Le funzionalità deviate
Buongiorno,
ho 45 anni e nel mese di settembre 2007, ho subito un intervento in laparoscopia per asportazione dell’utero (Isterectomia), in seguito ad alcuni mioma.
Ahimè! Qualcosa non ha funzionato perché dopo 4 giorni dalle dimissioni ho accusato forti dolori all’addome, vomito di sostanza verde, rifiuto di appetito ed assunzione di liquidi.
Sono stata ricoverata d’urgenza e sottoposta ad un altro intervento chirurgico, in quanto è stata riscontrata una perforazione all’intestino, stercolacea ed in peritonite.
Un’altra perforazione è riscontrata all’uretere destro che per rabboccarlo m’hanno inserito un catetere doppio J.
Dopo l’intervento con il quale m’hanno atomizzato (Colonstomia), i problemi continuano.
Passata circa 1 settimana dall’intervento, il medico m’ha tolto il catetere esterno ed ho incominciato a perdere urina senza controllo.
Eseguiti gli esami del caso, m’hanno diagnosticato una fistola vescico-vaginale.
Ho portato il catetere esterno per 2 mesi per far sì di non far lavorare il muscolo, ma nulla di fatto la fistola continuò a stare aperta.
I medici m’hanno consigliato di chiudere la fistola al riposizionamento della stomia, poiché le perdite non risultavano abbondanti.
Oggi passati quasi 8 mesi, le perdite continuano, ho urinocoltura positiva, sono in terapia antibiotica prescritta in base alla resistenza o meno dei batteri.
Ora, essendo pronta per il riposizionamento della colonstomia, in qusti gioni m’hanno spiegato come avverrà il prossimo intervento.
Si tratta di chiudere la fistola con una plastica e mi stomizzano nuovamente dal lato opposto (Ileostomia), per evitare una grave infezione intestinale, in attesa della cicatrizzazione in generale.
Sarò operata per il ripristino definitivo dell’ultimo tratto intestinale, dopo circa 2 mesi.
Ora le mie perplessità sono le seguenti:
dopo tutto quello che ho passato Vi chedo se è giusta la procedura che pensano di adottare.
Soprattutto sarà vero che dopo circa 2 mesi potranno ripristinarmi le funzionalità deviate con Ileostomia?
Per la cicatrizzazione della fistola, quanto tempo dovrò tenere il catetere esterno?
Vi ringrazio anticipatamente delle risposte e mi scuso del lungo scritto, ma purtroppo non è così lungo per volontà mia ma………..a Voi la risposta.
ho 45 anni e nel mese di settembre 2007, ho subito un intervento in laparoscopia per asportazione dell’utero (Isterectomia), in seguito ad alcuni mioma.
Ahimè! Qualcosa non ha funzionato perché dopo 4 giorni dalle dimissioni ho accusato forti dolori all’addome, vomito di sostanza verde, rifiuto di appetito ed assunzione di liquidi.
Sono stata ricoverata d’urgenza e sottoposta ad un altro intervento chirurgico, in quanto è stata riscontrata una perforazione all’intestino, stercolacea ed in peritonite.
Un’altra perforazione è riscontrata all’uretere destro che per rabboccarlo m’hanno inserito un catetere doppio J.
Dopo l’intervento con il quale m’hanno atomizzato (Colonstomia), i problemi continuano.
Passata circa 1 settimana dall’intervento, il medico m’ha tolto il catetere esterno ed ho incominciato a perdere urina senza controllo.
Eseguiti gli esami del caso, m’hanno diagnosticato una fistola vescico-vaginale.
Ho portato il catetere esterno per 2 mesi per far sì di non far lavorare il muscolo, ma nulla di fatto la fistola continuò a stare aperta.
I medici m’hanno consigliato di chiudere la fistola al riposizionamento della stomia, poiché le perdite non risultavano abbondanti.
Oggi passati quasi 8 mesi, le perdite continuano, ho urinocoltura positiva, sono in terapia antibiotica prescritta in base alla resistenza o meno dei batteri.
