Anomalia muscolare e cisti recidiva
A fine aprile sono stato operato per una cisti al polso e questi sono gli esiti
Diagnosi in uscita: degenerazione mucoido cistica dorsale polso con anomalia muscolare per inserzione bassa dei ventri sugli estensori con carpe bossu consensuale.
Intervento eseguito: exeresi curettage e osteotomia con vaginalectomia.
Dopo 2 mesi abbondanti non riesco ancora a piegare il polso come lo piegavo prima, inoltre da pochi giorni mi e' tornata la cisti nello stesso identico punto di quella che mi e' stata rimossa, con gli stessi sintomi e dolori della precedente. Ci sara' bisogno di un nuovo intervento??
Grazie.
Diagnosi in uscita: degenerazione mucoido cistica dorsale polso con anomalia muscolare per inserzione bassa dei ventri sugli estensori con carpe bossu consensuale.
Intervento eseguito: exeresi curettage e osteotomia con vaginalectomia.
Dopo 2 mesi abbondanti non riesco ancora a piegare il polso come lo piegavo prima, inoltre da pochi giorni mi e' tornata la cisti nello stesso identico punto di quella che mi e' stata rimossa, con gli stessi sintomi e dolori della precedente. Ci sara' bisogno di un nuovo intervento??
Grazie.
[#1]
Salve,
prima di tutto impegmandosi molto e con l'aiuto di una fisioterapista esperta in riabilirazione della mano deve recuperare il miglior range di movimento specie in flessione del polso.
Insito nel trattamento chirurgico di asportazione di degenerazione cistica della capsula articolare dorsale del polso è un residuo deficit di flessione del polso variabile da paziente a paziente a seconda del lavoro riabilitativo svolto!
Percentualmente elevata nella particolare condizione della degenerazione mucoide della capsula articolare associata a carpal boss è la recidiva che se dolorosa va trattata nuovamente chirurgicamente.
Le consiglio di farsi rivedere dal collega che lo ha trattato.
Crdiali saluti.
prima di tutto impegmandosi molto e con l'aiuto di una fisioterapista esperta in riabilirazione della mano deve recuperare il miglior range di movimento specie in flessione del polso.
Insito nel trattamento chirurgico di asportazione di degenerazione cistica della capsula articolare dorsale del polso è un residuo deficit di flessione del polso variabile da paziente a paziente a seconda del lavoro riabilitativo svolto!
Percentualmente elevata nella particolare condizione della degenerazione mucoide della capsula articolare associata a carpal boss è la recidiva che se dolorosa va trattata nuovamente chirurgicamente.
Le consiglio di farsi rivedere dal collega che lo ha trattato.
Crdiali saluti.
Dr. Rocco De Vitis
[#2]
Ex utente
Grazie Dottore!! Purtroppo e' dolorosa, peggio di prima, adesso sento dolore dall'avambraccio fino a tutto il dorso della mano. Mi era stato detto che sarebbe potuta tornare, ma non avrei immaginato che sarebbero passati solo 2 mesi... Eppazienza, tornero' sotto i ferri.
Ancora grazie!!
Saluti.
Ancora grazie!!
Saluti.
[#3]
Ex utente
Ho fatto un'ecografia e il referto dice: Si apprezza in prossimita' della cicatrice chirurgica, in corrispondenza del reperto palpatorio, falda liquida a ridosso della corticale ossea dorsale dello scafoide. Ispessimento peritendineo a carico del terzo e quarto compartimento degli estensori.
[#4]
Gentile Signore,
confermando quanto già detto dal Collega, cioè che il quadro va rivalutato dal Chirurgo che ha effettuato l'intervento, vorrei solo aggiungere che, prima di prendere in considerazione un nuovo intervento chirurgico (che ovviamente comporta tutti gli inconvenienti e i disagi che lei già conosce bene, non da ultimo un periodo di immobilizzazione del polso) e considerando che in ogni caso esiste sempre una piccola possibilità che anche con un nuovo intervento il problema possa ripresentarsi ancora una volta (nessun chirurgo può darle garanzie assolute per questo genere di patologie) e infine considerando che il suo problema principale è il dolore locale e quindi l'impotenza algo-funzionale dei movimenti del polso, a mio avviso sarebbe opportuno prima provare con una o due infiltrazioni locali di steroidi: nella peggiore delle ipotesi non risolverà il problema del dolore, ma ha discrete possibilità che esso scompaia o perlomeno si attenui molto, quel tanto da consentirle di tornare a svolgere in modo accettabile le sue attività (che poi credo sia il problema essenziale).
