Subocclusione intestinale da aderenze e radioterapia

Buonasera mia madre di 58 anni due settimane va veniva ricoverata per subocclusione intestinale; nel corso del ricovero venivano terapie mediante flebo, venivano effettuati ECG, RX torace, RX Addome, Ecografia addome ed il drenaggio del liquido ascitico.
Le dimissione avvenivano dopo una settimana con la diagnosi: Giunta in trasferimento dall’ UOC di Chirurgia di Urgenza dove era stata ricoverata per quadro di subocclusione intestinale. Attualmente alvo canalizzato a feci e gas, addome trattabile ripresa regolare dell’ alimentazione.
Successivamente abbiamo effettuato i seguenti accertamenti con i relativi esiti:
colonscopia:Esame condotto fino al cieco. Discreta la toilette intestinale. Sufficiente la distensibilità del viscere in toto. Non lesioni infiltrative e/o ulcerative da segnalare a carico dei segmenti colici esaminati. Si segnala la presenza di sub-stenosi del passaggio sigma-retto da compressione estrinseca.
Gastroscopia: Esofago di calibro normale. Linea Z a 40 cm. Dagli incisivi superiori. Carduias beante in sede. Lago mucoso nella norma. Lo stomaco, a cascata, esplorato in tutte le sue regioni presenta gastropatia eritematosa diffusa. Piloro in asse. Nulla al duodeno esplorato fino alla seconda porzione.
Citologico del liquido ascitico: Descrizione Macroscopica: Pervengono 10 cc di liquido giallo. Si allestisce citologico su strato sottile. Diagnosi: Alcuni leucociti e cellule mesoteliali reattive talora in aggregato.
Preciso che nel 2013 è stato sottoposta ad isterectomia totale con esito: Adenocarcinoma endometrioide moderatamente differenziato invasivo, dell’ endomentrio, infiltrante più della metà dello spessore del miometrio (pT1b; FIGO: IB) e successivamente sottoposta a ciclo di RT adiuvante.
Di seguito brevemente i risultati dell' ultimo follow up
I marker tumorali fatti durante il ricovero(21/10) CA125: 92,25 (a settembre era 44) AFP:1,59 CA19.9:1,59; CA15.3:13,17
ultima tac effettuata 09/14:Fegato e milza a densità omogenea, senza evidenti lesioni focali. Microcisti del IV segmento epatico. Albero biliare non dilatato. Pancreas e surreni a regolare morfo-volumetria. Reni normofunzionanti., senza dilatazione delle vie escretrici. Non si apprezzano significative tumefazioni delle stazioni linfoghiandolari addomino-pelviche. Falda di versamento fluido dello scavo pelvico.
La visita ginecologica e la ecografia transvaginale non evidenziavano nulla di anomalo come anche l'Rx torace
L'oncologo ritiene non si tratti di recidiva, ma comunque siamo in attesa di effettuare una RMN con mdc
Ad oggi i sintomi di nausea, crampi, vomito e gonfiore permangono.
Che dieta potrebbe seguire per alimentarsi ed inoltre sarebbe possibile un trattamento chirurgico per liberare l’intestino dalle aderenze nonostante sia stato sottoposto a Rt? Grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
In effetti la sindrome aderenziale e la radioterapia sembrerebbero l' ipotesi piu' verosimile.
Riserverei la chirurgia ad una eventuale occlusione completa e non risolta da terapia conservativa.
Il ruolo della dieta è modesto.
Prego.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Utente
Utente
E quindi dottore cosa consiglia come terapia conservativa e per far si che possa alimentarsi più o meno regolarmente in quanto per paura di stare male sta mangiando e bevendo pochissimo? Grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
La terapia conservativa è cio' che hanno fatto in ospedale.
A domicilio seguira' le indicazioni dietetiche ricevute in dimissione, che tuttavia hanno un ruolo non determinante.
