Cordino sotto ascella dopo rimozione cisti sebacea
Salve, circa tre settimane fa mi hanno asportato una cisti sebacea sotto l ascella dopo circa otto giorni si è formato un cordino tipo tendine che mi limita nei movimenti tirando.
Inizialmente pensavo fosse una normale conseguenza ma sono tornata dal chirurgo che vedendomi non ha saputo dirmi che fosse, e mi ha prenotato una eco fra due giorni nel frattempo mi ha dato da fare eparina nel caso si trattasse di una vena, per evitare una trombo mi ha detto.
Io attualmente sono spaventata, leggo su internet che questi cordini escono solo dopo interventi al seno.
Mi aiutate a capire grazie.
Inizialmente pensavo fosse una normale conseguenza ma sono tornata dal chirurgo che vedendomi non ha saputo dirmi che fosse, e mi ha prenotato una eco fra due giorni nel frattempo mi ha dato da fare eparina nel caso si trattasse di una vena, per evitare una trombo mi ha detto.
Io attualmente sono spaventata, leggo su internet che questi cordini escono solo dopo interventi al seno.
Mi aiutate a capire grazie.
CON I LIMITI DI UN CONSULTO A DISTANZA
Gentile Utente,
potrebbe essere verosimile che si tratti di una tromboflebite ascellare (flebite di Mondor).
Questa condizione ha origine spesso idiopatica, ma si manifesta a volte a seguito di attività fisiche eccessive (palestra), traumi, infezioni dei tessuti molli, pregressi interventi chirurgici, fasciature strette o condizioni di trombofilia. Una visita medica generale ed eventuali controlli ematochimici, oltre l'esame ecografico già programmato, potrebbero essere indicati.
La correlazione con malattie neoplastiche della mammella, per quanto spesso richiamata come rara evenienza, non è certa e la risoluzione del processo è per lo più spontanea, anche se spesso molto lenta, dando non raramente luogo alla permanenza di esiti fibrosi.
Gentile Utente,
potrebbe essere verosimile che si tratti di una tromboflebite ascellare (flebite di Mondor).
Questa condizione ha origine spesso idiopatica, ma si manifesta a volte a seguito di attività fisiche eccessive (palestra), traumi, infezioni dei tessuti molli, pregressi interventi chirurgici, fasciature strette o condizioni di trombofilia. Una visita medica generale ed eventuali controlli ematochimici, oltre l'esame ecografico già programmato, potrebbero essere indicati.
La correlazione con malattie neoplastiche della mammella, per quanto spesso richiamata come rara evenienza, non è certa e la risoluzione del processo è per lo più spontanea, anche se spesso molto lenta, dando non raramente luogo alla permanenza di esiti fibrosi.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 449 visite dal 15/04/2025.
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