Extrasistoli, ansia e attacchi di panico
Salve sono una ragazza di 21 anni, da 2 mesi mamma di un bel bimbo. Purtroppo non mi sto godendo al meglio questa maternità a causa dei miei attacchi di panico e della depressione. All'età di 16 anni ho avuto il mio primo attacco d'ansia, con sensazione di nodo alla gola. Sono stata al pronto soccorso, e dopo aver fatto dei prelievi del sangue ed un elettrocardiogramma mi hanno detto che si trattava solo di ansia, dovuta allo stress per lo studio. Da allora in caso di necessità ho iniziato a prendere il lexotan. La situazione è degenerata un anno dopo, quando un ragazzo del liceo morì d'infarto mentre era sul campo di calcio per gli allenamenti...inutile dire che shock tremendo per una persona ipersensibile come me...mi sentì male il giorno stesso della notizia, mentre tutti piangevano la sua scomparsa in palestra, io ebbi delle fitte al cuore e paura di morire anch'io d'infarto...E da lì l'inferno...sono stata anche varie volte al pronto soccorso, ho fatto 2 visite cardiologiche in questi ultimi anni, ma ogni volta all'elettrocardiogramma risultava tachicardia (sono da escludere problemi alla tiroide perchè le analisi del sangue presentavano valori nella norma) e un soffio al cuore che ho fin dalla nascita, ma che è fisiologico e benigno, almeno a parere dei medici. All'ultimo controllo fatto al pronto soccorso a sei giorni dalla nascita del piccolo (avevo un dolore al petto e la febbre a 38.5), mi hanno fatto anche un ecocardiogramma e il dottore che mi ha visitato mi ha riscontrato delle extrasistoli. Io le avvertivo già da tempo (parlo di 7-8 mesi), questi tuffi al cuore mi spaventano. A volte si verificano anche in situazioni di calma, ma generalmente le avverto se faccio uno sforzo, esempio abbassarmi e alzarmi di scatto, se rido come si suol dire "di cuore", oppure se alzo troppo la voce e mi arrabbio con qualcuno. Fatto stare che mi spaventano così tanto che subito dopo il cuore inizia a battermi velocemente (120-130 pulsazioni al minuto) e la pressione si alza (io generalmente ce l'ho bassa 110-60 dal medico, 95-55 a casa), ma quando sto agitata a casa riscontro valori fino a 130-85. Ho sempre paura di avere un attacco di cuore, evito così di mangiare cibi che fanno male, mangio molta frutta e verdura, seguo un alimentazione più sana possibile, non fumo, non bevo alcolici. La mia vita sociale è altamente compromessa, non esco più da sola, non guido, non voglio star più in casa da sola per paura di morire improvvisamente. Purtroppo la mia situazione familiare non è delle migliori, ecco a cosa è dovuto il mio nervosismo e la mia depressione. Il neurologo cui mi sono rivolta mi ha dato una cura da seguire che io non ho ancora intrapreso perchè dovrei smettere totalmente di allattare: 10 gocce di lexotan prima di colazione, pranzo e cena, una compressa di fluoxetina dopo colazione e una compressa di mirtazapina prima di dormire. Già prima della gravidanza ero in cura con fluoxetina, laroxyl e lexotan, in quel caso ero stata spinta a rivolgermi al neurologo dopo una scossa di terremoto che io avvertì mentre ero sola in casa (ero nella casa in affitto con altre studentesse universitarie, al settimo piano di un palazzo della capitale), e da allora avevo sempre la paura di un terremoto, mi sentivuo continuamente tremare sotto i piedi. Insomma riassiumendo: extrasistoli, tachicardia, alzamenti di pressione, tremori, senso di nodo in gola, irrequietezza, piccoli gesti maniacali (es. toccarmi il seno stringendolo, passarmi le mani nei capelli stirandoli...), sensazione strana alla testa, colite nervosa (appena ho una crisi corro in bagno ad evacuare, una volta mi sono sentita male al supermercato, ho cercato di trattenere ma non ci sono riuscita del tutto purtroppo), crisi di pianto...ma soprattutto impressione di essere sul punto di morire. Sono tutti sintomi di DAP? Come posso curare le extrasistoli, soprattutto ultimamente che si presentano giornalmente e compromettono la mia vita sociale? Le avverto anche quando mi alzo dalla sedia o dal divano o quando faccio uno sforzo prendendo il bambino in braccio e addirittura se parlo più animatamente con una persona. E questi dolori al petto, fitte al cuore con dolore al braccio sinistro a cosa sono dovuti? E il soffio cardiaco a cosa può portare? E le extrasistoli? Ho paura di morire. Scusate se mi sono dilungata troppo. Vi prego aiutatemi, per una mamma che deve occuparsi di un bambino così piccolo è difficile continuare così...
Vi ringrazio anticipatamente
Annalisa
Vi ringrazio anticipatamente
Annalisa
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Gentile signora,
la descrizione dei suoi malesseri fa ipotizzare una diagnosi di disturbo di panico complicato da sintomi ossessivo-compulsivi (i suoi 'piccoli gesti maniacali'). Le terapie fin qui utilizzate sono scarsamente corrette sul piano teorico, anche se è poi vero che ogni cura deve essere sempre disegnata 'su misura' per quella singola persona.
E' vero anche che è bene non allattare se si assumono alcuni farmaci. In questo caso la sospensione dell'allattamento dipende dal desiderio della madre di proseguire, ma anche dalle diverse scuole di pensiero, cioè vi sono ginecologi che ritengono più che sufficiente un breve periodo di allattamento (1-2 settimane) per la trasmissione della copertura anticorpale, mentre altri propendono per un periodo più lungo.
Se decide di curarsi, consulti un nuovo specialista (uno psichiatra, non un neurologo), scegliendolo con cura in base alla competenza in clinica e farmacoterapia dei disturbi d'ansia.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
la descrizione dei suoi malesseri fa ipotizzare una diagnosi di disturbo di panico complicato da sintomi ossessivo-compulsivi (i suoi 'piccoli gesti maniacali'). Le terapie fin qui utilizzate sono scarsamente corrette sul piano teorico, anche se è poi vero che ogni cura deve essere sempre disegnata 'su misura' per quella singola persona.
E' vero anche che è bene non allattare se si assumono alcuni farmaci. In questo caso la sospensione dell'allattamento dipende dal desiderio della madre di proseguire, ma anche dalle diverse scuole di pensiero, cioè vi sono ginecologi che ritengono più che sufficiente un breve periodo di allattamento (1-2 settimane) per la trasmissione della copertura anticorpale, mentre altri propendono per un periodo più lungo.
Se decide di curarsi, consulti un nuovo specialista (uno psichiatra, non un neurologo), scegliendolo con cura in base alla competenza in clinica e farmacoterapia dei disturbi d'ansia.
Cari saluti
Silvio Presta
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