Cordiali saluti.
confermando quanto già detto dal Collega, cioè che il quadro va rivalutato dal Chirurgo che ha effettuato l'intervento, vorrei solo aggiungere che, prima di prendere in considerazione un nuovo intervento chirurgico (che ovviamente comporta tutti gli inconvenienti e i disagi che lei già conosce bene, non da ultimo un periodo di immobilizzazione del polso) e considerando che in ogni caso esiste sempre una piccola possibilità che anche con un nuovo intervento il problema possa ripresentarsi ancora una volta (nessun chirurgo può darle garanzie assolute per questo genere di patologie) e infine considerando che il suo problema principale è il dolore locale e quindi l'impotenza algo-funzionale dei movimenti del polso, a mio avviso sarebbe opportuno prima provare con una o due infiltrazioni locali di steroidi: nella peggiore delle ipotesi non risolverà il problema del dolore, ma ha discrete possibilità che esso scompaia o perlomeno si attenui molto, quel tanto da consentirle di tornare a svolgere in modo accettabile le sue attività (che poi credo sia il problema essenziale).
Cordiali saluti.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#6]
Ex utente
Sono stato visitato dal chirurgo che mi ha operato e mi ha confermato che si tratta di una recidiva, mi ha sconsigliato di fare le infiltrazioni perche' dice che sono troppo giovane(?) (ho 29 anni), e mi ha prescritto una cura: Orudis 200 mg per 15 giorni e 2/3 applicazioni al giorno di Dolaut spray. Sono 7 giorni che ho iniziato la cura e il dolore non accenna a diminuire. Se non dovessi trarre benefici dovra' operarmi di nuovo.
[#7]
Non voglio e non posso confutare le prescrizioni del collega, ma voglio solo dirle che una o due infiltrazioni non costituiscono alcun problema, anche alla sua età.
Certo, se vuole eliminare il ganglio sinoviale non ha altra alternativa che un secondo intervento: l'infiltrazione non modifica la presenza del ganglio.
Però, torno a dire che se il problema principale è il dolore (piuttosto che il ganglio in sè), può certamente valere la pena provare con l'infiltrazione: c'è sempre tempo (eventualmente) per fare l'intervento....
Cordiali saluti.
Certo, se vuole eliminare il ganglio sinoviale non ha altra alternativa che un secondo intervento: l'infiltrazione non modifica la presenza del ganglio.
Però, torno a dire che se il problema principale è il dolore (piuttosto che il ganglio in sè), può certamente valere la pena provare con l'infiltrazione: c'è sempre tempo (eventualmente) per fare l'intervento....
Cordiali saluti.
[#8]
Ex utente
Innanzitutto scusi se non l'ho ringraziata subito, lo faccio adesso... Grazie.
La cura non ha avuto alcun effetto e il chirurgo continua a dire che le infiltrazioni non mi servirebbero a tanto perche' sono non eliminano la cisti e mi tornerebbe il dolore. Quindi secondo il suo collega l'unico modo x eliminare il dolore sarebbe quello di un nuovo intervento.
Un altro intervento nello stesso punto a 6/7 mesi di distanza comporterebbe dei problemi?
Io abito a Savona, in alternativa mi puo' consigliare un altro chirurgo?
Grazie!
Cordiali saluti.
La cura non ha avuto alcun effetto e il chirurgo continua a dire che le infiltrazioni non mi servirebbero a tanto perche' sono non eliminano la cisti e mi tornerebbe il dolore. Quindi secondo il suo collega l'unico modo x eliminare il dolore sarebbe quello di un nuovo intervento.
Un altro intervento nello stesso punto a 6/7 mesi di distanza comporterebbe dei problemi?
Io abito a Savona, in alternativa mi puo' consigliare un altro chirurgo?
Grazie!
Cordiali saluti.
[#9]
Gentile Signore,
certamente, le ribadisco che se vuole eliminare il ganglio artogeno l'unica strada è quella dell'intervento.
Però vanno aggiunte due considerazioni:
1) l'intervento non può darle garanzie assolute di eliminare (completamente o in parte) il dolore; ciò è solo probabile, non certo.
2) fare una o due infiltrazioni non le costa nulla: nella peggiore delle ipotesi il dolore resta (in quel caso farà l'intervento); però, se il dolore si riduce nettamente o scompare, può anche pensare di non fare affatto l'intervento, oppure rimandarlo in un periodo più favorevole alle sue esigenze lavorative o familiari.
Che ne pensa ?
Cordiali saluti.
certamente, le ribadisco che se vuole eliminare il ganglio artogeno l'unica strada è quella dell'intervento.
