Safenectomia
Buongiorno,vorrei chiedere un consulto su un esito di safenoctomia eseguito nel 2008 con stripping corto+flebectomie alla gamba sx.L'ecodoppler eseguito prima riportava questo“ la safena interna sx è dilatata e massivamente incontinente dalla crosse all'origine con varice tronculare e varici collaterali alimentate da perforanti incontinenti,pervie e continenti le safene esterne”.Il referto dell’intervento riportava quanto segue “Incisione inguinale sx.Dissezione del sottocute e isolamento delle collaterali alla crosse safeno-femorale.Legatura e sezione delle collaterali.Isolamento della crosse e legatura all’origine.Isolamento della safena al malleolo interno e
incannulamento che progredisce solo per il tratto terzo distale di gamba. Incisione al terzo medio gamba e isolamento della safena:altro tentativo infruttuoso di far progredire la sonda fino alla crosse.Incannulamento della safena all’inguine e incannulamento fino al terzo superiore di gamba. Crossectomia.Safenoctomia con stripping corto.Sanguinamento all’incisione inguinale che viene controllato con elettrocoag. e legatura di piccolo vaso venoso.”Il successivo ecocolordoppler(2009)riportava questo esito“esiti di safenectomia interna sx con modesto reflusso al moncone safenico, peraltro corto, che non alimenta nessuna neovarice.Al terzo prossimale di coscia,si segnala una perforante incontinente che,al momento attuale, non alimenta nessuna neovarice.Nel complesso buon risultato chirurgico.Pervie e continenti le safene esterne”.Poi a distanza di tempo (fine 2010) incomincio ad avere dei disturbi alla gamba sinistra. Indolenzimenti,pesantezza dolori a livello del polpaccio ecc.Ho poi eseguito un altro ecodoppler a gennaio 2011 e una successiva visita chirurgica che riportava questo esito“ paziente sottoposto a safenectomia.Riferisce comparsa di edemi e senso di peso all’arto.Porta in visione ecodoppler che pone sospetto di neo safena incontinente da possibile grande safena doppia non riconosciuta ad ecodoppler preparatorio e successivo controllo postintervento.Si consiglia esecuzione di nuovo ecodoppler”.E’questo è l’esito dell’ ecodoppler eseguito ieri…“ In esiti di safenectomia interna,si osserva: ectasia ed incontinenza valvolare della vena femorale comune–presenza di moncone safenico lungo,severamente incontinente,confluente in vena safena accessoria mediale ectasica,con incontinenza valvolare severa,lungo la coscia e la gamba –presenza di estese macro varici,a carico di collaterali safeniche interne mediali di gamba,rifornite da incontinenza della perforante prima di Cockett,assai ectasica– normale continenza del sistema safenico esterno".Chiedo scusa per essermi così dilungato.Vorrei capire meglio cosa è successo e quali consigli mi dareste.Ora dovrò riprenotare una visita dal medico che mi ha operato e quasi sicuramente dovrò risubire un intervento,ma mi piacerebbe sapere secondo voi che tipo di intervento sarebbe più consigliato con questa situazione.Ringraziando porgo i miei saluti
incannulamento che progredisce solo per il tratto terzo distale di gamba. Incisione al terzo medio gamba e isolamento della safena:altro tentativo infruttuoso di far progredire la sonda fino alla crosse.Incannulamento della safena all’inguine e incannulamento fino al terzo superiore di gamba. Crossectomia.Safenoctomia con stripping corto.Sanguinamento all’incisione inguinale che viene controllato con elettrocoag. e legatura di piccolo vaso venoso.”Il successivo ecocolordoppler(2009)riportava questo esito“esiti di safenectomia interna sx con modesto reflusso al moncone safenico, peraltro corto, che non alimenta nessuna neovarice.Al terzo prossimale di coscia,si segnala una perforante incontinente che,al momento attuale, non alimenta nessuna neovarice.Nel complesso buon risultato chirurgico.Pervie e continenti le safene esterne”.Poi a distanza di tempo (fine 2010) incomincio ad avere dei disturbi alla gamba sinistra. Indolenzimenti,pesantezza dolori a livello del polpaccio ecc.Ho poi eseguito un altro ecodoppler a gennaio 2011 e una successiva visita chirurgica che riportava questo esito“ paziente sottoposto a safenectomia.Riferisce comparsa di edemi e senso di peso all’arto.Porta in visione ecodoppler che pone sospetto di neo safena incontinente da possibile grande safena doppia non riconosciuta ad ecodoppler preparatorio e successivo controllo postintervento.Si consiglia esecuzione di nuovo ecodoppler”.E’questo è l’esito dell’ ecodoppler eseguito ieri…“ In esiti di safenectomia interna,si osserva: ectasia ed incontinenza valvolare della vena femorale comune–presenza di moncone safenico lungo,severamente incontinente,confluente in vena safena accessoria mediale ectasica,con incontinenza valvolare severa,lungo la coscia e la gamba –presenza di estese macro varici,a carico di collaterali safeniche interne mediali di gamba,rifornite da incontinenza della perforante prima di Cockett,assai ectasica– normale continenza del sistema safenico esterno".Chiedo scusa per essermi così dilungato.Vorrei capire meglio cosa è successo e quali consigli mi dareste.Ora dovrò riprenotare una visita dal medico che mi ha operato e quasi sicuramente dovrò risubire un intervento,ma mi piacerebbe sapere secondo voi che tipo di intervento sarebbe più consigliato con questa situazione.Ringraziando porgo i miei saluti
[#1]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
quella che descrive sembra essere l'evoluzione di un quadro di insufficienza venosa cronica con comparsa di nuove varici (spesso denominate impropriamente "recidive").
