Perdita parziale di mobilità ad un dito
Buongiorno,
qualche mese fa ho avuto una forte infiammazione all'altezza della nocca del dito medio della mano destra.
Sono stato da un reumatologo, il quale mi ha diagnosticato un'artrite psoriasica (soffrivo già di psoriasi da qualche anno).
Mi dice di assumere un anti-infiammatorio per qualche settimana anticipandomi che, se il farmaco non avesse funzionato, avrei dovuto fare un'infiltrazione di cortisone in loco.
Il farmaco non sortì effetto, pertanto mi recai presso lo stesso studio per fare l'infiltrazione.
Quel giorno il reumatologo non c'era, ma mi disse che il suo collega ortopedico avrebbe potuto tranquillamente farmi l'infiltrazione.
Effettivamente dopo qualche giorno dall'infiltrazione la tumefazione scomparve, ma il dito si era completamente appeso (chiedo scusa per il termine poco tecnico) da un lato.
In pratica guardando il palmo della mia mano aperta, mentre tutte le dita restano dritte, distanziate l'una dall'altra, ora il medio si adagia sull'anulare.
Faccio anche fatica a coordinare i movimenti del dito.
Ricontatto lo specialista segnalando l'anomalia e mi dice che è stata una conseguenza dell'infiammazione che, essendo perdurata per un paio di mesi, a suo dire ha evidentemente danneggiato il tendine (mi parla di "fibrosi").
Mi fido.
A distanza di qualche mese mi ricompaiono gli stessi sintomi, ma sull'indice della mano sinistra.
Mi reco da uno specialista diverso (visto ciò che mi era capitato in precedenza) e gli racconto la mia storia clinica.
Gli racconto cosa mi era successo qualche mese prima e quando viene a sapere che il suo collega mi aveva fatto un'infiltrazione senza l'ausilio di un ecografo per individuare precisamente il punto in cui iniettare il cortisone, storce il muso e mi paventa la possibilità che il danno che ho al dito possa essere stato causato non tanto dall'infiammazione, ma dall'ago (cosa a cui non avevo mai pensato).
Ovviamente non mi parla di certezza, ma di una possibilità.
E' in quella occasione che mi invita anche a contattare un chirurgo della mano per verificare se in qualche modo posso recuperare la funzionalità del dito danneggiato.
Tutto ciò premesso, vorrei chiedere innanzitutto se esiste un modo per accertarmi se il danno sia stato cagionato dall'infiammazione o dall'ago.
Non so se mediante un'ecografia o una risonanza si possa capire qual è la causa del danno (e se è possibile ancora farlo a distanza di circa 10 mesi dall'evento), e quindi se andare da un ecografo, da un radiologo o da un chirurgo della mano.
E poi mi piacerebbe sapere se, prima di affrontare spese per visite specialistiche, esiste la concreta possibilità di recuperare la piena funzionalità del dito e, anche in questo caso, quale potrebbe essere l'iter da seguire (se passare prima da un ecografo o fissare un appuntamento con un chirurgo della mano) Per me sarebbe importante perchè il mio hobby era suonare la chitarra e praticamente non ci riesco più.
Ringrazio tantissimo per la cortese disponibilità.
qualche mese fa ho avuto una forte infiammazione all'altezza della nocca del dito medio della mano destra.
Sono stato da un reumatologo, il quale mi ha diagnosticato un'artrite psoriasica (soffrivo già di psoriasi da qualche anno).
Mi dice di assumere un anti-infiammatorio per qualche settimana anticipandomi che, se il farmaco non avesse funzionato, avrei dovuto fare un'infiltrazione di cortisone in loco.
Il farmaco non sortì effetto, pertanto mi recai presso lo stesso studio per fare l'infiltrazione.
Quel giorno il reumatologo non c'era, ma mi disse che il suo collega ortopedico avrebbe potuto tranquillamente farmi l'infiltrazione.
Effettivamente dopo qualche giorno dall'infiltrazione la tumefazione scomparve, ma il dito si era completamente appeso (chiedo scusa per il termine poco tecnico) da un lato.
In pratica guardando il palmo della mia mano aperta, mentre tutte le dita restano dritte, distanziate l'una dall'altra, ora il medio si adagia sull'anulare.
Faccio anche fatica a coordinare i movimenti del dito.
Ricontatto lo specialista segnalando l'anomalia e mi dice che è stata una conseguenza dell'infiammazione che, essendo perdurata per un paio di mesi, a suo dire ha evidentemente danneggiato il tendine (mi parla di "fibrosi").
Mi fido.
A distanza di qualche mese mi ricompaiono gli stessi sintomi, ma sull'indice della mano sinistra.
Mi reco da uno specialista diverso (visto ciò che mi era capitato in precedenza) e gli racconto la mia storia clinica.
Gli racconto cosa mi era successo qualche mese prima e quando viene a sapere che il suo collega mi aveva fatto un'infiltrazione senza l'ausilio di un ecografo per individuare precisamente il punto in cui iniettare il cortisone, storce il muso e mi paventa la possibilità che il danno che ho al dito possa essere stato causato non tanto dall'infiammazione, ma dall'ago (cosa a cui non avevo mai pensato).
Ovviamente non mi parla di certezza, ma di una possibilità.
E' in quella occasione che mi invita anche a contattare un chirurgo della mano per verificare se in qualche modo posso recuperare la funzionalità del dito danneggiato.
Tutto ciò premesso, vorrei chiedere innanzitutto se esiste un modo per accertarmi se il danno sia stato cagionato dall'infiammazione o dall'ago.
Non so se mediante un'ecografia o una risonanza si possa capire qual è la causa del danno (e se è possibile ancora farlo a distanza di circa 10 mesi dall'evento), e quindi se andare da un ecografo, da un radiologo o da un chirurgo della mano.
E poi mi piacerebbe sapere se, prima di affrontare spese per visite specialistiche, esiste la concreta possibilità di recuperare la piena funzionalità del dito e, anche in questo caso, quale potrebbe essere l'iter da seguire (se passare prima da un ecografo o fissare un appuntamento con un chirurgo della mano) Per me sarebbe importante perchè il mio hobby era suonare la chitarra e praticamente non ci riesco più.
Ringrazio tantissimo per la cortese disponibilità.
Premesso che l'ecografo è l'apparecchio per fare le ecografie, e che un qualunque accertamento fatto a casaccio, oltre a poter essere inadeguato, richiederebbe comunque la visita specialistica, va detto che per fare ipotesi concrete bisogna averla visitata. Consulti quindi un ortopedico esperto in chirurgia della mano. È l'unico modo per cercare di capire le cause del problema iniziale e di conseguenza la possibile causa della deformità residua. Non sarà in ogni caso facile stabilire se la causa è stata la tumefazione o la iniezione di cortisone.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 255 visite dal 02/08/2025.
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