Microcalcoli alla colecisti , disturbi addominali
Sono un giovane di 24 anni e da mesi soffro di un dolore nella zona dell’ipocondrio destro, associato a nausea, reflusso ed eruttazioni (non frequenti).
A volte il dolore interessa anche la sede epigastrica.
A settembre ho eseguito un’ecografia che evidenziava principalmente microcalcoli di colesterina nella colecisti.
Gli esami del sangue mostravano PCR elevata e transaminasi alte.
Il mio medico curante mi ha prescritto due cicli di antibiotico e, al controllo successivo, soprattutto la PCR era rientrata.
Ho effettuato una seconda ecografia a ottobre, in un centro diverso, che non mostrava alterazioni.
Una terza ecografia, eseguita un mese dopo in un altro centro, ha invece rilevato qualche piccola formazione anomala che l’ecografista ha interpretato come possibile fango biliare.
Nel frattempo ho eseguito una gastroscopia, che ha evidenziato una gastropatia antrale non correlata all’Helicobacter pylori e un’ernia iatale da scivolamento di 4 cm, un quadro che conosco da anni e per il quale assumo esomeprazolo 40 mg più antiacidi al bisogno.
Mi trovo particolarmente confuso perché, alla luce di questi esami, il mio medico curante sostiene che dovrei sottopormi all’intervento, mentre il gastroenterologo afferma di no, poiché una delle ecografie risulta negativa e quindi, secondo lui, non c’è nulla di significativo.
Non riesco a capire se tutta la mia sintomatologia sia attribuibile alla colecisti oppure anche alle alterazioni riscontrate in gastroscopia.
Inoltre mi chiedo se sia possibile che i microcalcoli rilevati la prima volta siano difficili da individuare nelle ecografie successive eseguite da altri specialisti.
A volte il dolore interessa anche la sede epigastrica.
A settembre ho eseguito un’ecografia che evidenziava principalmente microcalcoli di colesterina nella colecisti.
Gli esami del sangue mostravano PCR elevata e transaminasi alte.
Il mio medico curante mi ha prescritto due cicli di antibiotico e, al controllo successivo, soprattutto la PCR era rientrata.
Ho effettuato una seconda ecografia a ottobre, in un centro diverso, che non mostrava alterazioni.
Una terza ecografia, eseguita un mese dopo in un altro centro, ha invece rilevato qualche piccola formazione anomala che l’ecografista ha interpretato come possibile fango biliare.
Nel frattempo ho eseguito una gastroscopia, che ha evidenziato una gastropatia antrale non correlata all’Helicobacter pylori e un’ernia iatale da scivolamento di 4 cm, un quadro che conosco da anni e per il quale assumo esomeprazolo 40 mg più antiacidi al bisogno.
Mi trovo particolarmente confuso perché, alla luce di questi esami, il mio medico curante sostiene che dovrei sottopormi all’intervento, mentre il gastroenterologo afferma di no, poiché una delle ecografie risulta negativa e quindi, secondo lui, non c’è nulla di significativo.
Non riesco a capire se tutta la mia sintomatologia sia attribuibile alla colecisti oppure anche alle alterazioni riscontrate in gastroscopia.
Inoltre mi chiedo se sia possibile che i microcalcoli rilevati la prima volta siano difficili da individuare nelle ecografie successive eseguite da altri specialisti.
Direi si faccia seguire dal gastroenterologo con monitoraggio della sua situazione clinica ed ecografia a distanza di 6 mesi, con controllo degli esami ematochimici e dieta povera di grassi.
Quindi in relazione alla risposta terapeutica ed agli esami, con lo specialista si condividerà la decisione migliore per il suo caso, visto che la sua sintomatologia non è chiaramente attribuibile alla probabile calcolosi descritta.
Saluti
Quindi in relazione alla risposta terapeutica ed agli esami, con lo specialista si condividerà la decisione migliore per il suo caso, visto che la sua sintomatologia non è chiaramente attribuibile alla probabile calcolosi descritta.
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 157 visite dal 15/11/2025.
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