Ora, essendo pronta per il riposizionamento della colonstomia, in qusti gioni m’hanno spiegato come avverrà il prossimo intervento.
Si tratta di chiudere la fistola con una plastica e mi stomizzano nuovamente dal lato opposto (Ileostomia), per evitare una grave infezione intestinale, in attesa della cicatrizzazione in generale.
Sarò operata per il ripristino definitivo dell’ultimo tratto intestinale, dopo circa 2 mesi.
Ora le mie perplessità sono le seguenti:
dopo tutto quello che ho passato Vi chedo se è giusta la procedura che pensano di adottare.
Soprattutto sarà vero che dopo circa 2 mesi potranno ripristinarmi le funzionalità deviate con Ileostomia?
Per la cicatrizzazione della fistola, quanto tempo dovrò tenere il catetere esterno?
Vi ringrazio anticipatamente delle risposte e mi scuso del lungo scritto, ma purtroppo non è così lungo per volontà mia ma………..a Voi la risposta.
[#1]
Gentile signora,
ciò che Le è capitato purtoppo non è una cosa rara e rientra nelle complicanze possibili di ogni intervento chirurgico, specie laparoscopico.
Il successivo trattamento è stato corretto, così come il prossimo intervento propostole di ricanalizzazione ed ileostomia.
Per quanto riguarda i tempi di ripresa delle normali attività funzionali dipendono da persona a persona,, ma penso che i due mesi prospettati siano sufficienti.
Comunque si procederà alla chiusura della ileostomia solo dopo la chiusura della fistola.
Cordiali saluti
ciò che Le è capitato purtoppo non è una cosa rara e rientra nelle complicanze possibili di ogni intervento chirurgico, specie laparoscopico.
Il successivo trattamento è stato corretto, così come il prossimo intervento propostole di ricanalizzazione ed ileostomia.
Per quanto riguarda i tempi di ripresa delle normali attività funzionali dipendono da persona a persona,, ma penso che i due mesi prospettati siano sufficienti.
Comunque si procederà alla chiusura della ileostomia solo dopo la chiusura della fistola.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Utente
La ringrazio della sollecita risposta, e le pongo un chiarimento circa la chiusura fistola che come ho descritto verra chiusa nello stesso intervento di canalizzazione colonstomia,
per questo le chiedevoanche per quanto tempo dovrò tenere il catetare esterno per la cicatrizzazione della plastica di chiusura fistola ( ammesso che vada tenuto per più di una settimana.)
Grazie mille
Cordiali saluti
per questo le chiedevoanche per quanto tempo dovrò tenere il catetare esterno per la cicatrizzazione della plastica di chiusura fistola ( ammesso che vada tenuto per più di una settimana.)
Grazie mille
Cordiali saluti
[#3]
Gentile signora,
i tempi di chiusura sono quelli di una cicatrizzazione tissutale e variano dai sette ai dieci giorni.
Tuttavia essendoci stata un passaggio di materiale potenzialmente infetto (feci) i tempi per la rimozione del catetere potrebbero allungarsi di qualche giorno, fin quando il chirurgo operatore non riterrà opportuno, anche in base ai reperti intraoperatori ed alla esecuzione dell'intervento.
Ricordi che in casi come il suo non bisogna mai avere fretta ma bisogna essere sicuri di offrire al paziente il miglior trattamento possibile. Quindi è meglio un giorno in più di catetere per poi non doverlo riportare più.
Cordiali saluti
i tempi di chiusura sono quelli di una cicatrizzazione tissutale e variano dai sette ai dieci giorni.
Tuttavia essendoci stata un passaggio di materiale potenzialmente infetto (feci) i tempi per la rimozione del catetere potrebbero allungarsi di qualche giorno, fin quando il chirurgo operatore non riterrà opportuno, anche in base ai reperti intraoperatori ed alla esecuzione dell'intervento.
Ricordi che in casi come il suo non bisogna mai avere fretta ma bisogna essere sicuri di offrire al paziente il miglior trattamento possibile. Quindi è meglio un giorno in più di catetere per poi non doverlo riportare più.