Si tratta di situazioni tutt'altro che infrequenti in presenza di un terreno costituzionale predisponente e di possibili altri fattori specifici (attività lavorativa, altro?) a noi non noti.
Il primo intervento chirurgico, per altro descritto dall'operatore in maniera minuziosa (il che depone per apprezzabile meticolosità), denota la circostanza di aver incontrato già allora difficoltà tecniche probabilmente legate a manifestazioni cliniche già evolute, che di per sé (ritardo del trattamento) costituiscono un ulteriore fattore predisponente alla comparsa di nuove varici. L'esito fu in ogni caso efficace, così come documentato dai primi controlli ecografici che riferisce.
Quella che viene definita, come spesso accade, "grande safena doppia non riconosciuta" rappresenta invece il coinvolgimento di altro settore venoso (safena accessoria mediale) nella progressione della affezione e l'unico appunto potrebbe essere quello di un moncone eccessivamente lungo della crosse, dettaglio tecnico difficilmente valutabile a posteriori non conoscendo le circostanze anatomiche riscontrate nel corso dell'intervento stesso.
Occorre che Lei si affidi nuovamente con fiducia al suo Chirurgo per un intervento di "revisione" che consisterà questa volta nella individuazione e interruzione dei "punti di fuga" segnalati dall'ecocolordoppler con eventuali flebectomie complementari.
Non è escludibile in seguito di poter ricorrere vantaggiosamente ad un trattamento sclerosante complementare.
Resta in ogni caso la necessità di mantenersi sotto periodico controllo clinico allo scopo di individuare sul nascere ed eventualmente emendare tempestivamente ulteriori nuove manifestazioni della sua condizione di insufficienza venosa, che resta purtroppo inguaribile nei suoi presupposti genetici e fisiopatologici.
L'elastocompressione resta infine un presidio complementare al quale dovrà fare riferimento con assiduità
Gentile Utente,
quella che descrive sembra essere l'evoluzione di un quadro di insufficienza venosa cronica con comparsa di nuove varici (spesso denominate impropriamente "recidive").
Si tratta di situazioni tutt'altro che infrequenti in presenza di un terreno costituzionale predisponente e di possibili altri fattori specifici (attività lavorativa, altro?) a noi non noti.
Il primo intervento chirurgico, per altro descritto dall'operatore in maniera minuziosa (il che depone per apprezzabile meticolosità), denota la circostanza di aver incontrato già allora difficoltà tecniche probabilmente legate a manifestazioni cliniche già evolute, che di per sé (ritardo del trattamento) costituiscono un ulteriore fattore predisponente alla comparsa di nuove varici. L'esito fu in ogni caso efficace, così come documentato dai primi controlli ecografici che riferisce.
Quella che viene definita, come spesso accade, "grande safena doppia non riconosciuta" rappresenta invece il coinvolgimento di altro settore venoso (safena accessoria mediale) nella progressione della affezione e l'unico appunto potrebbe essere quello di un moncone eccessivamente lungo della crosse, dettaglio tecnico difficilmente valutabile a posteriori non conoscendo le circostanze anatomiche riscontrate nel corso dell'intervento stesso.
Occorre che Lei si affidi nuovamente con fiducia al suo Chirurgo per un intervento di "revisione" che consisterà questa volta nella individuazione e interruzione dei "punti di fuga" segnalati dall'ecocolordoppler con eventuali flebectomie complementari.
Non è escludibile in seguito di poter ricorrere vantaggiosamente ad un trattamento sclerosante complementare.
Resta in ogni caso la necessità di mantenersi sotto periodico controllo clinico allo scopo di individuare sul nascere ed eventualmente emendare tempestivamente ulteriori nuove manifestazioni della sua condizione di insufficienza venosa, che resta purtroppo inguaribile nei suoi presupposti genetici e fisiopatologici.
L'elastocompressione resta infine un presidio complementare al quale dovrà fare riferimento con assiduità
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.7k visite dal 09/06/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.