ottime mani, conoscendo di fama la cardiologia di Torino.
Le formulo i migliori auguri
cecchini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. Cecchini,
anch'io sono sicuro che mia mamma sia in buone mani e che mi piacerebbe saperne di più. Essendo ricoverata in un reparto d'urgenza i medici non sempre possono soffermarsi a dare spiegazioni dettagliate.
Questo lo comprendo.
Se riuscirò ad avere maggiori dettagli glielo farò sapere.
Grazie ancora.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
alla situazione già descritta in precedenza si è aggiunto il fatto che hanno trovato dei problemi alla valvola mitralica causati, sembra, dall'ultimo infarto.
Stanno cercando di "tamponare " la situazione farmacologicamente ma appaena si abbassa o elimina l'apporto dei farmaci lo scompeso cardiaco ritorna.
Inizia così un affanno respiratorio importante e smette di urinare con continuità.

Ho due domande:
1- quanto può durare in una situazione così?
2- è possibile, e che rischi ci sono in relazione ad un operazione per ripristinare il funzionamento della valvola mitralica.


Grazie per la Vs. disponibilità.

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