Cordiali saluti
[#5]
Gentile signora,
non solo capisco il suo stato d'animo, ma in più le dico che sono persone come lei che permettono a noi chirurghi di continuare ad espletare il nostro lavoro con una certa serenità.
Persone in grado di capire che ogni intervento chirurgico è una storia a se e la complicanza è sempre possibile, anche quando sono state adottate tutte le precauzioni possibili.
In questo mondo troppo preso dalla pretesa di salute, sempre più portato verso la sindrome da indennizzo, pronto cioè alla denuncia di fronte alla più semplice "brutta cicatrice", persone come Lei, che ancora hanno fiducia nell'operato dei medici inducono a continuare questo sempre più difficile ma meraviglioso mestiere.
Un grosso in bocca al lupo. Coraggio. Le sono vicino
non solo capisco il suo stato d'animo, ma in più le dico che sono persone come lei che permettono a noi chirurghi di continuare ad espletare il nostro lavoro con una certa serenità.
Persone in grado di capire che ogni intervento chirurgico è una storia a se e la complicanza è sempre possibile, anche quando sono state adottate tutte le precauzioni possibili.
In questo mondo troppo preso dalla pretesa di salute, sempre più portato verso la sindrome da indennizzo, pronto cioè alla denuncia di fronte alla più semplice "brutta cicatrice", persone come Lei, che ancora hanno fiducia nell'operato dei medici inducono a continuare questo sempre più difficile ma meraviglioso mestiere.
Un grosso in bocca al lupo. Coraggio. Le sono vicino
[#6]
Utente
Gent.mo Dr. F. Nardacchione,
eccomi qua a scriverle come è andato il mio intervento chirurgico ed a porle ancora qualche domanda.
Allora….., prima dell’intervento sono stata sottoposta a rettoscopia, nella quale è stata rilevata la prontezza dei tessuti per la canalizzazione della colonstomia e l’annullamento dell’eventuale ileostomia.
Durante l’intervento, durato circa 3 ore, è stato posizionato lo stoma e la fistola vescica-vaginale è stata chiusa con una plastica.
Si trovava in prossimità dell’uretere destro, a sua volta riboccato con uno stent, portato per 3 mesi e poi rimosso.
Ma, passate circa 24 ore dall’intervento, qualcosa non ha funzionato: perdita di sangue dal retto e discesa dell’emoglobina.
Mi riportarono in sala operatoria per chiudere un vasino capillare rimasto aperto durante il posizionamento dello stoma.
Il post-operatorio è stato doloroso e lungo, basti pensare che sono uscita dalla sala operatoria con 4 cateteri, di cui 2 convogliati per gli ureteri, 1 di drenaggio, 1 vescicale rimosso dopo 4 settimane.
Le lascio immaginare quanto è stato il mio dolore ed il mio stato d’animo, purtroppo ho una nevrosi ansiosa da controllare.
Ora, le mie domande sono le seguenti:
- I punti con la quale sono stata cucita internamente si sciolgono o s’incarnano?
- Lungo il tratto del taglio del bisturi si è formato il cheloide; oltre a farmi male alla ferita, cosa può provocare?
- Soffro di stimoli per urinare, è normale dopo il mio intervento? Si calmeranno col tempo?
- Ho urinocoltura ancora positiva con batteri che arrivano dall’intestino, quando sarà negativa?
- Quando scarico dal retto, sembra che il muscolo si gonfia e dopo l’evaquazione rientra. E’ questione di tempo per la ginnastica del muscolo?
- Lo stimolo dal retto a volte arriva, a volte no, è normale?
La ringrazio anticipatamente per le risposte, i buoni consigli che Lei è in grado di darmi e colgo l’occasione per salutarLa cordialmente.
eccomi qua a scriverle come è andato il mio intervento chirurgico ed a porle ancora qualche domanda.
Allora….., prima dell’intervento sono stata sottoposta a rettoscopia, nella quale è stata rilevata la prontezza dei tessuti per la canalizzazione della colonstomia e l’annullamento dell’eventuale ileostomia.
Durante l’intervento, durato circa 3 ore, è stato posizionato lo stoma e la fistola vescica-vaginale è stata chiusa con una plastica.
