Problemi addominali-pelvici-urologici


Signori dottori di medicitalia sono circa quattro anni che ho questa sintomatologia e
peggiora sempre di più; sono arrivato quasi alla disperazione, a volte non riesco a stare nel letto
dai disturbi dell’addome inferiore
.

1)L’addome inf. si ritira sempre di più, 2) sembra che nei momenti peggiori non riesca quasi a contenere le viscere,mal sopporto pantaloni ,slip,ecc., mi sento strozzato come se mi mancasse l’aria, 3)la zona pubica/inguinale diminuisce, la muscolatura relativa all’ano/retto e quella relativa agl’inguini/vescica reagisce più lentamente e meno bene agli impulsi di contrazione (come per prendere una supposta) e di spinta (come per fare pìpì e pòpò), praticamente ho meno sensibilità e controllo di quella zona, 4) ho dolore all’ano/retto, la defecazione non è buona , spesso scarsa, colon e retto non sembrano funzionare bene,5) la respirazione è superficiale e corta ,6) lo scroto ,il pene e l’ano come risucchiati all’interno del bacino e diminuiscono;sono diventato quasi sterile e il desiderio/potenza sessuale sta precipitando,7) il testicolo sn. è dolente e diminuisce, 8) non di rado ho moderato dolore (ma tale da svegliarmi la mattina) nella zona del bacino e dei fianchi,9) l’addome sup. è gonfio e preme il torace, spesso ho dolore in un punto medio dello sterno ( che aumenta se mi alzo dal letto , se mi piego sulle ginocchia, se faccio retromarcia con l’auto) e dietro, a turno, alcuni punti della colonna v. in relazione allo sterno,
10) ho avuto molte epigastralgie e devo stare attento a non provocarmele
(mangiando molto e velocemente o bevendo molto e velocemente); ho notato
però che un contributo notevole a predispormi ad avere l’epigastralgia me lo da
il fare la doccia o prendere freddo nella zona lombo-sacrale,
11) da un paio di mesi ho costantemente vertigini moderate;credo in relazione col
restringimento/soffocamento dell’addome inferiore, e quindi alla difficoltà dello
intestino di mantenere la peristalsi regolare.
12) disturbi alla testa come se scoppiasse/confusione (naturalmente sono
sempre cosciente), senso di pienezza ( come se fossi pieno fino alla gola ,orecchi ,occhi), tutto provocato dalla sofferenza addominale o forse dall’infezione che si spinge fino al cervello ? Occhi e faccia che tendono ad essere fissi e inespressivi; non riesco più a mettere a fuoco
il cibo che ho nel piatto

Ho fatto vari esami :gastroscopie ( gastrite, polipi benigni,barrett che però non confermato nelle due g. successive) , colonscopie ( polipi benigni) ;RM dove risulta ispessimento diffuso delle pareti vescicali,modico idrocele test. sn., ectasia del plesso venoso sn.; nelle ecografie poche volte è stato confermato solo l’ispessimento delle p. della vescica; nella cistoscopia però tutto normale , nell’urodinamica : velocità di riempimento non fisiologica 50ml./min., ritardata percezione del primo desiderio minzionale , avvertita come senso di tensione addominale(per la perdita di sensibilità nella pelvi credo). Elettromiografia: incompleto rilascio della muscolatura del piano perineale durante la fase minzionale. Per il resto tutto normale.

È vero che non ci sono cose eclatanti, ma i problemi al tubo digerente ,quelli urologici, quelli dell’addome , dell’ano/retto , i disturbi alla testa ecc., dovrebbero essere RICONDUCIBILI AD UNA PELVI-PERITONITE CRONICA, ma gli specialisti( gastroenterlogi , urologi, chirurghi)che ho consultato mi dicono di no perché la risonanza è negativa e mi mandano dall’altro specialista.

VI SUPPLICO POTETE INDICARMI UN CENTRO O UN MEDICO ESPERTO/CAPACE DI RICONOSCERE E CURARE QUESTA PATOLOGIA MOLTO INSIDIOSA.
Grazie








[#1]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Egregio, ha pienamente ragione, quando dice “RICONDUCIBILI AD UNA PELVI-PERITONITE CRONICA,” Infatti è presente una infiammazione dell’apparato urogenitale, che non può essere evidenziata da una risonanza, “mi dicono di no perché la risonanza è negativa” ma dalla “ispessimento diffuso delle pareti vescicali,modico idrocele test. sn., ectasia del plesso venoso sn.;” certamente si.
Pertanto tutti i suoi disturbi dipendono dalla infiammazione dell’apparato urogenitale, provocata dai batteri classici, in ipotesi, Chlamidia, Mycoplasma, Ureaplasma urealitica, tutti intracellulari, come anche i virus; dalla infiammazione dell’apparato gastroeneterico, provocata in ipotesi dall’Helicobacter Pylori, che è il maggiore responsabie. Non riferisce se sono stati cercati, ma occorrono esami specifici per dimostrarne la presenza, non bastano quelli sui secreti o sulle urine, dove non passano.
Tutti questi agenti patogeni, vanno cercati e portati via dal suo organismo.