Però vanno aggiunte due considerazioni:
1) l'intervento non può darle garanzie assolute di eliminare (completamente o in parte) il dolore; ciò è solo probabile, non certo.
2) fare una o due infiltrazioni non le costa nulla: nella peggiore delle ipotesi il dolore resta (in quel caso farà l'intervento); però, se il dolore si riduce nettamente o scompare, può anche pensare di non fare affatto l'intervento, oppure rimandarlo in un periodo più favorevole alle sue esigenze lavorative o familiari.
Che ne pensa ?
Cordiali saluti.
[#12]
Ex utente
Buongiorno dottore! Mi sono rivolto ad altri 2 suoi colleghi, e visti gli esami e la situazione della mia mano, mi hanno sconsigliato il cortisone e mi hanno consigliato l'intervento per cercare di eliminare del tutto il problema. A questo punto sono tornato dal chirurgo che mi ha operato la prima volta e ha deciso di operarmi di nuovo. Questi sono gli esiti:
Diagnosi di uscita: tenovaginalite estensori polso sinistro, su inserzione bassa dei ventri muscolari, con osteocondrite a carico del grand'osso e del semilunare.
Intervento eseguito: Vaginalectomia e tenolisi estensori. Emostasi e sutura. Curettage.
Il chirurgo ha scoperto l'osteocondrite durante l'intervento e mi ha detto che e' un'osteocondrite "importante", che va tenuta d'occhio. Inoltre io patisco il freddo alle mani e purtroppo lavorando all'aperto ci sono dei giorni in cui arrivo quasi al punto di non riuscire a muovere le dita.
Cordiali saluti!
Diagnosi di uscita: tenovaginalite estensori polso sinistro, su inserzione bassa dei ventri muscolari, con osteocondrite a carico del grand'osso e del semilunare.
Intervento eseguito: Vaginalectomia e tenolisi estensori. Emostasi e sutura. Curettage.
Il chirurgo ha scoperto l'osteocondrite durante l'intervento e mi ha detto che e' un'osteocondrite "importante", che va tenuta d'occhio. Inoltre io patisco il freddo alle mani e purtroppo lavorando all'aperto ci sono dei giorni in cui arrivo quasi al punto di non riuscire a muovere le dita.
Cordiali saluti!
[#14]
Ex utente
Buongiorno dottore, dopo 9 mesi dal secondo intervento continuo a sentire forti dolori nella zona del polso, del dorso della mano e a volte dell'avambraccio. Non solo quando lavoro o svolgo qualsiasi attivita', ma anche quando sono a riposo. Inoltre ho sempre il solito gonfiore sul dorso della mano che non e' mai piu' andato via dai tempi del primo intervento. Mi sono rivolto a uno specialista che mi ha fatto fare una risonanza dalla quale non e' risultato niente, e dopo 8 sedute di tecarterapia, 3 infiltrazioni di cortisone e 2 cicli da 10 giorni l'uno di Celebrex sono sempre nella stessa situazione. Non e' cambiato niente. Cosa potrei fare?
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#15]
L'attendibilità di una risonanza magnetica, dopo un "rimaneggiamento" dei tessuti come può aversi a seguito di due interventi chirurgici (e l'abbondante presenza di tessuto cicatriziale in tutti gli strati anatomici attraversati), è perlomeno dubbia.
Cioè, sostengo la sostanziale inutilità di questo tipo di esame in questa fase: l'esame risulta certamente troppo disturbato da falsi segnali, che non consentono di vedere esattamente cosa c'è.
In ogni caso, premesso che per me è impossibile essere preciso e inquadrare con esattezza il suo problema, per il semplice fatto che non ho la possibilità di vederla direttamente, posso solo concludere che la mia ipotesi iniziale non era poi così "campata in aria".
Cioè, c'è sempre lo spazio per un nuovo intervento, se si valuterà che esso è necessario, ma io personalmente preferisco sempre "tentare" (ove possibile) strade alternative: solo se queste falliscono, opero.
Cordiali saluti.
Cioè, sostengo la sostanziale inutilità di questo tipo di esame in questa fase: l'esame risulta certamente troppo disturbato da falsi segnali, che non consentono di vedere esattamente cosa c'è.
In ogni caso, premesso che per me è impossibile essere preciso e inquadrare con esattezza il suo problema, per il semplice fatto che non ho la possibilità di vederla direttamente, posso solo concludere che la mia ipotesi iniziale non era poi così "campata in aria".
Cioè, c'è sempre lo spazio per un nuovo intervento, se si valuterà che esso è necessario, ma io personalmente preferisco sempre "tentare" (ove possibile) strade alternative: solo se queste falliscono, opero.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 9.9k visite dal 09/07/2010.
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