Si trovava in prossimità dell’uretere destro, a sua volta riboccato con uno stent, portato per 3 mesi e poi rimosso.
Ma, passate circa 24 ore dall’intervento, qualcosa non ha funzionato: perdita di sangue dal retto e discesa dell’emoglobina.
Mi riportarono in sala operatoria per chiudere un vasino capillare rimasto aperto durante il posizionamento dello stoma.
Il post-operatorio è stato doloroso e lungo, basti pensare che sono uscita dalla sala operatoria con 4 cateteri, di cui 2 convogliati per gli ureteri, 1 di drenaggio, 1 vescicale rimosso dopo 4 settimane.
Le lascio immaginare quanto è stato il mio dolore ed il mio stato d’animo, purtroppo ho una nevrosi ansiosa da controllare.
Ora, le mie domande sono le seguenti:
- I punti con la quale sono stata cucita internamente si sciolgono o s’incarnano?
- Lungo il tratto del taglio del bisturi si è formato il cheloide; oltre a farmi male alla ferita, cosa può provocare?
- Soffro di stimoli per urinare, è normale dopo il mio intervento? Si calmeranno col tempo?
- Ho urinocoltura ancora positiva con batteri che arrivano dall’intestino, quando sarà negativa?
- Quando scarico dal retto, sembra che il muscolo si gonfia e dopo l’evaquazione rientra. E’ questione di tempo per la ginnastica del muscolo?
- Lo stimolo dal retto a volte arriva, a volte no, è normale?
La ringrazio anticipatamente per le risposte, i buoni consigli che Lei è in grado di darmi e colgo l’occasione per salutarLa cordialmente.
[#7]
Gentile signora,
che piacere avere sue notizie che tutto sommato mi sembrano buone. Proverò a rispondere alle sue domande ma consideri che senza una visione diretta ed immaginando il lavoro effettuato non è possibile essere precisi ed attendibili, quindi prenda le mie risposte con molta cautela:
1 - I punti interni sono a lento riassorbimento, mentre quelli metallici
vengono inglobati nella cicatrice e, se intraluminali, piano piano
espulsi.
2 - Un cheloide non provoca nulla se non una brutta cicatrice.
3 - Gli stimoli urinari, dopo aver portrato un catetere sono più che
possibili
4 - Purtroppo i tempi di negativizzazione dell'urinocoltura non sono
prevedibili
5 - Sicuramente la sua sensazione di gonfriore locale del retto è
determinata dall'intervento effettuato (plastica vescico-vaginale)
ed il tempo dovrebbe farla migliorare
6 - Non ho capito a quale stimolo si riferisce a livello del retto.
Nella speranza di essere riuscito ad esserle di aiuto la saluto cordialmente, rimanendo a sua disposizione, con tutti i colleghi del sito, per soddisfare eventuali ulteriori sue richieste
che piacere avere sue notizie che tutto sommato mi sembrano buone. Proverò a rispondere alle sue domande ma consideri che senza una visione diretta ed immaginando il lavoro effettuato non è possibile essere precisi ed attendibili, quindi prenda le mie risposte con molta cautela:
1 - I punti interni sono a lento riassorbimento, mentre quelli metallici
vengono inglobati nella cicatrice e, se intraluminali, piano piano
espulsi.
2 - Un cheloide non provoca nulla se non una brutta cicatrice.
3 - Gli stimoli urinari, dopo aver portrato un catetere sono più che
possibili
4 - Purtroppo i tempi di negativizzazione dell'urinocoltura non sono
prevedibili
5 - Sicuramente la sua sensazione di gonfriore locale del retto è
determinata dall'intervento effettuato (plastica vescico-vaginale)
ed il tempo dovrebbe farla migliorare
6 - Non ho capito a quale stimolo si riferisce a livello del retto.
Nella speranza di essere riuscito ad esserle di aiuto la saluto cordialmente, rimanendo a sua disposizione, con tutti i colleghi del sito, per soddisfare eventuali ulteriori sue richieste
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 10.3k visite dal 15/05/2008.
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