Saluti Alberto Moschini

alberto.moschini@fastwebnet.it

moschinialberto@medicitalia.it




[#2]
dopo
Utente
Utente
dottor Moschini ,grazie;
ho fatto il tampone uretrale post massaggio prostatico ,tutto negativo;urinocolture e spermiocoltute neg.
nelle gastroscopie ( sette) solo nell'ultima si sono trovati rari
HP , però sono 10 anni che ho disturbi all'addome sup. e fino a pochi anni fa i disturbi erano in quella zona.
lo chiedo a tutti
quali sono gli esami per sperare di evidenziare una pelviperitonite?
conoscete un medico esperto sull'argomento o che magari ha curato un testo sulle peritoniti croniche ?
grazie.

[#3]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Lo ho spiegato precedentemente, i virus, non vengono mai cercati, gli altri batteri sono intracellulari, come i virus, pertanto non passano nei secreti ed è completamente inutile cercarli “ho fatto il tampone uretrale post massaggio prostatico ,tutto negativo;urinocolture e spermiocoltute neg.” perché non ci passano, pertanto non è possibile dire che non ci sono, non sono stati cercati adeguatamente, altrimenti viene creata tutta la confusione che lei sta vivendo attualmente, mettendola nella condizione di non essere curato.
Stesso discorso per l’Helicobacter, la gastroscopia lo cerca con un prelievo minimo, in una minima zona, non in tutto lo stomaco, inoltre questo batterio può risiedere in altre zone dell’apparato digerente: Quando gli esami sono negativi, sono solamente negativi, non escludono niente, non vuol dire che quel btterio non è presente, vuol dire solamente che in base alla sintomatologia della persona e alla clinica, non lo abbiamo cercato con gli esami giusti per poterlo rilevare. E’ il ragionamento clinico che porta alla diagnosi, non gli esami di laboratorio.
Molti sono gli esami da eseguire, sia in medicina convenzionale che in meidicina biologica, io sftutto ambedue, perché con la integrazione, ottengo maggiori informazioni che possono condurre il mio ragionamento clinico diagnostico; inoltre la medicina biologica mi offre molte più armi, per combattere questi agenti patogeni, non solo per rilevarli, anche perché ogni agente, che è presente in quella persona, ha un farmaco specifico, diverso da ogni altro, per questo, la ricerca che io attua è scrupolosa ed attenta ad ogni particolare, perché questi mi conducono alla diagnosi e alla terapia, non solo posso applicare, in base a sintomi vaghi e aspecifici la prevenzione, acccertare la possibilità di sviluppo di patologie probabili future.
Altro accertamento importante devo rivolgerlo alla possibilità che lei stia sviluppando anche una celiachia, molti suoi sintomi la indirizzano; occorre stabilire anche la sua predisposizione genica a questa patologia autoimmune, ma anche di altre, che attualmente non si sono ancora sviluppate.
Come vede, applicando il ragionamento adeguato, riesco a sciogliere la matassa; effettivamente, lei aveva dato le indicazioni giuste, si trattava semplicemente di interpetrarle nella maniera congrua, di conserguenza la terapia.

saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it






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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
La ricerca di Clamidie e Micoplasmi nelle uretriti non gonococciche viene eseguita da laboratori specializzati. Le clamidie sono organismi a sviluppo intracellulare e la loro individuazione puo' essere effettuata con strisci colorati che evidenziano inclusioni citoplasmatiche nelle cellule di sfaldamento; dato che queste inclusioni non sono patognomiche per le clamidie si dovra' poi confermare la diagnosi con immunofluorescenza o metodo immunoenzimatico oppure coltura cellulare o in uova embrionate. La diagnosi sierologica ( cioe' la presenza di anticorpi ) viene attuata con metodiche quali Fissazione del complemento e/o Immunofluorescenza indiretta. Il problema di fondo e' rivolgersi ad un laboratorio specializzato in questo tipo di ricerche. Clamidie e Micoplasmi sono sensibili a terapia antibiotica attuata con tetracicline.

Un saluto

A. Baraldi

Un saluto

A. Baraldi

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott. Moschini e grazie dott.Baraldi per le accurate informazioni