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Utente
Utente
Quindi periodicamente potrebbe essere soggetta a subocclusione e dovrebbe dover ricorrere a ricoveri anche Perché anche dopo la dimissione ha continuato ad avere gli stessi sintomi pre ricovero quindi non ha tratto tanto beneficio .Inoltre qualche medico ci diceva che un intestino sottoposto a tre non può essere operato o può esserlo ma con grandi rischi è vero? La ringrazio
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Puo' succedere, in modo imprevedibile, domani o tra un anno.
Se alla dimissione, come ha indicato, l' alvo era canalizzato a gas e feci, l' occlusione è stata risolta.
Sicuramente un intestino irradiato è piu' fragile ma un' occlusione completa è un' indicazione pressoche' assoluta a intervenire.
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Utente
Utente
Approfitto della sua gentilezza il fatto che anche ieri sera dopo aver cenato ha vomitato potrebbe essere sintomatico di nuova subocclusione?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Si
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Utente
Utente
Il punto è che di fatto dunque la subocclusione non si è mai risolta. C e una possibilità che si risolva o comunque dia qualche giorno di tregua per consentire uno stile di vita "normale" o dobbiamo rassegnarci ad aspettare un inesorabile occlusione ? Tra un giorno o tra un anno e intanto?niente lavoro,nessuna tranquillita e sofferenza.è una donna di una certa tempra ma quando le vengono quei crampi proprio non riesce a nascondere il dolore.
Dall esordio sono passate tre settimane e mia madre è riuscita ad alzarsi ed uscire un mezzo giorno, quello successivo alla colonoscopia, e in serata ha comunque vomitato. Ci sentiamo lasciati soli in balia del destino, senza una cura, un consiglio (anche solo alimentare) ...continuano a suggerirci esami utilissimi per escludere recidive tumorali ma nel frattempo mia madre passa le giornate a letto gonfia dolorante e intontinta.
Oggi ha seguito una dieta solida e totalmente priva di fibre ha assunto olio di vasellina e una bustina di movicol, non ha vomitato (per ora) e sta un po meglio di ieri sera ma si sente stordita.
Ho capito che cure non ve ne sono e che la dieta non è risolutiva ma cosa puo fare per stare almeno un po meglio e magari non peggiorare la situazione ?
Qualcuno ci ha detto di seguire una dieta liquida e a base di verdure(che la fa vomitare più facilmente) altri una dieta solida e priva di legumi e priva di latte e derivati che (per oggi) sembra funzionare..ma le fa bene? Può la dieta non condizionare affatto l evolversi della situazione?per intederci Mia madre è ghiotta di castagne uva e fichi...ci è sembrato scontato eliminarli in modo radicale.
Insomma In questo momento specifico della situazione sa dirmi se C e qualcosa da fare o evitare di fare o può tentare di trovare autonomamente e senza limitazioni imposte ciò che la fa sentire un po meglio senza peggiorare la situazione?
O sa dirmi ( dal momento che il "chirurgo" interverrà a quanto pare solo in caso la situazione evolva in occlusione) a che tipo d specialista rivolgermi?
Grazie per la sua attenzione.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Mi spiace non essere stato chiaro.
Se l' occlusione è completa la terapia è chirurgica.
In caso contrario non è occlusione e, in linea di massima, puo' mangiare cio' che desidera.
Prego.
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Utente
Utente
Buongiorno, Il dubbio del chirurgo e dell oncologo si sono spostati verso una possibile carcinosi peritoneale, che la risonanza non ha confermato (non ci sono noduli) ma neanche smentito (per la quantità di liquido e per il fatto che la stenosi è al sigma e non spiega i sintomi in quanto continua a vomitare). Ora vogliono prelevare di nuovo il liquido per analizzarlo nel caso avesse dato un falso negativo. Può consigliarmi come affrontare la cosa? A chi è dove rivolgermi anche solo per (intanto) riuscire ad avere una diagnosi?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Anche questo è possibile e l' esame citologico potrebbe essere dirimente.Prego.
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