Problema con anticoagulanti

Buonasera, ho mia nonna che nel Giugno 2011 a seguito di un ictus ischemico (forse determinato da un episodio di fibrillazione atriale parossistica)ha subito una paralisi di tutto il lato destro e ha perso anche la parola. Tuttora allettata. Dopo le dovute cure ospedaliere siamo tornati a casa e abbiamo seguito scrupolosamente la terapia data alle dimissioni che prevede l'utilizzo di farmaci per controllare la pressione e una cura anticoagulante a base di eparina iniezioni sottocutanee. Data la veneranda età della nonna (92 anni) e il difficile accesso venoso, di concerto col cardiologo abbiamo deciso di non passare al Coumadin(il solo pensiero mi spaventa data la difficile gestione di questo medicinale) ma di proseguire con l'Eparina. Però, oggi dopo circa un anno e mezzo di Clexane la nonna ha sviluppato un'allergia al prodotto, che si manifesta con forte prurito e rossore sparso su addome e viso. Quindi abbiamo dovuto sospendere l'eparina. Il cardiologo ci ha prescritto il Plavix, un'antiaggregante ma dopo 5 giorni ci siamo accorti che anche questo provoca allergia cutanea. Insomma..cosa fare? E' vero che la nonna da 18 mesi non ha più avuto recidive di ischemia però immagino che nelle sue condizioni un anticoagulante sia necessario? Spero in un sincero consiglio grazie
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
La terapia anticoagulante con eparina a basso peso molecolare (il Clexane) non può essere condotta per tempi così lunghi come nel caso di sua nonna. Il rischio tromboembolico e quindi un nuovo ictus è molto alto, ma capisco anche le difficoltà di gestione sia dei parenti sia del collega vista l'età avanzata...forse può pensare di utilizzare i NAO (nuovi anticoagulanti orali) che a differenza del Coumadin non necessitano di controlli dell'INR e non c'èinterferenza nè alimentare nè farmacologica...unica controindicazione se la nonna ha un'insufficienza renale importante...In ogni caso per i NAO deve aspettare la loro commercializzazione in Italia che dovrebbere coincidere con il mese di Gennaio p.v.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Utente
Utente
Dottore la ringrazio per la risposta. In effetti anche il nostro cardiologo ci ha suggerito di aspettare i NAO e nell'attesa in questo periodo "finestra" ci aveva prescritto il Plavix. Da qui a Gennaio però è ancora un mesetto, cosa ci consiglia di fare per "tamponare" la situazione? Non darle nulla e aspettare oppure tenersi l'allergia e trascinare fino a gennaio? Infine, una mia curiosità, per quale motivo il Clexane non può essere somministrato alungo termine? A parte il discorso delle piastrine, quali sono le controindicazioni? Grazie
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
La modalità di somministrazione per via sottocutanea è ben diversa rispetto a quella per os..inoltre anche il meccanismo di azione, farmacodinamica e farmacocinetica sono differenti rispetto all'anticoagulante orale...ma questi sono aspetti medici che non riguardano il paziente...per la decisione se continuare o meno con il Plavix deve rivolgersi al suo cardiologo curante. E' lui che conoscendo meglio di me la situazione clinica generale della paziente, eventuali malattie concomitanti (il diabete ad esempio), il tipo di fibrillazione atriale, le dimensioni atriali nonchè la funzione ventricolare (dati ecocardiografici) può prendere decisioni in merito.
Saluti
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Utente
Utente
Dottore la ringrazio per la esaustiva spiegazione. Il cardiologo ci ha sostituito il plavix con la ticlopidina(due compresse al dì), sempre in attesa dei NAO e naturalmente sperando di poter disporre di questi nuovi farmaci senza che siano sottoposti a rigidi piani terapeutici... nel nostro caso sarebbe l'unica via d'uscita. La ticlopidina, a leggere il bugiardino tra problemi gastrici, neutropenia ecc ecc fa venire la pelle d'oca però non abbiamo scelta, o questo o niente.
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